Odoardo Rombaldi
La domus dei figli di Frogerio
Correggio, città e principato, Banca Popolare di Modena, 1979

I signori da Correggio vanno ricercati tra quei milites che accompagnarono Bonifacio e Matilde, che le carte attestano già presenti nel nostro territorio e partecipi delle sue vicende fin dall'inizio del sec. XI (1).
Guido, Frogerio e Adalberto. Una carta del 1009, redatta "in castro Coregia", attesta che Frogerio e Adalberto, figli di Guido del comitato reggiano, viventi a legge longobarda, donano a Sigeri, prete e rettore della chiesa di S. Michele arcangelo di Correggio, alcuni beni in Gurgneto Glandada:
Frogerio et Adalberto germani, filiis quondam Widonis de comitatu Reiense ( ... ) donamus ( ... ) tibi Sigheri presbyter et rectores Sancti Michaelis archangeli sito ubi dicitur Corregia finibus regiense (2).
E' la prima carta, questa, che ci ricorda la casata. Frogerio, figlio di Guido, era già morto nel 1029.
Guido, Gerardo, Frogerio. Frogerio aveva sposato Agelburga e ne aveva avuto Guido e Gerardo; ce ne informa un atto del 1029, in cui Agelburga, vedova di Frogerio, coi figli Guido e Gerardo, a legge longobarda, vende metà della corte di Sorbara (Modena) e di Ramoscello (Parma) con parti dei castri, delle cappelle e 35 servi:
Agelburga femina, relicta quondam Frugerii, et Guido seu Gariardus germani, filiis infrascripti quondam Frugerii et ipsius Agelburge (3).
Guido qu. Frogerii, in un carta del 1038, si dice de comitatu parmense (4); è fin d'ora rilevante cogliere la presenza dei figli di Frogerio nei tre comitati di Parma, Reggio e Modena. Gli heredès quondam Frogerii compaiono, nel 1044, in S. Martino come proprietari e come testi ad un atto di donazione: manibus Gerardi et Widoni seu Frogerii lege viventes langobardorum rogatis testes (5). Il Frogerio, qui ricordato, è un terzo figlio di Frogerio? E' possibile, ma non risulta da altra fonte. Mentre di Guido non abbiamo notizia fino al 1088, in cui è già morto, Gerardus, filius qu. Frogerii de loco Coregia, nel 1059 dona alla chiesa di Reggio, per l'anima propria e quella di Ermengarda, sua moglie, alcuni beni in Fabbrico, Gavassa e Reggio (6); nel 1076, come assessore assiste Matilde ad un passaggio di beni che la chiesa di Reggio aveva in Correggio (7) ; nel 1080 era già morto. Ciò risulta da un atto in cui Richilde, figlia del Marchese Ugo e seconda moglie di Gerardo, e Adelburga sua figlia donano al monastero di S. Prospero terre a Casale Rodano e a Montecalvolo; l'atto è stipulato in castro Coregia, nel 1080 (8)
Questo atto, cui assiste un Alberto, di cui si dirà, è importante per questa indicazione: mentre Richilda è detta vedova di Gerardo, figlio di Frogerio, senza il luogo di origine, Agelburga, sua figlia, è detta di Gerardo da Bagnolo: indicazione preziosa che potrebbe collegare costui ad altri personaggi da Bagnolo: ad un Wiberto vicecomes, figlio di un altro Wiberto da Bagnolo (9); se la comune origine da Bagnolo, che caratterizza costoro e Gerardo da Bagnolo, figlio di Frogerio e di Guido, possa indicare un nesso di parentela, non sappiamo; in caso affermativo, la domus Frogerii anticiperebbe la sua origine al 962 almeno, e avrebbe un preciso luogo di provenienza: Bagnolo, poco lontana da Correggio.
La domus filiorum Frogerii. Gli heredes Frogerii posseggono beni in Mandrio fin da 1071 (10).Nella lotta contro Arrigo, Matilde avrebbe avuto l'appoggio dei figli di Frogerio e avrebbe disposto delle terre che costoro avevano ricevuto dalla chiesa di Reggio, tra Correggio e Mandrio, ma i ministri della Contessa imposero agli uomini dipendenti pesi tali da provocarne le proteste. Nel 1101 essi ricorsero a Matilde sostenendo di non essere stai mai gravati della domus dei figli di Frogerio:
se nunquam a domo filiorum Frogerii, quorum tunc terram per intermissionem tenebamus fuisse violenter coactos;
Matilde li liberò dagli oneri di fodro, placito, colta et albergaria (11).
E' dunque provata l'esistenza di una domus filiorum Frogerii, dei loro possessi - tra questi le terre della chiesa di Reggio, di cui erano vassalli - e la loro adesione al partito di cui Matilde era capo. Ma l'inciso "quorum turic terram tenebamus" già portò il Tiraboschi a ritenere "che la Contessa Matilde nel tempo delle guerre da essa sostenute contro l'Imp. Arrigo, mentre essa o teneva in dovere i castelli, che stavan per lei, o espugnava i contrarii, si assicurasse del castel di Correggio e se ne intromettesse al governo; e che poscia il rendesse suoi Signori, Quando ne fu cessato il bisogno"(12)
Senza incertezza il Guaitoli:
che Matilde si mettesse in possesso dello stato dei figli di Frogerio o con la forza se seguaci di Enrico, o per lega o dedizione se amici di lei, il passo ci assicura che essa lo teneva, e il fodro, il placito, l'albergaria ed altre cose simili abbastanza dimostrano che intendevasi del dominio e dello stato. Che poi Matilde, all'epoca del documento, più non avesse parte nello stato dei figli di Frogerio, il tunc e il tenebamus indicano molto bene ciò che prima fu e che allora non era più, e perciò l'intermissionem pare che esprima quel qualunque spazio nel quale fu ad essi sospeso ed essa ne ebbe il possesso" (13).
Di quel possesso potrebbe esser ancor prova il fatto che il monastero di Canossa aveva reliquie di S. Quirino: indizio non trascurabile se si tien presente che i Canossani per render stabile e uniforme il loro dominio propagarono accortamente e talora senza scrupoli la venerazione dei Santi tra le genti loro soggette. Nel caso nostro, è probabile che parte delle reliquie di S. Quirino passassero da Correggio, ove pare già si trovassero, al Monastero di Canossa.
Se Guido era già morto nel 1088 e Gerardo nel 1080, da chi era composta la casa dei figli di Frogerio (" filii Frogerii " - 1101, 1 maggio) negli anni 1088-1115? Posto che Adalberto, figlio di Wido e fratello di Frogerio, Frogerio, fratello di Guido e di Gerardo, non avessero discendenti (non risulta che ne avessero), restano i figli di Guido e di Gerardo. Da Guido nacque Alberto "de loco Bagnolo", che nel 1088 faceva atto di donazione (14) , da costui un Gerardo: nel I 119 Gerardo, figlio di Alberto, di Guido, di Frogerio di Castro novo dona al monastero di S. Giovanni di Parma un manso in Bagnolo (15); questo ramo dei Frogeridi, che si dice da Bagnolo e poi da Castel novo, con forte intreccio d'interessi col monastero di S. Giovanni di Parma, fin d'ora indica la direzione principale seguita, e per lungo tempo, dai da Correggio.
Da Gerardo di Frogerio nacque Agelburga che, da Bernardo del Frignano, ebbe due figli: Bernardo e Alberto. Bernardo fu al seguito di Matilde e appartiene alle vicende del Frignano (ma nel 1160 i Domini de Fregnana avevano casa in Reggio); continuatore della domus dei figli di Frogerio è Alberto: Albertus, filius quondam Agelburge, filia quondam Gerardi de loco Corigia, (1104) (16).
Vivo nell'aprile 1104, nel luglio 1105 era già morto. Da Alberto nacquero Gerardo e Guido. Nel 1105, Gerardo de Corigia, a nome proprio e del fratello Guido, donava al monastero di S. Prospero metà di una massaricia a Gorgo (17). Sono così documentati due Gerardi: il Gerardo di Castro novo, figlio di Alberto (18), di Guido, e il Gerardo di Alberto di Bernardo e di Agelburga, che una carta matildina del 1109 ricorda prima come Gerardus comes illustris (o illius terre o loci), poi come Gerardus de Plaza (19) forse per distinguerlo dall'omonimo di Castro novo. Se Gerardo di Frogerio fu detto ora da Correggio, ora da Bagnolo, Gerardo di Alberto è denominato ora da Correggio, ora da Piazza.
Ciò è confermato da altre carte: nel 1108 (19 settembre) "Gerardus qu. Alberti de Plaza" riceve a livello dal Monastero di S. Giulia beni posti a Plaza di Campagnola; nel 1112 (30 settembre e 1 ottobre) "Gerardus qu. Alberti de Plaza", con i figli, ottiene dalla chiesa di Reggio l'investitura di 8 iugeri con vigna, a Mandriolo; nel 1122 (21 giugno), è presente ad un atto con cui Alberto Malapresa riconosce alla chiesa di Reggio una massaricia "in curte Uncisco", già appartenuta a Gerardo di Frogerio e donata da Angelburga, madre di Alberto, alla chiesa di Reggio. Gerardo fu padre di Bernardo, Luterio, Alberto e Gualtiero.
All'inizio del sec. XII, il consorzio dei signori che si diranno da Correggio si distingue in due rami: l'uno da Castro novo, l'altro da Plaza o da Correggio; entrambi sono ricordati come livellari o possessori di terre di monasteri: di S. Giovanni di Parma il primo, della chiesa di Reggio e dei monasteri di S. Giulia, di S. Prospero e di Frassinoro, il secondo; la terra che essi ricevono è il corrispettivo (beneficio) dell'atto di fedeltà (vassallaggio) prestato ai signori ecclesiastici; la loro funzione, militare anzitutto, li porta a contatto con gli uomini e gli eventi più notevoli del loro tempo, nell'ambito emiliano; al pari del bisavo Gerardo di Frogerio, Gerardo di Alberto fu al seguito di Matilde, nel 1112 e nel 1115 a Bondeno Roncori, nel 1113 a Pegognaga (20).

I DA CORREGGIO NEI SECOLI XI-XIII

 

                                 Wido già + 1009
                             ____________!___________
                            !                        !
                      Frogerio 1009             Adalberto
                       già + 1029                  1009
                    m. Agelburga 1029               !
           ___________________!_____________________!
          !                   !                     ! 
        Guido              Gerardo I          Frogerio 1044
       già + 1088          già + 1080
          !                    M.
          !                Ermengarda
          !                  1059
          !               M. Richilda
          !                  1080
          !                   !
          !                   !
       Alberto              Angelburga
     da Bagnolo            già + 1104
        1088                 Bernardo
          !                     !_____________________________________
          !                     !                    !                !
    1119 Gerardo            Bernardo             Alberto I         Guido 1105
        da                     1104              da Piazza
    Castronovo                                   già + 1105
                                                     !
                                             ________!___________
                                            !                    !
                                       Gerardo Il              Guido
                                         1105
                                       già + 1142
        ___________________________________!_____________________________________
       !                 !                 !                 !                   !
   Bernardo           Luterio          Alberto II        Gualtiero           Gugliemo
                                           !__________________________________
                                           !                 !                !
                                       Matteo            Frogerio         Alberto
                                           !                 !
                                       Frogerio           Guidotto
                                           !
                                       Giberto
   _______________________________________!___________________________________________
  !           !       !        !          !          !          !                     !
Iacopino   Matteo   Guido   Cavalca   Guglielmo   Gerardo   Guidotto               Obizo
  !                                       !                _____!______               !
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Ugardo                                Bernardo         Gherardina Bartolomeo      Corrado


1 Sulle origini della famiglia che si denominerà da Correggio furono proposte due tesi principali: una oltremontana, l'altra indigena; fautore della prima Rinaldo Corso, seguito da Francesco Sansovino ed altri, della seconda il Tiraboschi e quasi tutti gli storici dopo di lui. Il Corso e il Sansovino contribuirono largamente ad accreditare l'origine antica ed illustre della famiglia. Il Corso espose tale sua tesi nella Vita di Giberto Terzo di Correggio, detto Il Difensore. Ancona, 1566, in cui dissertò dell'origine borgognona del primo della dinastia correggesca; "Giberto d'Austria, ultimo fratello del duca di Borgogna, fu primo autore della vostra linea in Lombardia". Il Corso, che ebbe accesso agli archivi della Famiglia, non produsse, ovviamente, nessuna prova dell'asserto; di più, egli lo rivestì di un alone leggendario ma oltremodo conveniente: in un sogno avuto prima della battaglia, Giberto sarebbe stato cinto da Maria di una fascia bianca in mezzo a due vermiglie e su queste sarebbe stato formato lo stemma dei da Correggio, simile a quella della Casa d'Austria; secondo il Corso, e Massimiliano e Carlo V avrebbero accettato la parentela tra i da Correggio e la casa d'Austria: "Siamo tutti d'un medesimo sangue". La Cronica di P. Lucio Zuccardi (in Antichità Correggesche, Correggio, 1881) accoglie e comincia con questa tesi. Il Corso ampliò la chiesa di S. Michele, che pur esistette, nella Badia di S. Michele, altra leggenda.
Il Tiraboschi, lavorando su basi rigorosamente documentali, escludendo ogni fonte priva del valore di prova, e costruendo sui dati indicati dalle carte, riuscì a risultati opposti, ossia all'origine indigena; ricercatore scevro da pregiudizi, non escluse le tesi diverse ma, in mancanza di prove, ritenne di non dover abdicare alle proprie. Dopo di lui, nessuno ha riproposto la tesi del Corso; in effetti, riteniamo che il Tiraboschi fosse nel vero; i da Correggio professarono legge longobarda ed è del tutto verosimile che uscissero da quel mondo di persone viventi secondo quella legge, che le carte reggiane, da noi espressamente richiamate, documentano per i secoli X-X1. Con ciò non si sostiene l'origine correggese della Famiglia; si è cercato di collegarla con il ramo parmense dei discendenti di Sigifredo "de comitatu lucense" e quindi con i Giberti di Parma, tesi anche questa mancante di prove: MURA TORI, S. S. RER UM ITALICAR UM, V 346, nota 24; contro: 0. KOHNCKE, Wibert von Ravenna, Leipzig, 1888, p. 1 e 11, e genealogia dei Wiberti.
In effetti le carte che sono alla base della nostra indagine non indicano alcun Giberto, nome tanto frequente e illustre nella Famiglia. t però vero che gli interessi del consorzio dei da Correggio non furono circoscritti al Correggese ma spaziarono dal Parmense al Modenese, e ancora per due secoli i da Correggio abiteranno in più luoghi, e da questi si denomineranno variamente, partecipando ai fatti grandi e piccoli del loro tempo, per poi ripiegare sul feudo dì Correggio che darà loro il nome.
2 TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod., 1, C.D., n. 153 "Actum in castro Coregia"."Par dunque che il primo ad acquistare la Signoria di Correggio, o pel diritto di primo occupante ( ... ) o per
aver fabbricato il castello, o per qualunque altro titolo fosse
Frogerio figlio di Guido del contado di Reggio e che perciò du
rasse per qualche tempo il nome dei figli di Frogerio nelle fami
glie dei Signori del Castel di Correggio", TIRABOSCHI, Metn.
Stor. Mod. V, 9.
3 TIRABOSCHI, Nonantola, II, n. 124 p. 159
4 TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod., V p. 9
5 TORELLI, Le carte, cit. n. 106, pp. 401-403
6 I NEMBROT, I Frogeridi, Reggio Emilia, 1922 App. 2 TORELLI - GATTA, Le carte, cit. n. 32
7 TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod. II, C.D. n. 241 "Gerardus filius quondam Frogerii".
8 TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod. II,- C.D. n. 248 (in regesto); AFFAROSI, Memorie Storiche delMonastero di S. Prospero di Reggio, 1, Padova, 1733, p. 386; "Richilda filia qu. Ugoni Marchio et relicta qu. Gerardi Frogerii filius"; "Agelburga filia qu. iam dieti Gerardi de Bamolo".
"Richilda ( ... ) figlia del Marchese Ugo, donna di alto stato, che non sarebbesi data in moglie a chi non fosse stato in grado uguale o poco discosto dal suo. Dovean dunque essere Signori di illustre stirpe Gherardo e Frogerio di lui padre; e perciò sempre più confermasi che Gherardo non men che Frogerio fossero Signori di Correggio, nel cui castello di fatto gli atti dei 1009 e del 1080 vengono segnati" (TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod., V, p. 10).
9 TORELLI, Regesto Mantovano, 1, n. 28 p. 21; Nembrot, IFrogeridi, cit. p. 48. TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod. V 10-11.
10 A.S.Re. Monastero di S. Prospero, Carte, 1071, 4 dicembre, "fines de mane et de subto de heredes Frogerii"
11 FIORENTINI-MANSI, cit., Documenti p. 170
"E' certo che da questo Placito si raccoglie che i figli di Frogerio avean diritto di imporre i diversi generi di gravezze sopra indicati, diritto proprio soltanto degli assoluti Signori di qualche luogo, o di quelli che da Sovrani erano stati dell'autorità loro investiti e che perciò i figli di Frogerio o per soggezione spontanea di que' popoli o per decreto Imperiale avean dominio in Correggio, in Mandria e in altri luoghi circonvicini" (TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod. V p. 8).
12 TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod. V p. 8
13 A. GUAITOLI, Mss. 110.3 del Fondo Guaitoli della Biblioteca Comunale di Carpi. Che Correggio facesse parte dei beni matildici è abbastanza provato dalle carte riguardanti le posteriori investiture: 1215 Innocenzo III investe Salinguerra Torello di Fosdondo, Bondeno Arduini, Pegognaga, S. Martino in Rio, Stiolo, Prato, Correggio, Fossoli, Canolo, Migliarina, Budrione, L. SA VIOLL Cronaca di Bologna, IV, n. 431, p. 361.
14 Vedi n. 32
15 "Ego ( ... ) Gerardus, filius Alberti, Guidonis, Froglerii de Castro novo, qui professus sum ex natione mea lege vivere longobardorum ... ) dono ( ... ) in eodem sancto monasterio ( ... ) manso uno ( ... in Bagnolo. Anno MCXIX, XII kal. Mad., Ind. XII. F. NICOLLI, Codice Diplomatico Parmense, 1, Piacenza, 1836, n. 3
16 Bernardo e Alberto, figli di Agelburga, donano al monastero di S. Prospero ogni loro proprietà in Gorgo e Argine, L NEMBROT, cit., p. 59, n. 4 - 1104, 29 aprile
17 TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod. II; C.D. n. 285, "Gerardus fi. qu. Alberti de loco qui dicitur Corrigea ( ... ) offero in ( ... ) monasterium Santi Prosperi pro remedio anime mee seu fratris mei Guidonis ( ... ) media masaricia de terra iuris mei que est posita in loco Gurgo, in Villa que dicitur Runcise". 1105, 29 luglio.
18 La nostra successione coincide sostanzialmente con quella del TIRABOSCHI, Mem. Stor. Mod., V. p. 1 e ss. ma diverge in un punto: nella donazione del 1080 Agelburga era assistita da un Alberto detto suo mundualdo; il TIRABOSCHI lo ritenne fratello di lei, ma ciò pare contraddetto dalla carta del 1104, che dà Alberto come figlio di Agelburga: nel 1104, Bernardo e il Figlio Alberto - l'uno a legge romana, l'altro a legge longobarda - donano al Monastero di S. Prospero per le anime loro e di Agelburga, beni in Gorgo e corte Argine (NEMBROT, cit., App. 4). Un secolo dopo, I. MALAGUZZI VALERI sostenne che la prima linea dei da Correggio, a legge longobarda, si estinse con Agelburga; costei, (morta nel 1104) si era unita in matrimonio con Bernardo del Frignano, vivente a legge romana, da cui ebbe Alberto, destinato a continuare la linea dei Frogeridi. (Atti e Memorie RR. Deputazione di Storia Patria delle Province, Modenesi e Parmensi, Modena 1885, pp. XXX - XXXII). Il Malaguzzi sostenne:
" 1) Che le famiglie dei Signori denominati da Correggio furono due e di schiatta diversa: l'una che professava legge longobarda ex natione e si estinse verso il 1104 in una donna Angelburga di Gerardo da Correggio; l'altra di legge romana, originaria del Frignano, la quale occupò verso lo stesso tempo Correggio in forza di alleanze e successione nei beni e diritti signorili della Angelburga medesima.
2) Che i nuovi Signori da Frignano-Correggio furono investiti dagli Abati di Frassinoro, verso il 1097, della corte e castello di Campagnola, dove fissarono la loro dimora e precisamente in un terreno detto Piazza, dal quale presero il nuovo appellativo ~a Piazza. Il qual patto, sconosciuto al Tiraboschi, spiega chiarissimamente l'ambiguità del cosi detto placito matildico di S. Cesario, del 1109, che ricorda dapprima un Gerardo comes in Correggio e fra le soscrizioni porta invece quello di Gherardo di Piazza.
3) Che Gherardo da Piazza, creduto dal Tiraboschi diverso dal Gherardo comes in Correggio nel 1109, fu nipote exfilio di Angelburga da Correggio e Conte in Correggio circa dal 1105 al 1136, nel qual anno o poco dopo cessò di vivere. Che uno dei suoi figli, Bernardo, si recò nel Frignano a raccogliervi le avite . ragioni allodiali e signorili e vi divenne autore di una linea di signori di Idiano, Campilia, Montecuccolo etc., dalla quale i Montecuccoli di Modena e probabilmente i da Monte Obizo, da Montegarullo, etc. etc. Che Alberto, altro figlio di Gherardo da Piazza, ne ricevette particolare agnome e fu progenitore della famiglia dei conti poi principi di Correggio... Che gli altri figli di Gherardo da Piazza rimasero in Campagnola, conservandovi altresì il nome da Piazza, e furono condomini in Correggio insieme ai da Frignano e ai da Correggio".
19 "Fecit ad se venire Girardum comitem illustrem (...) Signa manuum Girardi de Placia", FIORENTINI-MANSI, cit., Docc. p. 231
20 FIORENTINI-MANSI, cit., Docc. Pp 242, 244 258