Luciano Parmiggiani
Borgovecchio e Borgonuovo
Mille Annni - Lo sviluppo urbanistico a Correggio dalle origini agli inizi del XX secolo

Di fronte a Castelvecchio troviamo un borgo, come descrive il Tiraboschi: si tratta di "Borgovecchio" (tra le odierne Via Carlo V, Conciapelli, Piazza Garibaldi, Corso Mazzini). Anche nel caso di Borgovecchio è difficile credere ad uno sviluppo spontaneo e casuale. La regolarità degli isolati (vedi carta no 2, sezione ricostruttiva), che creano un disegno a scacchiera, fa parte di uno schema di sistemazione urbanistica largamente praticato nel MedioEvo (è stata fatta un'ipotesi secondo la quale l'impianto di Borgovecchio sarebbe di origine romana perché le sue vie risultano dimensionate con misurazioni di quell'epoca(g); tale ipotesi avrebbe bisogno di altre prove in quanto le misure romane continuarono ad essere regolarmente usate anche nelle urbanizzazioni medievali). Nel 1316 si ha la prima notizia della presenza in Borgovecchio della confraternita dei Verberati di Santa Maria della Misericordia (10) (fonderà poi la chiesa di Santa Maria); più tardi, nel 1348, tale Confraternita aprirà di fianco alla chiesa il primo ospedale di Correggio. E' probabile che sia stato proprio questo ente religioso il soggetto lottizzatore dell'area e il regolatore della vita collettiva in Borgovecchio: non è da escludersi in sostanza che la comunità vivente in questo borgo fosse regolata e governata in modo autonomo da quella del castello (secondo il Tiraboschi la difesa di Borgo vecchio sarebbe stata anche più approssimativa rispetto a Castelvecchio). Numerosi sono infatti i casi nell'Italia del Nord di borghi esterni ai rispettivi castelli governati in modo autonomo da enti religiosi (Milano, Parma, Cremona, Padova, ecc.). Chi abitava nei borgo era di bassa estrazione sociale, tanto da non aver diritto ad abitare nel castello. Inizialmente la maggioranza di essi lavorava la terra dei nobili; poi, mano a mano che prese corpo e consistenza Castelvecchio, fecero la prima comparsa gli artigiani e i manovali, al servizio del l'aristocrazia. Il 1371 è un anno di fondamentale importanza per Correggio: Bernabò Visconti, dopo anni di battaglie, investì ufficialmente i da Correggio della piena potestà di governo sul territorio. La legittimazione e la stabilità politica che ne derivarono stimolarono le prime importanti opere di difesa del "castrum" correggese. L'archivista correggese Michele Antonioli, il I° Gennaio 1794 scrisse una lettera al Tiraboschi in cui vi è la seguente descrizione di Correggio:
In faccia alla porta del castello eravi il borgo e sembra che non avesse altra difesa che quella di una fossa che lo contornava. In tale stato sembra che fosse tutta Correggio quando Bernabò tentò di sorprenderla. Essendo però riuscito a Guido di Azzo di espellere da Correggio Giberto suo zio e i suoi figli al fine di sostenersi solo nell'usurpato dominio, cinse di valide mura il castello e il borgo con torri merlate, alzando due porte d'ingresso al borgo e queste sono le mura che anche ora formano il circondario di questa città. Fabbricò pure un castello, la rocca che si disse poi nova, ed è quella che tuttora sussiste, ed alzò la torre alle porte del castello e forse allora o almeno poco dopo si alzarono le fortificazioni esteriori. Nel secolo seguente, di Ippolito e Gerolamo, si restaurarono le mura e si eressero alle porte settentrionali due grandi baluardi, riattaronsi le fortificazioni esteriori". (11) Non ci sono giunti documenti preparatori delle fortificazioni, nè della nuova rocca, nè dei baluardi, ma i segni di queste opere sono tuttora visibili. La torre dinnanzi alla porta del castello citata dall'Antonioli è l'attuale campanile della basilica di S. Quirino; i resti della rocca cosiddetta "nova" sono tuttora visibili (le "ex Carceri"). Essa era posta perpendicolarmente sull'attuale Corso Cavour e fu demolita alla fine dei XIX secolo. Per quanto riguarda il destino della vecchia rocca: o non convenne riattarla o venne irrimediabilmente danneggiata durante gli assalti di Bernabò. L'operazione compiuta con questa fortificazione fu di grossa importanza: per la prima volta Castello e Borgovecchio ebbero una difesa comune.


La Torre civica, o Campanile della Basilica di San Quirino. Alla base è ancora chiaramente visibile l'arco ogivale che fungeva da porta di accesso al castello di Correggio.


Prese consistenza senz'altro una visione più ampia e unitaria della città: Borgovecchio evidentemente ospitava in quel periodo attività e famiglie importanti per la vita dell'aristocrazia, residente nel nucleo più antico. Permaneva in ogni caso, ed è ben sottolineata, la differenza gerarchica fra ì due comparti: Castelvecchio, infatti, continuava ad essere il centro politico ed il cervello della città. Lo dimostra la torre innalzata a sua difesa e la permanenza del vecchio fossato interno. Inoltre il posizionamento della rocca nuova sullo stesso asse della porta di entrata al castello (l'attuale via Antonioli) evidenzia l'inerzia nel concepire strategia di difesa limitate principalmente al centro originario. I dati e gli indicatori generali delineano per l'ultimo quarto del sec. XIV una tendenza di crescita demografica abbastanza diffusa in tutta Italia, dopo la depressione della metà dei '300 che aveva visto, ad esempio, la popolazione reggiana calare di oltre il 30% (secondo un'ipotesi desunta dal "Liber Focorum" di Reggio Emilia sui "fuochi" di Correggio, nel 1315 la popolazione correggese ammontava a circa 800 persone, compresi gli ecclesiastici). (12) Certezza del potere politico e ripresa demografica rimisero in moto l'espansione della città. Malgrado le origini temporali incerte, a nostro giudizio la nascita di Borgonuovo avvenne principalmente verso la fine dei XIV secolo, quando presero corpo le premesse sopracitate. (ipotesi anticipatrici dovrebbero in qualche modo spiegare le ragioni dei mancato inserimento di Borgonuovo dentro la fortificazione dei 1372, sempre che sia veritiera l'ipotesi sopracitata di Michele Antonioli). Inizialmente Borgonuovo doveva essere compreso fra le attuali Via Roma, Via Azzo da Correggio, Via del Carmine e Via Filatoio (vedi carta n° 2, sezione ricostruttiva). Probabilmente un nuovo fossato cingeva Borgonuovo e l'andamento circolare di Corso Mazzini e Via Roma ci fa propendere seriamente verso l'ipotesi che tali vie ricalchino l'antico tracciato di quella fossa. In ogni caso nel '300 i tre nuclei urbani erano ancora ben separati fra di loro da fosse e canali che solo successivamente verranno ridotti per riempimento; i da Correggio in quel periodo avevano ancora ambizioni e mire molto più alte per occuparsi in modo particolare di Correggio e della sua struttura urbana. Nessuno ancora minacciava seriamente questo modesto centro rurale. Lo storico locale Vincenzo Magnanini scrive nel 1880: 'Il Borgonuovo poi è di sì recente costruzione, che anche dopo il XV secolo in cui venne circondato dalle attuali mura, esistevano ed esistettero ancora per molto tempo fossati scoperti tra una linea di case e l'altra, nelle località specialmente ove trovansi in quella frazione orti e cortili, e ciò come se si trattasse di sobborghi, ossia di aggregati di case poste all'aperta campagna"'. (13) Nel 1443 la redazione dei primo catasto rurale correggese ci informa della presenza di numerosi proprietari terrieri già residenti in Borgonuovo; evidentemente nell'arco di 50-60 anni si verifico in quella parte della città una rapida crescita urbana che assunse forme spontanee o in un certo qual modo disorganizzate, almeno rispetto all'evidente pianificazione di Borgovecchio.

Resti della Rocca. Alcuni resti della Rocca trecentesca demolita nel XIX secolo (le attuali "ex carceri").


Infatti in Borgonuovo le case che si affacciano sul lato sinistro di Via Filatoio seguono semplicemente l'andamento della vecchia fossa di Castelvecchio (vedi carta n° 3 sezione ricostruttiva). Proprio in questo nuovo blocco iniziò ai primi del '400 la costruzione della chiesa di S. Francesco, fortemente voluta dai da Correggio, probabilmente su un'altra chiesa preesistente. Non c'è dubbio che proprio i ceti più umili della comunità furono i principali residenti di Borgonuovo. Le ragioni della chiamata dell'Ordine francescano da parte dei da Correggio furono probabilmente dettate dal bisogno di forte religiosità dei ceti minori (ormai numerosi a Correggio), ai quali i francescani si rivolgevano in particolar modo. I francescani, secondo i probabili calcoli di Manfredo da Correggio, avrebbero potuto meglio di ogni altro Ordine assumere quel ruolo di cerniera tra i ceti umili e quelli nobiliari tale da potergli garantire una solida tranquillità sociale. Ai primi dei '400 si possono rilevare segnali evidenti di un'economia e di una città in forte espansione: la già menzionata edificazione di S. Francesco, la nascita di un nuovo ospedale (con annessa chiesa dedicata a S. Antonio, (141 fuori mura di fronte a Porta Reggio), l'apertura di un primo banco di pubblico prestito ad usura da parte di un ebreo (1436, un certo Datelino, figlio di Leucio da Perugia) e infine l'istituzione del primo catasto rurale correggese (1443). (151 Senza alcun dubbio l'istituzione del catasto rurale costituì l'atto più importante di tutto il '400 per Correggio; la sua applicazione rivelò, con chiarezza, una consolidata forza politica e organizzativa del governo cittadino sulla comunità e sul contado. Dall'analisi dei libri catastali si possono rilevare la consistenza e i dati anagrafici dei proprietari terrieri che risiedevano nei 3 borghi cittadini (castello, borgovecchio, borgonuovo). Risulta che i proprietari residenti nel castello furono 92, con una media pro capite di biolche 7,4 (tot. b. 686 e tavole 6, equivalenti a hq. 200,56735); quelli di Borgovecchio furono 136, biolche 10,08 pro capite (tot. b. 1371, tav. 28 equivalenti a hq. 400,6404) e 147 per Borgonuovo, con una media pro capite di biolche 9,1 (tot. b. 1340 e tav. 50 equivalenti a hq. 391,5815). Pertanto, la maggior parte delle terre dei cittadini correggesi iscritte al catasto fu di proprietà di residenti in Borgovecchio e Borgonuovo. E' evidente che in Castelvecchio non furono pochi i proprietari terrieri: al contrario, nel più vecchio nucleo risiedeva ancora gran parte della nobiltà e degli ecclesiastici, le cui terre però, assieme a quelle dei da Correggio, furono evidentemente esenti da imposte, e quindi non figurano nei libri catastali. Da quest'analisi inoltre, si può rilevare che i cognomi dei proprietari terrieri del castello non compaiono negli elenchi degli altri due borghi (se non con poche eccezioni); al contrario più frequenti sono i cognomi che troviamo sia in Borgovecchio che in Borgonuovo. E una conferma del medesimo connotato sociale dei due nuclei. La loro estrazione è evidenziata, inoltre, dalla presenza di numerosi cognomi che fanno riferimento a lavori umili (Strazacappa, Careterius, Cabalarius, ecc.) o di soprannomi piuttosto coloriti (Culbasso, Fichetto). Permane in sostanza quella gerarchia spaziale che fa riferimento ad una chiara gerarchia sociale.


(9) v. Analisi Storico-Morfologica e Relazione sul processo tipologico acclusa alla Variante generale al PRG - fase 2a- del 1982, a cura dell'ing. C. Porrino, con la consulenza dei prof. Ing. G. Crocioni e con la collaborazione di A. Capelli, presso l'Uff. Tecnico Comunale, in particolare le pp. 28-29.
(10) v. manoscritto nella Bibl. Com.le di Correggio di F. Caffarri, Dieci secoli di storia dei luoghi pii di Correggio, dall'anno 950 all'anno 1923.
(11) Lettere di M. Antonioli a Gerolamo Tiraboschi, Reggio Emilia, Torreggiani e Compagno, 1854.
(12) v. G. Badini, "Lo sviluppo demografico" in AAVV. Storia Illustrata di Reggio Emilia, a cura di M. Festanti e G. Gherpelli, Rep. di S. Marino, ALEP, 1987, pag. 708, tavola 2.
(13) v. Magnanini, Saggi di poesie e testi di R. Corso, Correggio, 1880, p. 31.
(14) v. 0. Rombaldi, Correggio - Città e Principato, Modena, Banca Popolare di Modena, 1979, p. 163.
(15) Tale catasto è di tipo descrittivo ed è formato da 14 registri in pelle; periodicamente aggiornato arriva fino al 1690. Sono descritti la biolcatura, il proprietario, il luogo, i confini dell'appezzamento e il reddito (Archivio Comunale di Correggio. Collocazione 62-75).