Gastone Tamagnini
L'autore, cenni biogragici
Correggio nella storia e nei suoi figli, Arca Libreria Editrice, 1984

Riccardo Finzi nasce a Correggio il 16 luglio 1899 al civico n. 9 di Piazza Garibaldi da Giuseppe Vittorio e da Selene Levi, ebrei non professanti, come lo fu lui; muore a Reggio Emilia il 13 dicembre 1979 e riposa nel cimitero israelitico di quella città.
A Correggio abita e lavora fino al settembre del 1962, quando si trasferisce a Reggio col fratello primogenito Sergio con il quale ha sempre vissuto.
Diplomato geometra nel 1918, chiamato alle armi frequenta l'Accademia Militare di Modena da cui esce sottotenente; congedato nel 1919 torna a casa con l'intento di riaprire la bottega paterna, ma le sue attitudini non sono certo quelle del commerciante di stoffe sicché, d'accordo col fratello, il piccolo esercizio viene ceduto.
"Fu nel 1921 - egli racconta nel suo diario - che abbandonata la bottega cominciai ad occuparmi saltuariamente di buone letture: rilessi gli Evangeli, indi passai alla Bibbia che scorsi tutta, un pezzetto al giorno, ... passai poi ad occuparmi di Storia dell'Arte, ... di Storia delle Religioni, ... di astronomia, ... di psicanalisi, ... di Storia della Musica ... ".
Sono questi, e saranno anche altri, i settori di attività culturale che gli forniranno le basi della sua varia produzione e cioé quella notevole opera che si compendia in ben 248 pubblicazioni: monografie, cataloghi di mostre, atti di convegni di studio, scritti vari in volumi, riviste specializzate, strenne, giornali, lavori teatrali, narrativa, racconti, poesia; come è documentato dalle varie centinaia di schede intestate al suo nome, specialmente nelle Biblioteche di Correggio e di Reggio Emilia.
Nel 1928 gli viene affidato l'incarico di Direttore della biblioteca comunale di Correggio, allora in formazione; negli anni 1924-25 aveva già prestato la propria collaborazione presso la Biblioteca Civica Popolare di Reggio ottenendo il riconoscimento di una medaglia d'argento da parte di quel Comune.
E' proprio operando nella nostra biblioteca che nasce in lui il desiderio di conoscere la storia della città, concentrando studi e ricerche su monumenti e personaggi locali realizzandone numerosi saggi.
Nel 1929, con l'opera "Asioliana", vince il Premio di Studio "Naborre Campanini" bandito dalla Deputazione di Storia Patria, di cui viene subito chiamato a far parte come Socio Corrispondente.
Nel 1930,è nominato membro della Commissione provinciale conservativa dei monumenti; nel 1933 è Ispettore Bibliografico; nel 1935 ha l'interinato dell'Ufficio Tecnico comunale; nel 1937 è Direttore dell'Osservatorio meteorologico.
Il 31 dicembre 1938 viene licenziato in tronco da ogni carica in conseguenza delle leggi razziali. Ripara col fratello in Svizzera e fino al 1945 sono anni di silenzio. di meditazione, di studio, di contatti con eminenti personalità della cultura e della politica, come lui in forzato esilio. Rientra in Italia, il 14 maggio 1945, libero ma con tutto da ricominciare, da ricostruire, persino la casa svuotata di ogni arredo.
Riprende coraggiosamente il lavoro; nel 1948, per merito di ricerca e di studio, la Deputazione di Storia Patria lo elegge Socio Effettivo.
Il 2 maggio 1949 fonda l'"Accademia del Sabato" che fino al 1951 tiene circa 70 incontri settimanali con dissertazioni riguardanti scienze, lettere ed arti.
Tra il 1950 e il 1960 appronta varie importanti Mostre commemorative ed è in questi anni che scrive le sue opere più significative, soffermandosi particolarmente su Antonio Allegri di cui fa il centro della propria attività storiografica, guadagnandosi un posto non trascurabile nel novero degli studiosi del Correggio.
Insignito di Medaglia d'argento dal Presidente della Repubblica al Merito della cultura, viene eletto Consigliere della Deputazione di Storia Patria con l'incarico di V. Presidente ed ottiene la nomina ad Accademico d'Onore dell'Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma.
Nell'ottobre 1962 viene eletto Socio emerito e Presidente della Deputazione di Storia Patria, che sotto la sua guida prende nuova vita e per la quale fonda anche il Bollettino Storico Reggiano.
Nel 1969, per motivi di salute, lascia le varie cariche ricoperte ed anche la Presidenza della Deputazione, che lo acclama Presidente Onorario a vita.
Nel 1970, per i suoi meriti di studioso e di animatore nel campo della cultura, gli viene conferita la Croce di Commendatore al Merito della Repubblica,
Ritiratosi anche dalla professione, continua gli studi, le ricerche, la produzione, fino a quando non lo ghermisce del tutto il male insidioso di cui è già cosciente e che affronta e sopporta con la serenità di chi ha saputo crearsi le basi di una fede profonda, meditata, convinta.
Nel 1980 la Deputazione di Storia Patria delle Antiche Province Modenesi dedica una tornata di studi alla sua memoria raccogliendone poi tutti gli atti in un numero speciale del Bollettino Storico Reggiano (n. 46) dove la vita e l'opera del nostro risultano documentate nel modo più completo ed analitico da parte di, vari autori.
Un aspetto peculiare della vita di Riccardo Finzi è quello di avere sempre sollecitato i giovani agli interessi culturali in genere e agli studi di carattere locale in particolare, costituenti l'oggetto principale delle sue ricerche; rimane in questo senso un "maestro" che dispensa largamente aiuti e consigli ad allievi, godendo sempre e sinceramente dei loro eventuali successi.
Coi suo nome la Deputazione di Storia Patria ha anche istituito un premio di studio da assegnare ad un'opera di storia reggiana relativa all'architettura e alle plastiche figurative.
Questo volume "Correggio nella storia e nei suoi figli", ancora oggi ricercato ed opportunamente ripubblicato a cura dell'ARCA Libreria di Correggio, resta indubbiamente quanto di più completo e divulgativo si sia potuto dire sulla nostra città ed è la più alta manifestazione di un amore che ha raggiunto il suo apice in un segno concreto che ha consolidato questo sentimento dell'Autore nei riguardi della sua Correggio.
Con questa opera Riccardo Finzi non ha preteso di avere scritto la "storia" di Correggio. Egli stesso infatti dice nella presentazione: "In futuro le maggiori ricerche che potranno venire compiute, in ampiezza e profondità, permetteranno la compilazione di una storia di Correggio riccamente documentata. Per ora i lettori di questo volume dovranno accontentarsi di quanto per loro è stato qui raccolto con tanto amore e in numerosi anni di fatiche".
E' una calda raccomandazione, un invito, una consegna (chi lo conobbe bene direbbe un "ordine") che l'Autore fa a chi viene dopo di lui e che qualcuno dovrà raccogliere.
Chi lavora in questo modo, chi lascia tanto cospicua e valida opera e cosí preziose indicazioni per studi futuri, lavora per i posteri.
E Riccardo Finzi ha lavorato per ì posteri, in un fervido passaggio nel lungo arco della propria vita, un cammino non vano per sé e per gli altri; ma più per gli altri che per sé, nel caso del nostro Autore.



Ai Lettori,

L'opera che si presenta è quale emerge dallo stato degli studi prima d'oggi compiuti in merito a Correggio, nella storia e nei suoi figli.

Molto è ancora da farsi per una profonda conoscenza di fatti e luoghi. Ciò in quanto l'archivio notarile storico di Correggio ed altri archivi locali d'interesse civile, laico e religioso, risultano ancora per gran parte inesplorati.

Tanto più che numerose carte riguardanti Correggio e i suoi Signori, sono conservate in altri archivi, piccoli e grandi, nazionali ed stranieri.

In futuro le maggiori ricerche che potranno venire compiute, in ampiezza e profondità, permetteranno la compilazione di una storia di Correggio riccamente documentata.

Per ora i lettori di questo volume dovranno contentarsi di quanto per loro è stato qui raccolto - con tanto amore in numerosi anni di fatiche.

Correggio, 5 gennaio 1968.

L'AUTORE