Luciano Parmiggiani
Le mura quattrocentesche per una città in crescita
Mille Annni - Lo sviluppo urbanistico a Correggio dalle origini agli inizi del XX secolo

La fase politica generale che va dai primi del '400 sino al riconoscimento imperiale della contea (25 giugno 1452) fu assai movimentata e vide i da Correggio attivi in tutti i più significativi schieramenti politici e militari dell'epoca. Dal 1427 essi parteciparono a tutte le guerre e alle rispettive leghe che si formarono nell'Italia Padana: il proposito fu quello di preservare i feudi del Parmense; ma alcuni processi di erosione avanzarono inevitabilmente. Fu una politica difficile e rischiosa ma che raggiunse il suo scopo: il 25 Giugno 1452 l'imperatore Federico III, con un suo diploma, conferì ai da Correggio il titolo di Conti dell'impero e ne elencò i territori, le ville, i castelli di loro diretta competenza.
Questo importantissimo riconoscimento indusse i nuovi conti a compiere un ulteriore salto di qualità nella considerazione della città. Malgrado i vasti domini ancora posseduti nel Parmense, i da Correggio riconobbero ora la centralità della cittadina di origine; a partire da questa data essi concentrarono qui le loro maggiori attenzioni politiche e quindi difensive e urbanistiche.
Se nella prima metà del '400 fu la ripresa economica e demografica a stimolare l'attività edilizia di Correggio (nascita di Borgonuovo, istituzione dell'Ospedale di S. Antonio), nella 2a metà invece furono le iniziative conseguenti all'evento politico-istituzionale correggese più importante del secolo - il riconoscimento imperiale di Contea - a caratterizzare lo sviluppo della città.
In pochi anni Manfredo Da Correggio compì tre atti fondamentali ai fini di assicurare la buona salute dell'economia e la difesa di Correggio: -1456: accordo con Borso d'Este che definì i confini fra lo Stato Estense e quello di Correggio;
- 1459: opera fondamentale, la costruzione di una nuova cerchia muraria;
- 1462: altra convenzione con Borso d'Este; ora l'oggetto è l'utilizzo delle acque del Canal d'Enza, scavato per decisione del Duca estense. Con questo accordo Manfredo si assicurò il riempimento delle fosse della cerchia muraria e soprattutto la possibilità di due macinature all'anno per i mulini correggesi.
Non è escluso che in una congiuntura economica favorevole, tali acque servissero anche ad alimentare un filatoio nel centro di Correggio: infatti alcune grida del XVI sec. ci parlano dell'industria dei filugelli già fiorente.
Si tratta di tre atti politici molto oculati, che fanno parte di un disegno coerente, teso a riorganizzare con solidità la Signoria correggese.
Per quanto riguarda la nuova cinta del 1459, il 5 marzo di quell'anno i rappresentanti della Comunità incaricarono Maestro Guardabasso di eseguire i lavori per le fortificazioni, promettendo di fornirgli tutto il materiale necessario.
Ciò avvenne a seguito di un patto fra i Signori e la Comunità: l'opera fu fatta a spese della Comunità, ma su volere e indicazioni del Signore. Lo storico locale Caffarri nel suo manoscritto "Dieci secoli di storia dei luoghi pii di Correggio" afferma che si aprirono quattro porte, cioè S. Giovanni (poi di Modena) ad oriente, S. Maria a nord, spostando od ampliando quella aperta nel 1372; S. Antonio (poi di S. Paolo o di Reggio) ad occidente e della Montagna (poi degli Spagnoli) a sud (vedi carta no 3 - sezione ricostruttiva).
Non possediamo testimonianze iconografiche o documentarie coeve su questa cinta; sappiamo però che gli interventi successivi sulle mura furono di ristrutturazione, di rifacimento, di costruzione di bastioni, ma non di ampliamento per includervi borghi esterni. Quindi, con tutta probabilità l'area contenuta in queste nuove mura è la stessa racchiusa da quelle ancora esistenti ai primi del nostro secolo, quando le fortificazioni furono completamente demolite.
In sostanza, dalla metà del '400 Borgonuovo entrò a far parte anche fisicamente della città.
Un dipinto attribuito ad Antonio Allegri, (16) raffigura la città tenuta in mano dai Santi Francesco e Quirino. Le sue mura erano alte e merlate, così come lo erano quelle di tutte le città italiane prima delle ristrutturazioni cinquecentesche dovute alla nascita dell'artiglieria mobile. Manfredo lascerà ai figli l'onere di finire la cinta, ma a lui va attribuita la scelta di includervi Borgonuovo e soprattutto alcune aree non edificate (orti), disponibili per future espansioni della città; una scelta, quest'ultima, che denota la volontà sua di non fermarsi a ciò che esisteva, ma di creare uno scenario fisico di riprogettazione della città, di programmazione. In altre parole, emergeva una cultura urbanistica tutta nuova, quella del Rinascimento.


(16) Si tratta dell'affresco trasportato su tela del 1511 attribuito ad Antonio Allegri detto il Correggio denominato "Madonna col bambino e i SS. Francesco e Quirino", ora custodito a Modena presso la Galleria Estense (vedi foto).