Riccardo Finzi
Carmela Adani
Correggio nella storia e nei suoi figli, Arca Libreria Editrice, 1984

Carmela Adani è nata a Modena, il 7 novembre 1899, da Primo e Santa Manzini.
Il padre fece parte della Compagnia Adani, composta di scalpellini e muratori, compagnia che godette di buon prestigio per i tanti lavori eseguiti e particolarmente per aver restaurata la torre Ghirlandina. Anzi per la stessa celebre torre modenese, Primo Adani scolpì con plauso alcune testate di mensole, nello stile dei maestri Campionesi.
La figlia Carmela mostrò - si può dire dall'infanzia - una viva vocazione per l'arte e particolarmente per la scultura e l'architettura. L'ambiente familiare in cui visse ebbe poi a spronarla nel lungo cammino ed a facilitarne il compito nel campo della pratica attuazione.
L'esordio della sua vita d'artista inizia a Correggio - ove la sua famiglia s'era trasferita - con il " Pallio della Cappella Zuccardi ", prima opera d'arte in cui la ventenne Carmela ebbe a cimentarsi, scolpendo il bassorilievo effigiante " La Natività di Gesù ".
Il continuo studio, compiuto dall'Adani, dei capolavori dell'antichità classica e del rinascimento, è documentato dagli innumeri disegni giovanili lasciati dall'artista, che, nel fiore della sua giovinezza, già accarezzava il proposito di dedicarsi intieramente alla realizzazione dei suoi sogni d'arte, nella luce della fede religiosa. Quello della fede è un aspetto basilare su cui l'artista ebbe a fondarsi. Tanto che tutta la sua vita sembrò pervasa dagli ideali arte e fede, ideali che Carmela servì con ogni palpito del suo cuore.
Una grande tappa della sua vita, la più importante, ha inizio nell'anno 1922, allorchè Carmela viene accolta a Firenze nello studio, a quel tempo famoso, di Amalia Dupre, eccellente scultrice figlia del celebre Giovanni. Amalia accolse fraternamente la giovane Carmela e le consacrò la propria amicizia.
Dal 1922 al 1948 e cioè per ben ventisei anni, Carmela divise il suo tempo tra Firenze e Correggio: fra il lavoro e l'appassionato studio dell'arte rinascimentale.
Studi ufficiali vengono iniziati solo più tardi, nel 1935, al tempo in cui l'artista entra nell'Accademia di Belle Arti di Firenze, alla scuola di Giuseppe Graziosi, lo scultore che fu suo secondo eccezionale maestro. Nel contempo Carmela segue pure i corsi del Liceo Artistico fiorentino e si diploma, con lode, nell'uno e nell'altro istituto.
Nel periodo quadriennale 1935-1939, Carmela si lega d'amicizia con studenti che brilleranno di sicura fama: Annigoni, Quartieri, Aiolfi, Sebastio, ed altri. E' un periodo fecondissimo di intenso studio, ricerca anatomica, appassionato amore alla storia dell'arte; periodo fervido di opera scultorea ed applicazioni diverse.
Dopo questa grande tappa che maturò Carmela, rendendola idonea a qualsiasi lavoro di scultura ed architettura, inserito nell'arte classica antica ed in quella rinascimentale, l'artista coltivò pure la pittura, seguendo a Modena la scuola Magnavacca. Tuttavia, all'infuori del ritratto della sorella Gilda, l'Adani ritenne il marmo come la materia prima più espressiva di ogni sua opera d'arte. Nel 1948, l'artista si stabiliva definitivamente a Correggio.
Le sue opere migliori, iniziate nel 1919, proseguono nel 1922 con il pulpito di Budrione, istoriato a bassorilievo. Cinque anni dopo, nel 1927, è il grande bassorilievo in marmo del battistero di Fosdondo. Nel 1928 ha inizio l'ammirato altare del Santissimo, in S. Quirino di Correggio. Del 1931 è la commissione per l'altare e la grande pala marmorea della Certosa di Firenze. L'anno appresso l'artista lavora nel Duomo di Reggio all'altorilievo dell'Annuncio Angelico, nell'altare dell'Annunciazione.
Scorrono poi gli anni operosi di studio e di preparazione ad opere ancora maggiori, ed indi i tristi anni della seconda guerra mondiale. In quest'ultimo periodo Carmela realizza a Correggio l'altare della cripta di S. Quirino, di serena armonia, col trittico dei Santi Protettori della città.
Alla morte del vescovo di Reggio, Mons. Brettoni, l'artista ne esegue il ritratto marmoreo ed il monumento funebre.
Indi l'Adani, nel 1948, partecipa con grande sacrificio personale - dato che l'artista è oberata di lavoro - al concorso per l'esecuzione delle porte in bronzo di S. Pietro, a Roma, ottenendo la medaglia d'argento.
Nel 1949 l'artista realizza in Fiesole le quattro grandi figure per il monumento a S. Giuseppe. Poco dopo è il monumento a Mons. Comboni, in Piazza S. Isolo, a Verona. Nel 1950, Carmela è in intima collaborazione artistica con la gentile amica dottoressa Maria Bertolani del Rio, al fine della rinascita dell'Ars Canusina e nel 1952 due vasi marmorei, finemente scolpiti rello st,2sso stile, vengono offerti in omaggio a S.S. il Pontefice Pio XII. Poco più tardi, nella chiesa di Regina Pacis, a Reggio E., la scultrice colloca una ancona con l'episodio di Canossa.
L'ultima sua grande opera è la realizzazione della statua del Sacro Cuore di Baragalla, alta circa quattro metri, che girò, nel 1955, le chiese dell'Emilia.
L'artista fu fecondissima. fino agli ultimi mesi
di sua vita, di opere d'arte sacra, cimiteriale e di busti scolpiti con cura ed altissima fedeltà di immagine. Ciò per l'Italia e per l'estero.
Nel 1958 la scultrice partecipò, eccezionalmente, ad una mostra nazionale dei sindacato di arte pura, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, guadagnandosi la medaglia d'oro.
Semplice, serena, instancabile nel lavoro, affinata al gusto classico, Carmela Adani sembrava incarnare lo spirito di un artista fiorentino del quattrocento.
Dopo penosa malattia, la Scultrice si spegneva a Correggio il 19 novembre 1965.
Malgrado la vita dell'artista fosse costantemente occupata dal lavoro e dallo studio, Carmela Adani ebbe modo di partecipare alla vita amministrativa e civile di Correggio e della provincia. Ebbe varie cariche, fra cui quella di consigliere comunale, di membro della Giunta Comunale alla Camera di Commercio di Reggio E., e fu per molti anni membro effettivo della Commissione Edilizia comunale di Correggio. Era socio di varie accademie e, per meriti artistici, fu insignita della croce di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
Correggio conserverà a lungo la memoria dell'Artista.