| Odoardo Rombaldi |
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| La consistenza della proprieta' signorile | |
| Correggio, città e principato, Banca Popolare di Modena, 1979 |
Vi sono atti di divisione o di trasmissione dei beni fondiari che consentono di ricostruire il patrimonio, limitatamente al feudo di Correggio.
Morto Gian Galeazzo, figlio di Niccolò (1517), Giberto, Gian Francesco e Manfredo tolsero i beni alla madre e alle figlie di lui, poi li divisero. A Giberto toccarono:
il Palazzo nuovo e vecchio, stalle e colombara, valutati scudi 5.340, e le seguenti possessioni:
Fenile di S. Genesio -
Bergamasca biolche 93.62
il Vallone biolche 248
biolche 93.67
Bedollo biolche 104.47
Balduina biolche 82.7
Vignola biolche 102.12
Cà de Frati biolche 136.49
Cà de Frati biolche 106.49
Gemignola biolche 112.23
_____________________________
biolche 1080.22
A Gianfrancesco e Manfredo:
Fenile biolche 123.7
biolche 61.9
Vallone biolche 187.5
biolche 98.67
biolche 90.69
Prà delle Doghe biolche 109.25
biolche 88.15
Cà de Frati biolche 108.3
Cà de Frati biolche 111.30
Cà de Frati biolche 101.4
_____________________________
biolche 1074.28
La Chiusura biolche 100
La Chiusura biolche 119
al ponte de la Cussina biolche 110
Cà de Frati biolche 90
Cà de Frati biolche 110
Cà de Frati biolche 108
Cà de Frati biolche 117
Cà de Frati biolche 150
Cà de Frati biolche 84
il Corno biolche 100
Bedollo biolche 80
Bedollo biolche 87
Bedollo bosco biolche 39
Bedollo il Pascoletto biolche 77
Bedollo la Vallesella biolche 20
il Vallone biolche 160
alle Mote biolche 60
Fabbrico biolche 123
le Curchie biolche 109
le Curchie biolche 30
Pascolo cavalle biolche 160
la Valle di Correggio biolche 80
la Valle di Correggio biolche 4
Cà Selvadega biolche 90
il Casino di Correggio biolche 160
il Terraglio biolche 120
S. Biagio biolche 105
S. Biagio biolche 106
Sanguineto biolche 100
Casaloffia biolche 344
biolche 40
Bondione biolche 90
Rossena biolche 111
____________
biolche 3383
Manfredo, nel suo testamento, (1546) lasciava ai tre figli il Palazzo di Fabbrico, e le possessioni: Marana, dentro S. Genesio, fuori S. Genesio, la Serina, il Canaletto, la Balduina, la Zaccarella in villa Galli, il bosco di Bondione, la Marana di sopra, la Marana di sotto a Cà de Frati (4).
Nel 1562 (18 novembre), parte della proprietà del Cardinal Gerolamo risulta allivellata (5)
la Rosetta b. 166.58 a Gerolamo Zuccardi il Fenil de le Doghe e Pascolo b. 281.40 a Giulio Bottoni la Trentina b. 153.44 a Vincenzo Burgono poi a Fabrizio le Motte b. 235.40 a Vincenzo Burgono poi a Fabrizio il bosco di Governara b. 28.23 a Ercole Barbanti le motte di S. Genesio b. 138.76 a Fabrizio da Correggio la Gelmina b. 89.70 a Leonello Alessandrini Bedollo b. 84.58 a Gio. Antonio Lombardo la Grilera b. 105.5 a G.B. Rossi Becchetta b. 136.13 a G.B. Rossi Bergamasca - Cà de Frati b. 115.46 a Giberto da Correggio Campo Vignola a Francesco- Righetti
Altre 1530 biolche risultano vendute per causa ignota, ma il proprietario dovette riservarsi il diritto di riscatto giacchè i canoni delle stesse possessioni sono lasciate da Gerolamo al figlio Alessandro (testamento 1571, 21 aprile), con altri beni liberi, tra cui il palazzo e il Casino di Correggio e il palazzo di Fabbrico.
Fabrizio possederà oltre 1500 biolche (6):
il bosco di Bondione, affittato a Francesco Marano a L. 14 la b. - b. 158.64
Cà de Frati di sopra, affittato a Francesco Marano a L. 12,6 la b. - b. 151.57
Cà de Frati di sotto, affittato a Gerolamo Marani a L. 12,6 la b. - b. 156.55
la Serina, affittato a Caprari a L. 16 la b. - b. 151.8
Motta di S. Genesio, affittato a Alessandro Gianotti a L. 14,12 la b. - b. 130.44
dentro S. Genesio, affittato a Alessandro Gianotti a L. 14,12 la b. - b. 117.83
Fabbrica di S. Genesio, affittato a Rossi a L. 15 la b. -b. 111.48
le Bruciate, affittate a Fratelli Veronesi a L. 15 la b. -b. 160.6
Baldovina, affittato a Barbanti a L. 14,12 la b. - b. 111
Giaccarella, affittato a Stefano Rossetto a L. 15 la b. -b. 120.27
Canaletta, affittato a G. B. Ferrari a L. 8, 10 la b. - b. 100
Ardione
Galassa b. 63.61
3 molini.
Beni allodiali e feudali, entrate dell'agricoltura e della giurisdizione formavano l'amministrazione signorile. Documenti complessivi di questa li abbiamo solo nel sec. XVII; uno, sommario, della metà del sec. XVI, riguarda il Cardinal Gerolamo. Questi riunì nelle sue mani l'amministrazione di tutto lo stato e gran parte delle proprietà feudali e allodiali, ciò risulta dai documenti che riproduciamo (7) :
Nota dei beni posseduti dal Cardinal di Correggio.
Le possessioni di Correggio, alla morte del Cardinale, erano affittate scudi 870 circa; i livelli di Fabbrico ascendono alla somma di scudi 1200; i molini, dazi, e hostaria di Correggio si affittavano scudi 1900, metà era del Cardinale; vi sono le tasse o colte ed entrate giurisdizionali; le entrate di Rossena sono per metà scudi 60; la Valle era affittata a scudi 600, tutta del Cardinale; Camporanieri, scudi 100 di affitto; case, orti di Correggio e Fabbrico, stalle, di entrata incerta.
Informazioni sopra la rendita di Correggio.
L'eredità del Cardinale di Correggio contiene la metà di Correggio, così dei vassalli come delle ville et entrate, la metà similmente di Favrico, la metà di Rossena, tutta la Valle di Campegine e le possessioni di Correggio, i livelli di Fabbrico coi palazzi, che sono nell'uno luogo e nell'altro; Correggio è città per privilegio; fa circa 1000 fuochi, tiene sottoposte da 30 ville, che tutte fanno appresso a 1000 altri fuochi. L'entrata della giurisdizione de la parte del Cardinale era da 100 scudi et hora è più. Fabrico è castello di 200 fuochi, con alcune ville di altrettanti fuochi; ha d'entrata in parte del Cardinale scudi circa 40, è vicino a Correggio miglia otto. Rossena fu altre volte una rocca con sei ville appresso, che in tutto non arrivano a fuochi 150 et ha scudi 150 di entrata che sono per la metà del Cardinale; è lontana da Correggio 25 miglia, dalla Valle Campegine 12, da Medesano 18. La Valle di Campegine è uno palazzo in campagna aperta, con mezo miglio di giurisdizione intorno, lontana da Correggio 13 miglia, da Rossena e Medesano 16. Non ha 4 fuochi d'homagio, nè paese da dar ad habitare o lavorare, rende scudi 600 d'entrata. Le possessioni di Correggio importano scudi 800 d'entrata, i livelli di Fabbrico scudi 1200 d'entrata.
Alla fine del sec. XVI si profilano conduzioni di tipo pre-capitalistico, che addossano al proprietario-locatore oneri d'impianto o di conservazione e ai coloni una più stretta dipendenza. Valle Campegine, già ricordata in queste pagine, composta di quattro possessioni, prati e molino e di un quarto di Casaloffia (biolche 450 circa) faceva capo al Palazzo. I terreni, ricchi d'acque sorgive e di scolo, abbisognavano di continue opere di manutenzione; ciò formò oggetto di particolari norme nei contratti di affitto.
Nel 1593 i locatori erano
"tenuti dar li fossati netti e cavi a tutte sue spese per tutto il mese di maggio prossimo; et non lo facendo possa detto conduttore pigliar di denari all'hebreo a danno dei Signori locatori e fargli fare a loro spese. Ma il conduttore, nel fine della locazione, sia tenuto consegnarli nel medesimo stato, sotto pena di scudi 20 per ogni pertica di cavo o fosso non fatto, da applicarsi ai locatori. Quando bisognasse far fosse e cavi novi siano tenuti a farli detti locatori in quei luoghi che detto conduttore giudicherà doversi fare, et che esso conduttore sia obbligato mantenerli netti a tutte sue spese".
Riguardo ai coloni,
"Habbia il conduttore facoltà di amministrare la giustizia alli homini di quel luogo, così in civile come in criminale e in cause di danni dati, e in caso si facciano multe o condermiationi, habbia da esser dato il terzo al detto conduttore".
Il bestiame allevato nelle quattro possessioni era tuttavia scarso; 2 paia di bovi nelle possessioni Monte, Palazzo, Bosco, 3 bovi in quella Molino, e per ciascuna rispettivamente vacche 4, 7, 8, 5. I cereali seminati erano frumento, spelta e orzo, st. 74, 35, 20 rispettivamente di parte padronale. Il canone d'affitto era di scudi 1400 d'oro (8)
Fabrizio amò non solo le lettere e le dotte conversazioni ma si applicò al miglioramento del patrimonio. Ciò risulta dalla deposizione di Stefano Rossetta (9):
"In possessione dentro S. Genese il S.r Fabrizio gli fece su il casamento con il fenile et la casa, et io gli menai delle prede et si tollevano delle prede da un casamento vecchio che comprò da Hippolito Corgo, ch'era prima delli Barbanti.
Quella possessione dove ha fatto la casa nuova si domanda la Canaletta.
Rifece le case delle Cà de Frati, della Marana, di sotto e di sopra.
Rifece la colombaia del bosco di Bondione.
Dentro S. Geneso fece fare il ponte levaduro con li suoi bolzoni, cadene di ferro et non so che intorno le fosse.
Alla Serina il coperto del fenile stava male et fu rifatto.
L'affittuario della Zaccarella ha conzato il portico del fenile che dava giù, ch'era stato tre anni su li pontelli. "Dentro S. Genese - ha fatto squadrare le fosse intorno per potere dare l'acqua e ha fatto fare una strada nova con li fossati di ogni banda, che si parte dalla Brusada et viene dentro S. Genese, et ha fatto fare un'altra strada che si parte dalli confini ( ... ) piantata d'ogni banda di pioppe, et ha fatto fare una fossa, che va sino alla fossa di Campagnola, nominata la Valesella, nel comune di Fabrico, piantata di pioppe da un cò all'altro di detta fossa.
Si sono fatti diversi condotti per scollare quelli terreni per condure l'acqua alla Parmesana, et si sono fatte delle chiaviche di preda et delli argini.
Et la possessione s'affondava la metà et forsi anche più, et adesso si semina tutta per questi melioramenti. Se li cavava di più del formento, fava, vezza, melega, duoi terzi di più di quello che si facesse inanzi li milioramenti, et s'affittava lire 5 la biolca et il S.r Fabrizio l'affittava L. 16 la biolca.
Ha piantato delli oppi, delle viti, delli salici et pioppe. Fuori di S. Genese - si sono fatti delli fossi per la longa et per il traverso con un condotto mastro che conduce l'acqua di detta possessione sino all'argine della; Valesella, et si vanno a scollare nella Parmesana per le chiaviche del Burgone, et perchè la chiavica del Burgone non teneva, se ne aggiunse un pezzo di nova, et a questa spesa concorse il S.r Fabritio.
Si è meliorata per questi cavamenti, argini et chiaviche.
De augumento l'affitta L. 17 l'anno et s'affittava L. 6 per b.
Serina - Furono fatti cavamenti per scolare l'aque e mandarle sino all'argine di mezzo. De augumento è cresciuta, che s'affitta a L. 16 et s'affittava a L. 6.
Ha fatto piantare delli mori et è crescitua d'entrata et di valore.
Canaletta - è verso di questi cavamenti, fossi et argini, che si semina adesso tutta, era già campagna che li andavana a bagolare et non si poteve seminare.
Marana - o della Fabrica - se li è fatto un condotto per il longo per scolare certi campi bassi, che conduce l'aqua sino al Ponte di Preda, e la chiavica è di preda. S'affitta L. 15 et per prima non s'affittava se non L. 6 per b.
Se li è fatto piantamenti di viti, salici, pioppe, cotogne et mori, et li fattori del sig. Fabritio hanno fatto fare queste case.
Brusata - fosati, scolatori; si affittava L. 8 e Fabrizio L. 16.
Gli hanno fatto de piantamenti di viti, salici, cotogni et mori ad instanza del Sr. Fabritio.
Balduina - si sono fatti piantamenti di alberi, viti e mori. Zaccarella - id. " aumento da L. 6 a L. 16 pro b.
Bosco di Bondione - prima era bosco che non s'affittava et lo fece bonificare il Sr. Giberto.
Cà de Frati - Se le sono fatti delli scolatori, fossati et chiaviche; si affitava L. 8, si loca oggi L. 15.
Nel 1606 il patrimonio ereditato da Siro era così composto (10):
Possessione il Casino presso Correggio, con un palazzo, bosco e piscaria, e con giardini, con casa, fenile, colombara, edificio per la tintoria, con bestie del valore di scudi 200 - b. 161.
La corte della Testa, 4 possessioni, con praterie, casa, fenili, colombara, affittata a Mr. gentiluomo Rovere ebreo per scudi 2960 annui, bestie per scudi 600 di parte dominicale - b.1009.64.
Possessioni due ivi presso - Reatino affittate ad Andrea Cavedagna a L. 14 la b.; bestie dominicali, per scudi 225 - b. 225.
possessioni due allivellate a Peregrino Lagaconi: Zucchina e Ronchina, a L. 18 p. b.; bestiame dominicale scudi 225 - b. 256.
possessioni quattro: Cadefrati, Marana, Rebora, Bergamasca - b. 600
bosco di Bondione, affittato a Giovanni Magnanini a L. 15.6 la b.; valore bestiame dominicale, scudi 120 -b. 150 possessione a Saliceto (Ravizza) affittata al Cusini, a L. 14 la b.; bestiame dominicale scudi 50 - b. 70
possessione Galassa, a Fosdondo, affittata a don Federico Savio; a L. 11 la b.; bestiame padronale scudi 30 - b. 60
possessione Pradoni a Fossadelli, non affittata ma lavorata da varie persone, b. 13
possessioni, Scrina, Bergamina, S. Genesio a S. Genesio, non affittate; bestiame padronale scudi 500; già affittata a L. 14 la b. - b. 400
possessione Fabrica, valore bestiame padr. scudi 70 b.100
possessione Gioietta, valore bestiame padr. scudi 100 b. 90
possessione allivellata, valore bestiame padr. scudi 80 b. 112
possessione Balduina, valore bestiame padr. scudi 70 b. 60
Corte di Casaloffia affittata a Laudadio Basilea di Castelnovo, a 1000 ducatoni; bestiame padronale, scudi 300 b. 300
orto, b. 9
Nel 1606 Siro possedeva b. 3695, pari ad Ea. 1079.67.90.
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