| Gabriele Fabbrici |
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| Gli Asioli e la Banda | |
| Museo in linea, rubrica de "Il Correggio", n. 8/97 |
Il 22 agosto 1997 sono iniziati i festeggiamenti, protrattisi per alcune settimane con mostre, concerti ed esibizioni, del bicentenario della banda cittadina di Correggio.
Per ricordare questo importante avvenimento torniamo a 200 anni fa.
Ventidue agosto 1797: nelle vie di Correggio dodici giovani della Società dei Filarmonici, condotti da un giovane talento di diciannove anni, Luigi Asioli, sfilano intrattenendo i presenti con grande successo.
La banda cittadina, uno dei primi complessi nati in periodo napoleonico, mostra grande sensibilità per la musica nuova portando le esecuzioni dal chiuso delle accademie all'aria aperta, nelle piazze, a diretto e vivo contatto con la gente, con il vasto e popolare pubblico prima escluso da queste esibizioni.
Il modello cui l'Asioli si era ispirato era certamente quello delle bande francesi che dal 1796, al seguito delle truppe napoleoniche, erano presenti nel Ducato di Modena e Reggio (Ghidini).
Se, dunque, la nascita della banda cittadina rappresenta un elemento di grande novità rispetto al passato, per il nuovo rapporto che essa instaura con il "suo" pubblico (che, in definitiva, è la città tutta), questo avvenimento non è che il risultato più rivoluzionario di una tradizione musicale di lunga durata.
Tra Settecento e Ottocento vive e opera a Correggio una famiglia di musicisti destinata ad avere notevole fama ed importanza non solo nella città natale: gli Asioli.
Già Francesco, attivo a Parma nella seconda metà del Seicento, era stato compositore e didatta di buon livello, pubblicando a Bologna alcune sue composizioni per chitarra e Giuseppe (1715-1790), direttore di musica del marchese d'Aragona, aveva mostrato un notevole talento quale compositore di musica sacra.
E' tuttavia con Quirino (? - 1801), figlio di Giuseppe, che gli Asioli diventano protagonisti assoluti della stagione musicale correggese tra Settecento e Ottocento.
Organaro, organista e compositore, Quirino fu attivo a Correggio anche come direttore di opere.
Dei suoi otto figli, tre femmine (Maria, Rosa e Angela) furono buone artiste di canto, mentre i quattro maschi si distinsero tutti in campo musicale.
Il maggiore dei quattro, Giovanni (1767 - 1831), seguì le orme del padre quale direttore della scuola di musica, distinguendosi anche come maestro di cappella e compositore di musica sacra e profana.
E' però Bonifacio (1768 - 1832), al cui nome è dedicato il teatro Comunale, a rivelarsi la figura più eminente, sotto il profilo musicale, di tutta la famiglia.
Iniziati gli studi di clavicembalo a Correggio, nel 1780 viene inviato, a spese della Comunità, a Parma per perfezionarsi poi a Bologna e a Venezia.
Trasferitosi a Torino nell'87 presso la famiglia del marchese Maurizio Gherardini, Ministro Plenipotenziario dell'Imperatore d'Austria, vi rimase fino al 1796 per poi seguirlo a Venezia, dove si trattenne per un triennio.
Nel 1799 si stabilì a Milano, dove nel 1805 fu nominato maestro di camera e direttore della cappella musicale imperiale.
Dal 1808 iniziò l'insegnamento di composizione presso il neocostituito Conservatorio, di cui fu nominato anche Direttore e dove fondò una pregevolissima biblioteca musicale.
Nel 1810 fu invitato a Parigi come consigliere didattico.
Il crollo del regime napoleonico lo indusse, nel 1814 a stabilirsi di nuovo nella natia Correggio, dove rimase per il resto della sua vita e fondò, nel 1815 con il fratello Giovanni, una scuola di musica.
Analoga istituzione fu da lui creata nel 1826 anche a Reggio Emilia.
Compositore versatile e fecondo (il suo nutrito catalogo annovera molte composizioni sacre, musica da camera e melodrammi seri o buffi), Bonifazio Asioli diede il meglio di sé nell'opera didattica.
Fu un ottimo divulgatore, d'estrema chiarezza, tanto da favorire un notevole progresso nell'arte di insegnare con facilità a suonare strumenti e a comporre.
Ne è riprova il fatto che i suoi trattati furono continuamente ristampati per tutto l'Ottocento.
Luigi (1778 - 1815) fu tenore e compositore.
Dopo gli studi, acquisita una notevole reputazione come cantante e clavicembalista, entrò al servizio del conte Antonio di Micheroux, trasferendosi a Napoli.
Soggiornò anche a Palermo e nel 1804 la sua fama lo portò a Londra, dove fissò la sua nuova residenza.
Qui aprì una scuola di canto, assiduamente frequentata dall'aristocrazia londinese.
Rientrato brevemente a Correggio tornò a Londra dove morì improvvisamente, a soli 37, nel 1815.
Anche il più giovane dei quattro fratelli, Giuseppe (1783-1845) crebbe in un ambiente musicale fortemente appassionante e si distinse già in giovane età per il suo talento di clavicembalista.
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