Riccardo Finzi
La restaurazione estense
Correggio nella storia e nei suoi figli, Arca Libreria Editrice, 1984

Collo stabilirsi sul trono Estense di Francesco IV, fu posto a capo dell'amministrazione comunale un Podestà di nomina del Duca, assistito da sei Consiglieri.
Primo Podestà di Correggio fu il Patrizio Pietro Rossi-Foglia, uomo di indubbia onestà come pure di una certa capacità, che impersonò il carattere della borghesia Correggese del tempo, colla sua prudenza conservatrice, senza per questo osteggiare apertamente quegli intellettuali che si erano mossi alle aure di libertà.
Con decreto dei 15 gennaio 1815 Correggio, sottoposta al Governatorato di Reggio, costituì Comune con le Ville di Rio Saliceto, Cognento, Canolo di Sopra e Canolo di Sotto, Mandriolo, Mandrio, S. Martino, S. Biagio, Prato, Lemizzone, Fazzano, Fosdondo, S. Prospero, Budrio e S. Michele della Fossa. Il tutto con circa 14.000 abitanti.
Venne iniziata una lenta opera di ricostruzione economica e morale, poichè per vari anni Correggio - come tutto il Ducato - fu afflitta da grande miseria e da incertezze nei giovani, ch'erano nati in tempi di libertà.
Un'agricoltura arretrata e povera, la quasi totale mancanza di industrie, scarsi ; commerci, un artigianato eccellente ma privo di possibilità di vita, ponevano i cittadini nella condizione di continue ristrettezze economiche, provocando di conseguenza timori ed angustie.
Il Duca cercò di allearsi il popolo, soccorrendolo con provvidenze al fine di permettergli di sopravvivere e favorì l'istruzione dei giovani
della migliore borghesia, attraverso gli schemi fissi della Chiesa Cattolica.
Nel 1819 fu aperto il Collegio, affidandone l'istruzione agli Oblati. E nello stesso anno, con rescritto del I aprile, il Duca Francesco riapriva il Libro d'oro della Nobiltà Correggese, con una tripla composta ciascuna di sei nomi, e facendola seguire da un elenco delle famiglie già ascritte al " Libro d'oro " .
Dall'anno 1822, per opera del valente Veterinario Quirino Rossi, si svolse a Correggio un corso pratico di mascalcia e veterinaria, corso che continuò la sua benefica opera sino al 1843, data della morte del Rossi.
Per ovviare alla carestia del pane il Duca eresse in Correggio nel 1822 il Monte Farina (farinera) con la dotazione di circa 700 quintali di frumento.
Intanto, nel 1821, il Convitto di Correggio ospitava come insegnante di grammatica e rettorica il Sacerdote Don Giuseppe Andreoli, già Perito Agrimensore, nativo di S. Possidonio 1789-1822) e l'anno seguente, nel febbraio, il Sacerdote veniva arrestato ed indi sottoposto a processo del Tribunale Statario di Rubiera. Condannato a morte quale reo di aderenza a sette segrete, l'Andreoli veniva decapitato il 17 ottobre 1822.
E' a dirsi però che il Sacerdote non svolse alcuna attività patriottica nel Collegio di Correggio. E nessun altro arresto si ebbe nella città, troppo ligia al Duca perchè coloro che avevano aderito alle innovazioni rivoluzionarie potessero muoversi senza venire immediatamente scoperti.
Oltre al nominato Podestà Rossi Foglia che molto ebbe a condizionare le sorti di Correggio, già nel 1814, al riordino delle milizie ebbe a prendere posto quale Tenente degli Urbani, Agostino Saccozzi, personaggio di grande integrità morale - se pure di vista miope sotto l'aspetto politico - che rimarrà fedele agli Estensi anche dopo la loro partenza dal Ducato.
Dal lato politico la popolazione rimasta tranquilla, se pure quella tranquillità ebbe a somigliare all'inerzia, per vari anni e, nella sua grande maggioranza, non aderì al moto rivoluzionario del febbraio 1831. La Guardia Urbana di Correggio, agli ordini del Saccozzi - che prima di allora era stato promosso Capitano - si oppose anzi, colle armi, a quei rivoluzionari che dallo esterno cercavano di penetrare in Città.
Correggio, sottoposta alfine al Governo Provvisorio e ciò dopo la partenza del Duca, rivede in carica lo stesso Podestà Rossi-Foglia; quest'ultimo al ritorno di Francesco IV - avvenuto un mese dopo - riceve (la Francesco IV tiri attestato di lealtà, estesa al Capitano Saccozzi ce] ai suoi Urbani, eroi delle passate vicende del mese di febbraio.
A far le spese della brevissima e incruenta rivoluzione furono gli ebrei, duramente multati dal Duca, mentre vennero amnistiati dieci cittadini, militanti nell'esercito Ducale, mostratisi aderenti al Governo Provvisorio. Altri dieci giovani cittadini, studenti a Correggio ed a Modena, vennero sospettati di aderenza ideologica al moto rivoluzionario, ma ben presto assolti da ogni accusa (20).
La fedeltà al Duca di Agostino Saccozzi ebbe in premio la nomina del Capitano a far parte della "Commissione Militare Stataria", Commissione istituita per giudicare i rei del moto fallito. Più tardi il Saccozzi divenne Presidente della stessa Commissione.
Il 13 marzo 1832 un terremoto scuote con violenza Correggio, tanto da danneggiare seria-
mente molti edifici e da mozzare la cuspide della torre di S. Giuseppe, torre ancor oggi mutilata. La chiesa di S. Giuseppe perde una delle sue statue, dedicata a S. Ignazio, e la Porta di S. Giovanni - eretta nel sec. XVIII su disegno di Francesco Cipriano Forti - subisce forti danni. Per fortuna, pare non ci fossero vittime. Ma la città necessità di rifacimenti e, particolarmente l'Arch. Francesco Forti - nipote del precedente - si pone all'opera e, lavorando per molti anni, riesce a dare a Correggio, nei prospetti degli edifici cc] anche all'interno di essi, quelle caratteristiche neoclassiche che ancor oggi si notano.
Nell'anno 1835 viene istituito un Ospizio per vecchi poveri. Prosegue in quel tempo l'opera di pietà nella parrocchia, sotto la direzione del Prevosto Don Pietro Rota, che si mostrerà intransigente assertore dei diritti della Chiesa, devoto al servizio dei poveri, quanto avversario delle idee liberali.
Vengono coltivate le Arti ed un ulteriore incoraggiamento offre il Comune, con l'apertura, nel 1843, di una scuola di musica e, nel 1844, di una scuola di disegno: scuole sussidiate dal governo, che ancor oggi esistono.
Correggio è patria di singolari e valenti Artisti. Già Bonifazio Asioli ha riscosso un notevole successo in epoca Napoleonica, ha fondato il Conservatorio musicale di Milano, si è impegnato nell'opera lirica e nella musica da camera, ma soprattutto ha composto eccellenti trattati che saranno adottati in patria e all'Estero per più di cinquant'anni. Anche il di lui fratello Lu le' è applaudito in Italia e fuori quale compositore di musica da camera e cantante (21),
Nel campo dei disegno e dell'Incisione, Correggio conta una buona schiera di Artisti, quali Giuseppe Asioli, Andrea Bernieri, rifugiatosi poi in Spagna, Gaetano Cottafavi, Giovanni Berselli Delfino Delfini, Francesco Redenti (l'Ebreo Cesare Vienna convertito al cristianesimo) che diverrà caustico caricaturista del Fischietto nei confronti dei tedeschi e del clero.
Il più celebre degli Incisori Correggesi fu però Samuele Iesi che fu onorato in patria e fuori (22).
Nel campo della pittura primeggiano come ritrattisti Luigi Asioli (23), Felice Zalman e Antonio Villa, mentre nel periodo 1840-1870 Andrea Capretti decora l'interno di numerose case col suo inconfondibile stile attinto dalle scoperte della pittura Pompeiana.
Nella Correggio che si affaccia alle soglie del quarantotto, la vita trascorre tranquilla, anche perchè tagliata fuori dalle grandi correnti internazionali.
Molta influenza continua a mostrare il Podestà, anche perchè appoggiato dal Saccozzi - divenuto generale in capo delle truppe Estensi - eccellente organizzatore nel campo militare, e benefico, quanto paterno nei confronti della sua Città.
Purtuttavia alcuni elementi liberali fra la borghesia ed il popolo si mostrano pronti a partecipare ai grandiosi moti per la liberazione della patria.
Un fremito percorre gli elementi più evoluti della Città ed anche la fede dei duchisti piú arrabbiati rimane scossa.
Se nel 1831, due soli cittadini (i fratelli Alessandro e Camillo Zuccardi Merli) partirono volontari a sostegno del nuovo governo, nel '48 i volontari sono una cinquantina. Essi riceveranno il battesimo dei fuoco a Governolo ed il loro comandante, il Conte Luigi Pongileoni, sarà decorato da una medaglia al valor militare.
Con grande abilità il Podestà Rossi-Foglia rimane ancora al suo posto malgrado lo sconquasso operato dal cambiamento di regime e dal plebiscito votato a favore dell'unione col Piemonte: plebiscito a cui però non partecipa gran parte della comunità, ligia al Duca.
Il Rossi-Foglia verrà sostituito solo nel '49, e dal Saccozzi -, dopo 34 anni di ininterrotta carica podestarile e sulla sua lapide funebre verranno scolpite le parole . . uomini tempi e cose tramutantisi, la invitta anima non mutò ...
Malgrado si possa considerare scarso, nei confronti d'altri luoghi della Provincia, lo spirito unitario dei Correggesi, pure le idee nuove maturano per dare poi eccellenti frutti dieci anni dopo.
Dall'anno 1850 al 1860 si nota a Correggio un certo fervore di opere. Si edifica il teatro Comunale, che verrà poi distrutto da un incendio e riedificato, si istituisce il servizio postale, si abbassano le mura - da porta Reggio a porta Modena - riducendole a passeggiata con doppio
lare di tigli ed ippocastani.
Nello stesso periodo si lastricano in marmo di Verona i portici pubblici e si restaurano i principali fabbricati della città.
Nel 1851 muore Caterina Contarelli, figlia ed erede del fattor Ducale, lasciando un patrimonio enorme per quei tempi, assommante a ben 800.000 lire. Più tardi Francesco Forti erigerà il grande fabbricato voluto dalla testatrice, per la custodia e l'educazione delle orfane. Ed il Collegio Orfanotrofio si aprirà infine nel 1863.
L'agricoltura, per felice effetto della " Lega Doganale " vede aumentare notevolmente il prezzo delle uve. Il che è fonte di un improvviso benessere dei proprietari terrieri, degli affittuari e mezzadri con la conseguenza di alleviare la miseria di molti cittadini.
Le colture agricole si basano particolarmente nell'alberata della vite maritata all'olmo. Curato è il gelso per l'alimentazione del baco da seta. Scarsa è la produzione di grano; maggiore è quella del granturco. Comincia a svilupparsi la coltivazione delle erbe foraggere ed in particolare della cosiddetta " Erba medica ", ottima pei terreni del Correggese.
Lo spirito di libertà pervade ancora una volta e con maggiore entusiasmo i cittadini più evoluti della Città e Ferdinando Asioli, l'estroso figlio dell'incisore Giuseppe, compone due opere liriche, di cui la seconda, Maria de' Ricci, su libretto del poeta Correggese G. B. Fantuzzi, è a fondo patriottico. L'opera viene rappresentata alla Scala di Milano nell'inverno 1858-1859, con due mutilazioni volute dalla censura austriaca. Il successo dell'opera è fortemente contrastato; ma il plauso dei patrioti, anche Correggesi, echeggia in città infiammando gli animi dei migliori al desiderio di libertà.
Già nei mesi precedenti alla guerra contro l'Austria, Ferdinando Asioli è a capo della " Società Nazionale " che opera clandestinamente nel Correggese per raccogliere fondi ed arruolare volontari. Centro dell'operazione di raccolta, in Correggio, è la farmacia Marastoni, ed opera il collegamento coi giovani desiosi di partir volontari un certo Dotti, glorioso reduce dell'Armata Napoleonica.
Partecipano poi alla guerra numerosi Correggesi fra cui i fratelli Aimi, i fratelli Cattini, i fratelli Fontanesi, Leopoldo Anceschi, Giorgio Cocconcelli, Vincenzo Magnanini, G. B. Palazzi, Emidio Salati, Salomone Sinigaglia, Ciro Villa, cittadini di cui alcuni ebbero poi un certo peso nella successiva storia cittadina. Infatti Giuseppe Aimi diviene più tardi Ingegnere Comunale; Vincenzo Magnanini, Segretario della Civica Amministrazione ed Emidio Salati, anni dopo, Sindaco della Città.
Dopo la partenza da Modena di Francesco V, il popolo di Correggio, durante la notte fra il 14 ed il 15 giugno 1859, si riversa tripudiante nelle vie e il giorno dopo acclama Podestà Ferdinando Asioli, a sostituzione del Dott. Tommaso Cattania, anch'esso patriota, se pure più tepido, o almeno più prudente.
In quei giorni Correggio riscatta la fama di fedelissima al Duca. Anche le dame e le popolane acclamano alla libertà.
L'Asioli viene confermato nella carica dal nuovo Governo ed eletto poi Sindaco, secondo le nuove norme elettorali. Egli fu il primo Sindaco eletto democraticamente nella Correggio libera.
L'Asioli e Placido Marchi partecipano poi, in qualità di Deputati, alla Assemblea Costituente di Modena.
Ferdinando Asioli, nel breve periodo che corre dal 1859 al 1862 - un periodo intensissimo che allaccia il vecchio al nuovo regime - ebbe ad organizzare felicemente le nuove strutture del Comune, sì che esse rimasero invariate per sessant'anni e cioè sino alla fine della prima guerra mondiale ed in gran parte quelle strutture anche attualmente sussistono.