Walter Baricchi |
![]() ![]() ![]() |
Schede edifici da n. 121 a n. 150 | |
Insediamento storico e beni culturali - Pianura reggiana - Comune di Correggio, Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, Reggio Emilia 1994 |
121 Mappa del territorio CORNACCHIA alt. m. - IGM F 74 II SO La cartografia dell'I.G.M. del 1884 riporta la denominazione di "C. Cattania". Costruzione rurale a corpi giustapposti, orientata in direzione est-ovest con porta morta a sesto ribassato ; la copertura è a quattro falde a colmo indifferenziato. Il civile su tre piani, situato a ponente, ha luci regolari e simmetricamente distribute. | ![]() |
122 Mappa del territorio CORREGGIO alt. m. 31 IGM F 74 II NO La scheda del capoluogo comunale riporta una ridotta sintesi delle complesse vicende storiche della città e della illustrazione delle sue emergenze architettoniche rimandando alla ricchissima bibliografia relativa. Durante gli scavi nell'area della Rocchetta si è rinvenuta una iscrizione romana mutila scolpita su tavola di marmo, distrutta nel 1880, mentre dagli scavi del Teatro Municipale è emersa una scultura, sempre di epoca romana , mentre altri reperti sono stati scoperti nel centro abitato(1). Anche se la tradizione riporta la fondazione di Correggio all'anno 774, la prima menzione risale ad un documento del 945(2). Nel 1009 sono nominati il castello di Correggio e la sua chiesa dedicata a S. Michele; vi sono inoltre richiamati Frogerio e Adalberto, figli di Guido, come signori della località. Il vecchio castello era circondato da un terrapieno e difeso da varie torri e da una profonda fossa. Esso prese il nome appunto di Castevecchio per distinguerlo da Castelnuovo(Castelnuovo di Sotto)costruito nel 1188 e fortificato dai Correggesi che in epoca medievale dominavano questa località ed anche Parma(3). Nella parte orientale del castello sorgeva la Rocca. Nel sec. XII venne a costituirsi a nord-est, oltre la fossa del castello, un borgo che verrà poi denominato Borgo-vecchio; una nuova espansione segu dopo il 1316 con il Borgonuovo-la curvatura di via Roma e Corso Mazzini ancora riportano l'andamento circolare della fossa circondante il Borgo. Nel 1371 Guido VII da Correggio circondò il castello ed il borgo con forti mura e due porte di ingresso, fabbricando entro il recinto del primo la Rocchetta. Ad esso si deve anche la costruzione del baluardo del castello che dopo vari rimaneggiamenti nella parte superiore-ancora rimane come torre civica davanti alla Basilica di S. Quirino(4). Nel secolo XV le mura venero completate dal Conte Manfredo che portò a quattro le porte di accesso. Nello steso periodo in Borgovecchio sorgerà un ospedale(5). La Rocchetta fu in parte demolita nella seconda metà del XIX secolo per sistemare il viale che conduceva alla stazione mentre la parte rimananente è stata adattata a carcere; è ancora notabile una torre provvista di piombatoi. Il palazzo contiguo-già residenza dei Signori di Correggio-passò nel 1557 alle Monache del Corpus Domini che ne fecero il loro Convento. Divenne proprietà privata nel 1783. Agli inizi del XVI(1507) secolo Francesca di Brandeburgo, vedova del conte Borso, fece costruire il superbo palazzo detto "dei Principi". Di grande interesse è la facciata in cotto a vista con semplici monofore e bifore centinate a rilievo e bella cornice sottotetto, paraste angolari e cornice al primo piano marmoree oltre al bellissimo portale centinato con stipiti riccamente decorati a bassorilievo(6). Il principato di Correggio conservò la propria autonomia fino agli inizi del sec. XVII. Nel 1452 aveva ottenuto il titolo di Contea nobile dall'Imperatore Federico III. Tra il 1546 ed il 1550 veniva iniziata la costruzione di possenti bastioni di difesa della città a nord-est ed a sud-est(7). La riforma cinquecentesca delle mura e fortificazioni conserverà l'impianto urbanistico di matrice medievale e le sue espansioni fino al XIX secolo(8). A queste ancora nel XVII secolo per iniziativa del nuovo Signore Francesco I, Duca di Modena si aggiunse un rafforzamento della cinta muraria, concepito probabilmente dall'architetto Gaspare Vigarani, con bastioni e terrapieni misurando alla fine delle opere la lunghezza di 866 pertiche (9). Nel 1559 Correggio fu dichiarata città e nel 1616 eretta a principato durante il governo di Siro da Correggio. Nel 1630 lo Stato fu confiscato dalla corona imperiale; riscattato nel 1635 fu ceduto al Duca di Modena nel cui dominio fu definitivamente incorporato nel 1649. Il suo territorio comprendeva anche gli attuali Comuni di Fabbrico, Campagnola e Rio Saliceto. Come Comune, prima del 1860, Correggio abbracciava anche le ville di Rio, S. Michele della Fossa e Cognento . Alla fine dell'Ottocento vengono atteratte le mura sostituite dai viali di circonvallazione. Quanto alle origini della Chiesa correggese, si riporta come la citata basilica dedicata a S. Maria, nonchè ai SS. mi Michele e Quirino, esistesse fin dall'833. Secondo una Bolla del Pontefice Innocenzo II del 1140, considerata apocrifa, ne dipendevano le chiese di S. Pietro di Campegine, S. Giacomo di Cad, S. Margherita presso il rio della Duchessa, S. Maria di Camporotondo, S. Prospero, S. Paolo di Canali e S. Pietro di Budrio. Tstimonianze di donazioni alla chiesa di Correggio sono riportate nel 1039. In effetti la chiesa di S. Michele era dipendente della Pieve di Camporotondo come riportato nei privilegi di Papa Lucio II nel 1144 ed Eugenio III nel 1146(10). Nel 1173 si ricorda una donazione fatta da Alberto da Correggio affinchè fosse fabbricata una chiesa ed un ospedale in onore dei SS. Bartolomeo, Tommaso e Quirino. Nel sec. XV sorse la Prevostura con Canonici e con i diritti di Collegiata; a questa furono poi unite le due pievi di Fosdondo e di Fabbrico e le due chiese di S. Martino di Correggio e di Campagnola. La visita pastorale del Cardinale Cervini nel 1530 ci da come dipendenti da Correggio le seguenti chiese: Ospedale di S. Maria, fondato insieme al proprio oratorio dalla Confraternita della Misericordia, la chiesa di S. Maria di Fabbrico, l'oratrorio di S. Prospero, la chiesa di S. Biagio di Villanova, la chiesa di S. Donnino di Gazzano, la chiesa di S. Giovanni Battista nei borghi di Correggio, la chiesa di S. Martino di Correggio, la chiesa di S. Salvatore di Mandrio, la chiesa della Annunciazione di Mandriolo, la chiesa di S. Giorgio di Rio Saliceto, la chiesa dei SS. mi Gervasio e Protasio di Campagnola, la chiesa di S. Maria di Ardione. La Collegiata soppressa nel 1798 fu ripristinata nel 1836. Il Vicariato di Correggio si compone delle parrocchie di S. Biagio di Correggio, Budrio, Fazzano, Fosdondo, Mandrio, Mandriolo, S. Martino di Correggio, S. Prospero di Correggio e Rio Saliceto. Diversi sono gli edifici monumentali da segnalarsi nel centro storico, di cui riassumiamo una breve sintesi. Tra gli edifici religiosi si comprendono numerose chiese e conventi. La Chiesa di S. Quirico anticamente di patronato dei Signori di Correggio passò ai Duchi Estensi quindi al Governo Italiano. La primitiva chiesa sorgeva presso l'attuale torre di S. Francesco, in seguito ne fu costruita un'altra fuori dal castello, presso il palazzo feudale, consacrata nel 1107 cui seguirono ampliamenti e restauri ai tempi di Giberto III. Nel 1513 diventata insufficente per la popolazione, si provvide alla fabbrica di un nuovo tempio in luogo detto l'Ortazzo ove era la fossa del Castello; la costruzione fu ripresa nel 1555 pare sotto la direzione di Jacopo Barozzi da Vignola e condotta a compimento nel 1587-fu quindi completamente restaurata nel XIX secolo. E' un edificio in ordine dorico con tre spaziose navate a forma basilicale con 15 altari(11). A fianco sorge la massiccia torre civica del XIV secolo. La chiesa di S. Francesco fu eretta dal 1469 al 1484 insieme all'annesso convento, soppresso poi nel 1798. Danneggiata dal terremoto del 1832 fu restaurata nel 1834. E' un ammirevole esemplare di arte gotica; l'interno armonioso a tre navate con volte a crociera(12)Sul fianco svetta la caratteristica torre campanaria pendente. La Chiesa di S. Giuseppe Calasazio presenta una facciata della fine del XVI secolo con paraste doriche sovrapposte e le parti laterali collegate con la parte centrale a mezzo di due volute classiche; il centro sormontato da un frontone triangolare poggiante su trabeazione dorica, porta unica nel mezzo e serliana superiore(13). Accanto sorge il Convitto Nazionale "Rinaldo Corso". I padri di S. Domenico furono introdotti nel 1502 ed ebbero sede in un primo tempo nella chiesa detta di S. Maria delle Grazie e S. Domenico in luogo Campo fuori porta Modena. Nel 1557 a seguito dell'atterramento di tutti gli edifici dei soborghi per la riforma ed il rafforzamento degli apprestamenti difensivi della città, le fabbriche furono trasferite in città nel presente luogo. L'edificio venne eretto negli anni 1561-1563. Nel 1783 i Padri Domenicani furono sostituiti con i Padri Scolopi che vi stabilirono il loro Collegio. Diverse sono le sue vicessitudini nel corso del XIX secolo fino alla sua trasformazione in Collegio Civico Nazionale(14). Ancora sono da ricordare la chiesa di S. Sebastiano, in piazza Garibaldi, eretta nel 1590-91 e completata nel corso del Seicento(15); la chiesa di S. Maria della Misericordia che pare esistesse gi nel XIV secolo con annesso un ospedale cui fu accorpato nel 1490 anche quello di S. Bartolomeo- ricostruita nell'Ottocento dall'architetto Francesco Forti è di forma rotonda elegante con tre altari; la chiesa di S. Chiara eretta nel 1666 a pianta ovale con facciata ondulata(16). Infine occorre ricordare il Teatro Municipale sorto sull'area dell'antico testro in legno del 1650 del Duca Cesare, realizzato dall'architetto Forti e completato nel 1854(17), diversi palazzi civili, il sistema dei portici, il Palazzo del Municipio antica sede della Confraternita di S. Giovanni Patriarca e numerose altre architetture piu' compiutamente illustrate nelle diverse pubblicazioni specifiche su Correggio. (1)FINZI 1970, 22; DEGANI 1974, 29; (2)FINZI 1959, 13; (3)FINZI 1959, 14; (4)BERTOLANI 1971, 29-31; (5)FINZI 1959, 25; (6)BERTOLANI 1971, 29-31; ROMBALDI 1979, 129-139; (7) FINZI 1959, 26; (8)FINZI 1959, 34; (9) FINZI 1959, 52; ROMBALDI 1979, 126-128; (10)TIRABOSCHI 1824-25, I, 224-231; (11)Emilia-Romagna 1987, II, 203-210; (12)BONATTI 1988, 40; (13)FINZI 1968, 38; (14)Emilia-Romagna 1987, II, 203-210; (15)Emilia-Romagna 1987, II, 203-210; (16)FINZI 1959, 45; (17)FINZI 1968, 127. | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
123 Mappa del territorio ESCORANI alt. m. - IGM F 74 II NO Complesso rurale a corpi separati costituito a sud-est dal civile a pianta quadrata su tre livelli con copertura a padiglione. Il rustico, con tetto a quattro falde presenta sul fronte ad est portico archivoltato e piu' luci tamponate. | ![]() |
124 Mappa del territorio FAZZANO alt. m. 35 IGM F 74 II SO La villa nominata in una carta del Monastero di S. Prospero di Reggio nel 931 e nel diploma dell'Imperatore Ottone in favore della Chiesa di Reggio dell'anno 963(1). Passò quindi in dominio dei da Correggio. Sigiferdo II, Vescovo di Reggio, l'anno 1038 don al Monastero di S. Tommaso di Reggio la cappella di S. Donnino di Fazzano(2), donazione confermata l'anno 1184 dal Pontefice Lucio III ed ancora successivamente nel 1191, 1225 e 1229; i diritti furono conservati fino alla seconda metà del sec. XVI, rimanendo quindi compresa nel Vicariato di Correggio. La visita pastorale del Vescovo Picenardi del 1704 la riporta a navata unica con tre altari. Alla metà del XIX secolo fu rifabbricata dalle fondamenta su disegno dell'architetto Pietro Marchelli di Reggio(3). L'elegante facciata, di aspetto neoclassico, rivolta a sud, è tripartita; la parte centrale è raccordata alle ali da un motivo a voluta ed attico con vasi ai vertici. Il prospetto è riquadrato da lesene e cornici marcapiano, concluso superiormente da un frontispizio triangolare con stemma al centro. Il portale architravato è sormontato da un timpano ad arco ribassato a sua volta delimitato da lesene e da un timpano triangolare sopra il quale si apre la finestra mediana. Luci cieche pure definite da cornici sono nelle partiture laterali . Il campanile presenta una cella a bifore, cornice di gronda mensolata, cupola con pinnacolo a palla e croce e banderuola in vertice. Notabile anche il fabbricato della Canonica. Poco a nord del complesso lungo la via Fazzano rimane una costruzione rurale a corpi giustapposti, orientata in direzione est-ovest, con porta morta a sesto ribassato e copertura a due falde a colmo costante. Il civile su tre piani situato a levante, ha luci regolari e simmetricamente distribuite. (1) TORELLI 1921, n48, 61; (2)TORELLI 1921, n150; (3)SCURANI 1895, II, 767-770. | ![]() |
125 Mappa del territorio FONDO GIARDINO alt. m. - IGM F 74 II SO Identifica l'attuale villa "Zini", csino con elementi in stile liberty, recentemente ristrutturta. Presenta un volume compatto a pianta quadrangolare articolata su due livelli e copertura a quattro falde. Nel giardino, sul retro della villa, è visibile un oratorio neo-gotico. | ![]() |
![]() | |
126 Mappa del territorio FORNACE alt. m. - IGM F 74 II NO Costruzione rurale a corpi giustapposti, orientata in direzione est-ovest, con copertura a quattro falde a colmi differenziati e porta morta a sesto ribassato. Il civile su tre livelli, situato a levante, ha luci regolari e simmetricamente distribuite. Ad est è congiunto un basso corpo di servizio con coperto a due falde. | ![]() |
127 Mappa del territorio FOSDONDO alt. m. 33 IGM F 74 II NO In località indeterminate della villa si sono rinvenute tombe romane isolate di inumati ed un cippo, sempre di epoca romana, conservato all'esterno della Chiesa parrocchiale(1). Fosdondo è nominata tra i luoghi compresi nel patrimonio matildico e fra quelli in cui la Chiesa di Reggio aveva Beni come riportato in diversi documenti degli anni 963, 1033, 1073 e 1092 ed altre carte del Monastero di S. Prospero e dell'Archivio Capitolare di Reggio(2). Vi si trovava un castello e la antichissima Pieve di Camporotondo matrice di tutto il correggese. La Pieve è compresa tra le Pievi che il Marchese Bonifacio di Canossa ricevette in enfiteusi dalla Chiesa di Reggio nel 1070. La Pieve ancora menzionata nel 1224, fu poi unita e trasportata a Fosdondo. Nel 1272 il Castello fu occupato dai Correggesi ed in seguito distrutto insieme al castello degli Orsi che sorgeva nelle vicinanze e ridotto ad una motta. Nel 1459 la località fu ceduta dai Signori di Correggio al Duca Norso e da questo alla famiglia Zoboli che l'assegnarono come parte della dote della Collegiata di S. Nicolò di Reggio(3). La Pieve di Camporotondo aveva come titolare Santa Maria mentre Fosdondo l'Ascensione di N. S. Ges Cristo. Una memoria dell'archivio parrocchiale ne riporta la fondazione al 1004 (data rinvenuta in un muro presso la porta principale). Le cappelle dipendenti dalla Pieve di Fosdondo erano: S. Quirino di Correggio, S. Salvatore di Mandrio, S. Prospero di Correggio, S. Pietro di Budrio, S. Paolo di Canolo, S. Giovanni di Canolo, S. Giacomo di Cognento, S. Michele della Fossa. Nel novembre 1508 il Cardinale Francesco Alidosi legato in Bologna eresse la Collegiata di S. Quirino di Correggio unendovi le Pievi di Fosdondo e di Fabbrico, oltre alle due chiese parrocchiali di Campagnola e S. Martino di Correggio. Passò infine al Vicariato di Correggio. Sorge isolata su un rialzo del terrapieno e conserva ancora le tracce della antica forma basilicale. Diversi furono gli interventi di alterazione condotti già nel XVI e XVIII secolo, come la rimozione del pronao della porta maggiore. Fu ridotta nella forma presente nel 1824 sotto la direzione dell'architetto Francesco Forti di Correggio, compromettendo l'impianto originario con la sostituzione della travatura lignea a vista, l'eliminazione delle absidi minori, occluse le finestrelle della navata maggiore. Restarono salvi una parte dei muri esterni e della facciata. Venne infine rastaurata ancora nel 1896 a spese del Comune di Correggio(4). Notevole il portale a strombo a colonne multiple(4). Il fronte è possente, tripartito da paraste poligonali al centro e circolari ai lati. Notabile l'alto portale, con lunetta, riquadrato da una arcata a strombo. L'interno è a tre navate con absidi semicircolari. In angolo con la via Sanguineto rimane una maestà a pilastrino ottocentesca con frontispizio triangolare enicchia in volto con immagine votiva a bassorilievo della Beata Vergine con il Bambino. Nella località si segnala anche il caseificio, in stile, a pianta quadrangolare. Il prospetto è distinto da bugnato angolare e da una cornice di gronda modanata. Il portale evidenzia una ghiera in ferro battuto; sulla copertura si imposta l'alto camino. (1)DEGANI 1974, 27; (2)TORELLI 1921, n61; Evoluzione 1983, 139; (3)BERTOLANI 1971, 196; (4)SCURANI 1895, II, 777-785; (5)STOCCHI 1984, 437. | ![]() ![]() ![]() |
128 Mappa del territorio GALLINA alt. m. - IGM F 74 II NO Il toponimo è ripreso dalla cartografia I.G.M. del 1884. Si evidenzia un edificio rurale ad elementi giustapposti in linea con porta morta archivoltata e copertura a quattro falde a colmo costante. Il civile , sopravanzante il rustico verso la strada, si articola su due livelli . Sul prospetto rimane una nicchia per immagine votiva . Il rustico presenta in sommità piccole luci tamponate a gelosia. | ![]() |
129 Mappa del territorio GAVELOTTA alt. m. - IGM F 74 II NO Nel 1933 vi si sono scoperti i resti di una fornace di epoca romana(1). (1)FINZI 1970, 23; DEGANI 1974, 27. | ![]() |
130 Mappa del territorio GHERMALDA alt. m. - IGM F 74 II SO Complesso signorile già della famiglia Rovacchi ora Giovannetti. Casino a pianta quadrangolare articolato su due livelli e sottotetto con paramento murario a leggera scarpa. Le luci sono regolari e simmetricamente distribuite. La copertura è a tre falde. La struttura è adiacente ad una parte non ancora ristrutturata su tre livelli e sottetto, con copertura a due falde. Il rustico presenta un bel volume a pianta quadrangolare con porta morta angolare a sesto ribassato e copertura a quattro falde. L'oratorio, dedicato a S. Maria Maddalena, è di probabile origine seicentesca. Evidenzia un ampio prospetto con attico superiore ad arco a cornice modanata , acroterio e croce in vertice. Ai lati sono due raccordi arcuati . Notabile una figura apotropaica in vertice al colmo posteriore. Infine si segnala la casella ferroviaria. | ![]() |
131 Mappa del territorio GHIZZONA alt. m. - IGM F 74 II NO Antica possidenza dell'Opera Pia di S. Maria di Reggio. Edificio rurale ad elementi giustapposti in linea con orientamento nord-sud . Il civile è diposto a sud con ingresso archivoltato. Sviluppa un ampio volume a pianta quadrangolare con copertura a due falde. | ![]() |
132 Mappa del territorio G IARDINO alt. m. - IGM F 74 II NO Nucleo rurale a corpi separati. Il civile, orientato in direzione nord-sud, sviluppa una pianta rettan-golare su tre piani con copertura a quattro falde; le luci sono regolari e simmetricamente distribuite. La stalla-fienile è coperta a capanna, completano la corte bassi edifici di servizio. | ![]() |
133 Mappa del territorio IL CASINO alt. m. - IGM F 74 II NO Nella località si sono scoperti avanzi di case romane(1). Il casino già dei signori Rosi Foglia, sviluppa una pianta quadrangolare articolata su tre livelli e sottotetto con copertura a quattro falde. Il portale è architravato con porta finestra in asse al piano nobile. (1)FINZI 1970, 17; DEGANI 1974, 27. | ![]() |
134 Mappa del territorio IL CASTELLO alt. m. - IGM F 74 II NO Nella località si sono rinvenuti frammenti di ceramica romana(1). Vi era identificabile una motta elevata da uno a due metri sul circostante terreno, parzialmente circondata da una fossa. E' tradizione che vi sorgesse il castello dei Lupi del sec. XII, forse su un precedente stanziamento umano(2). E' notabile un edificio civile a pianta rettangolare su tre piani e sottotetto con copertura a quattro falde a colmo ndifferenziato. I livelli sono sottolineati all'esterno da cordolo liscio; i prospetti presentano bugnato angolare al piano terra il cornicione a gola in sommità. Le luci sono regolari e simmetricamente distribuite. In angolo alla via Carnevale sorge un tradizionale caseificio accorpato a pianta quadrangolare con accrescimento, in stato di abbandono e degrado. Le griglie sono composte da cinque file sovrapposte di pilastrini a sezione rettangolare(3); in adiacenza una costruzione a corpi giustaposti con porta morta a sesto ribassato. All'incrocio con la via Frassinara rimane una maestà ottocentesca di aggraziata fattutra a pilastrino con coperto cuspidato, palla e croce in vertice. La nicchia voltata reca una immagine a tutto tondo della Beata Vergine. (1)FINZI 1970, 26; DEGANI 1974, 29(2)FINZI 1970, 23; (3)MUSSINI, MURARO 1989, 152. | ![]() ![]() |
135 Mappa del territorio IL GHETTO alt. m. - IGM F 74 II SO A fronte del Casino Carisi si individua un nucleo rurale a corpi separati. Il casino civile a volume compatto, sviluppa una pianta quadrata su tre livelli con copertura a padiglione; l'ingresso è archivoltato e le luci sono regolari e simmetricamente distribuite. Notabile è il rustico con coperto a quattro falde; le campate del portico a sesto ribassate sono intervallate da pilastrate binate nel cui tamponamento è ricavata una finestra archivoltata tamponata a gelosia. | ![]() |
136 Mappa del territorio IL PURGATORIO alt. m. 32 IGM F 74 II NO Casino civile a pianta quadrangolare su tre livelli e sottotetto con copertura a a padiglione. I piani sono sottolineati all'esterno da cordolo lineare; le luci sono regolari e simmetricamente distribuite. Al volume principale dell'abitazione sono congiunti dei bassi corpi di servizio. Sul lato di ponente della via per Modena rimane una costruzione a corpi giustapposti con porta morta a sesto ribassato; la copertura è a quattro falde a colmo costante . Il civile su tre piani, esteso anche al rustico, ha luci regolari e simmetricamente distribute. | ![]() |
137 Mappa del territorio IL TRAIOLO alt. m. 32 IGM F 74 II SO Lungo la via Traiolo a S. Biagio rimane una maestà ottocentesca a pilastrino con nicchia in volto, conclusa da due spioventi su cornice modanata. | ![]() |
138 Mappa del territorio IMBRETO alt. m. - IGM F 74 II SO Nel podere Ligabue si sono rinvenute tracce di insediamento riferibile all'epoca romana (1). (1)FINZI 1970, 16; DEGANI 1974, 25. | ![]() |
139 Mappa del territorio IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO alt. m. - IGM F 74 II NO Caratteristico impianto idraulico sul canale di Correggio appartenente al Consorzio Bonificazione Parmigiana Moglia. La struttura è in laterizio ripartita da lesene con copertura a frontone balaustrato. A fronte della via Conventino è visibile una maestà a pilastrino novecentesca con nicchia in volto ed immagine votiva a tutto tondo della Beata Vergine. | ![]() ![]() |
140 Mappa del territorio ISABELLA alt. m. 33 IGM F 74 II NO In angolo con via Gavelotta si osserva una maestà a pilastrino novecentesca ; l'alta nicchia in volto conserva una immagine votiva a bassorilievo dedicata alla Madonna con il Bambino. Notabile anche a margine della strada un edificio rurale a corpi giustapposti in linea con porta morta e copertura a due falde a colmo indifferenziato con cresta frangifuoco. Il civile su tre piani, disposto a levante, ha luci regolari e simmetricamente distribuite. | ![]() |
141 Mappa del territorio LA CROCETTA alt. m. - IGM F 74 II NO In angolo tra la via Mandrio e la via Crocetta visibile una edicola ottocentesca; presenta una semplice pianta ad aula con tetto a due pioventi e portale archivoltato. Il toponimo individua anche un interessante complesso rurale a corte . Si evidenzia in particolare l'ampio volume a pianta quadrangolare di una tipologia a corpi giustapposti , orientata in senso est-ovest, con porta morta a sesto ribassato; la copertura è a quattro falde a colmo indifferenziato. Il rustico, disposto a ponente, presenta il prospetto ripartito da pilastrate con un porticato a tre luci tamponate. Il civile presenta un portale archivoltato; sulla copertura si imposta una sopraelevazione ad abbaino-la tipologia è corrispondente a quella segnalata alla C. Lodini di cui si rimanda alla relativa scheda. | ![]() |
142 Mappa del territorio LA FAVORITA alt. m. - IGM F 74 II NO Antica possidenza dell'Opera Pia dell'Ospedale di S. Maria di Reggio. L'edificio rurale , evidenzia un volume compatto su ampia pianta quadrangolare ad elementi giustapposti, orientata in senso nord-sud. Il tetto è a quattro falde. Il civile è disposto a sud ed è affiancato sul lato di levante da un portico con luce ad arco a tutto sesto . Quasi di fronte si trova il complesso di C. Barozzi. La tipologia è ad elementi separati con struttura a pianta rettangolare coperta a due falde. Il rustico evidenzia un portico a luci differenziate. | ![]() |
143 Mappa del territorio LA FORNACE alt. m. - IGM F 74 II SO Vi rimangono i resti di una vecchia fornace per laterizio, costituti dall'impianto tronco del camino. | ![]() |
144 Mappa del territorio LA MAESTA' alt. m. 27 IGM F 74 II NO All'incrocio di via Apicultore con via Strega è visibile una maestà ottocentesca a pilastrino cuspidato con nicchia in volto. | ![]() |
145 Mappa del territorio LA MOTTA alt. m. - IGM F 74 II NO Nella località sorgeva probabilmente l'antico Castello degli Orsi- vedi anche scheda "Fosdondo"(1). Ora si evidenzia un nucleo rurale a corpi separati costituito a nord dal civile a pianta quadrata su due piani con copertura a padiglione. Il rustico con stalla e fienile sovrapposto è coperto a due falde; nel lato sud è stato congiunto successivamente un basso corpo copleto da falda unica. (1)BERTOLANI 1971, 196. | ![]() |
146 Mappa del territorio LATTERIA SOCIALE CATTINI alt. m. - IGM F 74 II NO E' notabile un edificio rurale ad elementi giustapposti in linea con copertura a quattro falde a colmo costante. La costruzione comprende un corpo piu' vecchio su due piani con portico a cinque luci a tutto sesto sul fronte sud tamponato per ampliare l'abitazione; i prospetti di questo sono conclusi in gronda da un cornicione a gola. Il fabbricato principale sviluppa un ampio volume a pianta quadrangolare su due livelli e sottotetto con copertura a quattro falde. Si segnala ancora un rilevante esempio di casello isolato a pianta poligonale con accrescimento e copertura ad otto falde con pinnacolo in vertice. La struttura portante è costituita da pilastri angolari in aggetto rispetto alla muratura di tamponamento. Le luci sono ad arco ribassato con inferriate ed infissi interni. Sotto il limite di gronda corre una fascia a griglie composte con elementi forati a croci e cerchi (1). (1)MUSSINI, MURARO 1989, 155. | ![]() ![]() |
147 Mappa del territorio LA VERNIZZA alt. m. - IGM F 74 II SO Complesso rurale ad elementi separati. Notabile il rustico disposto a levante, con base quadrangolare e tetto a quattro falde. Il civile si articola su due livelli e sottotetto. | ![]() |
148 Mappa del territorio LA VIAZZA alt. m. - IGM F 74 II NO A margine della strada per Modena, rimane un oratorio in stile. La struttura è a pianta poligonale con portale riquadrato da colonnette e lunetta, finestre a bifora superiori, coronamento ad archetti ciechi e copertura a "cipolla" ribassata. | ![]() |
149 Mappa del territorio LEMIZZONE alt. m. 37 IGM F 74 II SO In località indeterminate si sono rinvenute tombe romane isolate di inumati(1). )La villa è citata in una donazione fatta nel 1039 alla Chiesa di S. Michele Arcangelo e S. Quirino nel Castello di Correggio da certo Giovanni del fu Seagario di nazione longobarda(2). E'nominata anche in un documento del Monastero di S. Tommaso di Reggio dell'anno 1174 mentre nel 1337 è richiamato il Comune di Lemizzone, ricordato in seguito nella investitura di S. Martino in Rio data ai Roberti nel 1368. Il Comune fu poi unito a quello di S. Martino di cui segu le sorti fino al 1800 quando fu aggregato a Correggio. La Chiesa di S. Giovanni Battista era una cappella della Pieve di Prato e come tale figura esistente fin dal 1318. La visita del Cardinale Cervini nel 1543 la riporta in cattivo stato a navata unica con tre altari, volta ad oriente. Nel 1851 la chiesa venne ricostruita su disegno dell'Ing. Pietro Marchelli di Reggio e condotta a compimento nel 1868. La facciata, neoclassica risalente al 1906 su progetto del reggiano Luigi Casoli è a capanna caratterizzata da due coppie di lesene su alto basamento e frontispizio triangolare superiore con croce in vertice. La chiesa attuale ad una sola navata nel fondo della quale si apre maestosamente la cappella maggiore(3). Il campanile presenta una cella a monofore con copertura cuspidata. Lungo la via Lemizzone verso la vecchia osteria rimane un edificio novecentesco a pianta rettangolare su tre livelli. La costruzione, con luci regolari e simmetricamente distribuite, presenta bugnato gentile al piano terreno. (1)DEGANI 1974, 25; (2)TORELLI 1921, n177; Evoluzione 1983, 139(3)SCURANI 1895, III, 279-286. | ![]() |
150 Mappa del territorio MADONNA DE'PIZZI alt. m. 28 IGM F 74 II NO All'incrocio tra la via Campagnola e la via Sabbietta è visibile una maestà a pilastrino ottocentesca con nicchia in volto, cornice modanata, fastigio arcuato e croce in vertice. | ![]() |
![]() ![]() ![]() |