Odoardo Rombaldi
Coregia
Correggio, città e principato, Banca Popolare di Modena, 1979

Se l'affermarsi della Chiesa reggiana avvenisse attraverso il territorio di Correggio è incerto; in questo essa acquistò punti saldi assai per tempo: nel 907 ottiene i Centumiuges, tra Mandrio e Mandriolo (1), nel 935 terre a Budrio (2), nel 946 la chiesa di S. Mustiola presso il castello di Bagnolo e, in Fabbrico, una terra da un Bernardo alamanno, e una massaricia (3). Proprio nel Correggese pare cogliersi il passaggio dalla cappella privata alla chiesa parrocchiale o battesimale. Elino e Guido, proprietari del castro e del fondo di Mandrio e Mandriolo, donano alla chiesa reggiana la cappella dedicata a S. Maria, S. Prospero e S. Silvestro (S. Maria e S. Prospero sono i protettori di Reggio), con tre pezze di terra. Donatori e testi vivono a legge longobarda -980 (4). Questa carta è notevole non solo per l'oggetto della donazione, che ci consente di cogliere il passaggio della cappella privata a quella dipendente dal vescovo, ma anche perchè indica un personaggio già presentato con altri in una carta di trentaquattro anni innanzi e, infine, perchè associa al nome di Elino del fu Iterio quello di Guido del fu Gandolfo, in cui abbiamo ravvisato un da Palude. Un atto di vendita del 946 presenta infatti un gruppo parentale di diversa provenienza: Mandriolo, Correggio e Luzzara, ed altri, tutti viventi a legge longobarda.
Figli di Ercemperto de Coregia, già defunto nel 946, sono Regina e Alfri; Regina ha sposato Elino, figlio di Iteri di Mandriolo; Alfri, detto anche Bonizone, ha sposato Rotruda, qu. Ramperti da Luzzara; Rotruda e Alfri vendono a Regina beni in Mandrio: una masserizia di 10 moggi per 20 soldi; vivono a legge longobarda i testi che assistono all'atto: Fredulfo e Aldeverto di Gorgo, Trasoaldo, "filius b.m. Adoni de Gurgo," e Gausberto, "filius b.m. Trasoaldi iudex domino regis de villa Mandriole" - 946 (5)

Iteri               Erchemperto          Rimperto
de Mandriolo        de Coregia          de Luciara
  !                 ____!____              !
  !                !         !             !
Elino----------Regina     Alfri------Rotruda
                        (Bonizone)
                             !
                        Walperga 1006
                             !
                        Wilfredo 1006
La carta del 946 ha un'importanza anche maggiore per noi perchè documenta per la prima volta il toponimo Coregia ed Ercemberto è il primo che si denomini de Coregia . Già dubitava il Tiraboschi "se la sola appellazion da Correggio bastasse a indicarci la famiglia dei signori di quel castello"; la mancanza di altre fonti ci conferma in questo dubbio. Quanto abbiamo or ora rilevato ha interrotto la ricostruzione del patrimonio che la Chiesa reggiana va acquistando o esten dendo nella pianura; torniamo a questo tema.
A legge salica vivono Roberto, "qu. Widoni de Limedi", Gausberto e Adalberto suoi fratelli, che donano alla chiesa di Reggio una cappella e terre a S. Stefano - 1019 (6); è un altro punto di appoggio per la chiesa di Reggio che già possedeva in S. Stefano. Arduino qu. Attoni del comitato di Parma e Iulitta sua moglie, a legge longobarda, le donano tre massaricie a Cognento -1054 (7) e poco dopo i Comunia nello stesso luogo -1058 (8). Un consuntivo di quanto la chiesa di Reggio ha acquistato è contenuto nella bolla di Niccolò II, che le conferma terre tra Correggio, Budrio, Rio, Fazano, Campogalliano, Fontana, Fosdondo, Prato, Canolo, Mandrio, Mandriolo, Gorgo, Cortenova, Novellara, Fabbrico, Reggiolo e Pieve S. Stefano - 1069 (9). Beni in quel di Correggio possedeva la canonica di Reggio - 1076 (10). La lotta delle investiture mette in discussione i titoli di legittimità dei vescovi ai loro possessi; coloro che si contendono la cattedra episcopale largheggiano di favori ai loro seguaci e avviano così il processo che condurrà alle autonomie locali. Gandolfo, vescovo, assecondando il consiglio dei suoi familiari, concede ai villani di Fossoli uso di pascolo e di legnatico - 1076 (11).
Alla chiesa di Reggio si aggiunge, all'inizio del secolo XI, con funzione di rinnovato impegno missionario e di più intensa valorizzazione della terra, il Monastero di S. Prospero, che atti di donazione arricchiscono in breve tempo di vaste proprietà, in tutto il comitato. Limitandoci al nostro territorio e alle persone a questo appartenenti, ricordiamo i seguenti atti di donazione al Monastero o di concessione, da parte di questo, in enfiteusi:
Walperga, quondam Bonizone de loco ubi dicitur Coregio, vivente a legge langobarda, con atto rogato in castro Budrio - 1006 (12); Atto, qu. Berici, a legge longobarda e Berta a legge salica prima e langobarda poi, una casa a Fossadunde (Fosdondo) con 5 iugeri: all'atto assistono quattro testi a legge longobarda e tre a legge salica - 1033 (13).
La penetrazione del Monastero di S. Prospero è più compiutamente documentata dalla bolla di Stefano IX, che conferma allo stesso 12 mansi a Fossoli, 5 a Bagnolo, con la cappella di S. Mustiola, 4 a Campagnola, 4 in Palude, 3 a Cognento, 1 a Gorgo, 1 a Fosdondo, 1 a Mancasale, con la cappella di S. Silvestro - 1057 (14); è significativo che Mancasale, già appartente alla corte di Migliarina, passi a S. Prospero, ossia alla città.
Seguono altre donazioni:
Guntrado, suddiacono, qu. Alberti, dona terre in villa S. Prospero di Correggio, una con viti: a mane consorti, a meridie e a sera S. Michele, di sotto via; l'altra arativa: a meridie S. Michele, a sera e di sotto consorti, staia 6 e tavole 8. - 1062 (15); Martino e Teuzo, qu. Alberto, e Burga qu. Alberto, 4 pezze in Correggio: una con viti: a mane Alberto prete, a meridie e a sera S. Michele, a sera Albrigo, di sotto S. Prospero; la terza e la quarta arative, staia 36 - 1036 (16);
Gerardo da Gazzata e sua moglie, tre massaricie, di cui una a Mandrio - 1064 (17);
Il Monastero cede a precaria a Giovanni e Martino fratelli, qu. Martino di Mandrio, beni in Mandrio -1064 (18); Michele qu. Gariverto e Amiza sua moglie, e.Pietro qu. Giovanni da Mandrio donano a S. Giulia terre in Mandrio, 9 pezze, una a viti, 8 arative, staia 21; - 1065 (19).
Il Monastero di S. Giulia dà in enfiteusi ad Alberto b.m. e Berti da Mandrio terre in Mandrio: un terzo di massaricia, iugeri 4, lavorati da Michele qu. Gariverto e da Pietro qu. Giovanni, in 9 pezze di terra, una con viti e 8 arative - 1065 (20);
Giovanni, qu. Martino di Mandrio, a legge longobarda e la moglie Ficia, qu. Martini, a legge longobarda, donano 11 pezze di terreno a Mandrio, 7 moggi e 3 staia - 1068; gli stessi beni sono allivellati a Martino e a sua nipote Cristina, per tre generazioni - 1072 (21).
Alessandro II conferma al Monastero i beni -1072 (22).
Il Monastero di S. Giulia cede a livello a Wiberto, detto Teuzo di S. Stefano, terre a Fazano, Correggio, Mandrio, Migliarina; le terre di Fazano sono lavorate dagii eredi di Ivo da Fazano, quelle della corte di Correggio da Michele e consorti; nelle terre di Mandrio è Segnoripto massaro, a Migliarina Lamberto e Giselberto e, ancora a Fazano, Stefano con i consorti; il censo è di 6 soldi pavesi a S. Martino; il ruolo di Wiberto pare quello di imprenditore -1075 (23);
Alberico e Ariberto, figli di Domenico detto Senioripto da Correggio, ricevono a precaria terre da Fredolfo qu. Gannoni, a legge longobarda - 1076; gli stessi fratelli hanno conferma dei beni alla presenza di Matilde e di Gerardo figlio di Frogerio - 1076 (24).
Il Monastero concede a livello a Teuzo qu. Alberti e ad Azo qu. Grimaldo da Correggio, fino alla quinta generazione, 5 pezze di terra arativa in loco Coregia,sono 3 iugeri e 1 moggio, per 3 denari - 1078 (25);
Arialdo di Fulcone da Marano, a legge longobarda, dona 5 pezze di terra in loco Corigia,- sono 3 iugeri e 1 moggio; confini: I° pezza: a mane via e cappella di S. Prospero, proprietà di Arialdo e consorti, a sera la corte di Fosdondo, di sotto la cappella suddetta e i consorti; 2' :a mane e a sera S. Michele di Correggio, a meridie la corte di Fosdondo, di sotto il Monastero di S. Prospero; Y: da ogni lato S. Michele di Correggio; 4': a mane S. Michele, a sera via, a meridie e di sotto i consorti; 5': a mane S. Michele, a meridie i consorti, a sera via, di sotto la corte di Correggio -1078 (26).
Richilda, qu. Ugo Marchese, vedova di Gerardo, figlio di Frogerio, a legge romana, e Agelburga figlia del detto Gerardo di Bagnolo, a legge longobarda, questa col consenso del mundualdo, offrono al monastero due massaricie, una a Casal Rodano, l'altra a Montecalvolo - 1080 (27);
Bonizo, qu. Domenico, di Limezone, dona 6 pezze di terra in Fazano, 5 arative, 1 a vite; confini: a mane, gli eredi del Marchese Bonifacio - 1081 (28);
Guido qu. Ugo da Bagnolo, a legge longobarda, dona tutti i suoi beni in Porciliola - 1083 (29);
Giberto prete e Andrea donano "res in loco Coregia" e la quarta parte della chiesa di S. Prospero dello stesso luogo -1083 (30);
Il Monastero dà in enfiteusi a Fredolfo qu. Alberti di villa Isola un terreno con casa, torchio, pozzo e terra arativa "invilla que dicitur Coregia" - 1085 (31);
Alberto qu. Widonis de loco Bagnolo a legge longobarda dona un terreno a Penizo - 1088 (32);
Giseltruda e Guido, a legge salica, donano parte della corte di Corviatico, del castello e della cappella -1088 (33);
Gisla, moglie di Anselmo da Fazano e figlia del notaio Pietro da Montale, promette metà dei beni a S. Prospero -1095 (34);
Anselmo, figlio di Uberto, abitante a Fazano e la moglie donano metà dei beni di Anselmo in Fazano e altrove - 1095 (35); Bernardo fi. qu. Bernardi de Fregnano, a legge romana, e Alberto fi qu. Agelburge, filia qu. Gerardi de loco Corrigea, a legge longobarda, donano, per l'anima di Agelburga, res in Gorgo. "Actum in castro Corrigea" - 1104. 29 aprile (36);
Gerardo "fi. qu. Alberti de loco qui dicitur Corrigea," a legge longobarda, "pro remedio animae meae seu fratris mei Guidonis" offre metà di una massaricia in loco Gurgo, "Actum in castro Corrigea" 1105, 29 luglio (37);
A Correggio, il Monastero allivella quattro pezze di terra ai fratelli Azone chierico e Teuzone - 1114 (38).
La signoria canossana penetrò nel nostro territorio da Panzano a Budrione, da Cognento a Fosdondo; Bonifacio occupò la pieve di Camporotondo, i castelli di Campagnola e di S. Martino: i funzionari di Matilde addossarono agli uomini della chiesa di Reggio, tra Correggio e Mandrio, oneri non dovuti, Matilde accolse le loro proteste e li esonerò da fodro, placito, collette, albergaria; quelle terre la chiesa le aveva concesse ai figli di Frogerio - 1101 - 1109 (39).
Queste carte documentano già la famiglia dei da Correggio.
Il presentarsi è il ripresentarsi di questi elementi organizzativi della vita religiosa e di quella civile annunciano la avvenuta fusione di persone viventi quale a legge longobarda, quale a legge romana; ciò non potrebbe meglio risultare che dalla doppia intitolazione della cappella della corte e del castro di Correggio, che, dal 1039, è dedicata a S. Michele e a S. Quirino (40)
Ora , il confronto tra questa carta e l'altra del 1009, che ci ricorda la sola dedicazione a S. Michele, può portare a farci ritenere, ove in questa l'omissione di S. Quirino non sia fortuita, che l'inizio della venerazione del Santo vada collocato agli inizi del sec. XI, tra le date delle due carte: 1009 - 1039, e che tra esse, se non è troppo audace crederlo, le reliquie del Santo fossero accolte in Correggio.
Quanto si è detto sin qui documenta il risveglio operoso prodotto dall'accresciuta popolazione. Correggio (corte regia longobarda? - la presenza di tante persone viventi a legge longobarda, o salica, o alamanna, suffraga questa ipotesi) è ricordata la prima volta, nel 946, come luogo di origine di Ercemberto de Coregia, lo è per la seconda volta, nel 1006, come locus, ancora in rapporto con la stirpe di Ercemberto: nel 1004 è castro, nel 1075 è corte; anche in Correggio, dunque, avvenne un processo organizzativo: da locus a corte a castro, ma forse più tardi che a Fabbrico e senza raggiungere la dignità di pieve.


1 TORELLI, Le carte, n. 38, p. 100: "Campum unum inter Mandrie et Mandriole coniacentem, qui centum iuges nominatur". 2 TORELLI, Le carte, cit., n. 48, p. 122
3 TORELLI, Le carte, cit. n. 55, p. 140: "terram in Fabrice quam Bernardus Alamannus episcopio dedit, quam Amenpertus et Grinivertus nunc per precariam tenent; et masariciam unam in e odem loco quam Andreas et Dominicus filius Dominici Manci tenent " ...
4 TORELLI, Le carte, cit. n. 70, p. 183. "Pecia una de terra cum capella ibi constructa in onore beate Dei genitricis virginis Marie et beati Prosperi confessores Christi adque S. Silvestri, seu pecies tres de terra aratoria adque et omnibus rebus qui vocatur Scallia Rospi qui sunt positis ( ... ) in loco et fundo Mandrie et Mandriole ): prima pecia de terra cum capella inibi constructa est sestaria tres, finis da mane via, da meridie fossato meo qui supra Elini, da sera Vuidoni, de subto fossato de castro nostro et de consortis; secunda pecia de terra aratoria, ibi prope ipso castro, est modio uno, finis de mane Vualkeri presbiteri et Roderici iudici, da meridie fossato de consortis, da sera mea cui sopra Elini, de subto similiter; tercia pecia similiter aratoria est modia ses, finis da mane Roderici et Antoni germanis, da meridie nostra qui supra donatores, da sera Ingezoni et Andrei germanis, de subto S. Silvestri et Giselberti, sive quod alii sunt adfinis. Prefatis rebus qui dicitur Scalia Rospi sunt modia quinque inter casalivo et vitis et terra aratoria".
5 TORELLI, Le carte, n. 54, p. 138
6 TORELLI, Le carte, n. 114, p. 290
7 TORELLI-GATTA, Le carte degli archivi reggiani, Reggio E., 1938, n. 17 p. 31
8 TORELLI-GATTA, cit. n. 3 1, p. 60
9 TORELLI-GATTA, cit. n. 34, p. 69
10 TIRABOSCHI, Memorie Storiche Modenesi, 11, Cod. Dipl. n. 241
11 Archivio di Stato di Reggio E. (A.S.Re.), Monastero di S. Prospero, Carte, 1076
12 TORELLI, Le carte, cit., n. 98, p. 249
13 TORELLI, Le carte, cit., n. 136, p. 338 14 TORELLI-GATTA, cit., n. 39, p. 55
15 A.S.Re. Monastero di S. Prospero, Carte, 1062
16 A.S.Re. Monastero di S. Prospero, Carte, 1063, 27 dicembre, Reggio
17 Ibid. 1064, 24 gennaio Gaziata
18 Ibid. 1064, 29 dicembre, Reggio 19 Ibid. 1065, 9 febbraio, Mandrio 20 Ibid. 1065, 11 febbraio, Brescia 21 Ibid. 1068, 25 marzo, Reggio, 23 dicembre, Mandrio 22 Ibid. 1072, 12 marzo, Lucca
23 Ibid. 1075, 16 dicembre, Brescia
24 TIRABOSCHI, Memorie Storiche Modenesi, li, Cod. Dipl. n. 55
25 A.S.Re, Monastero di S. Prospero, Carte, 1078, 19 febbraio, Reggio
26 Ibid. 1078, 15 aprile, Villa S. Stefano
27 Ibid. 1080, 6 novembre, Correggio
28 Ibid. 1081, 9 marzo, Lemizzone
29 Ibid. 1083, 25 febbraio, Portiolo
30 lbid.1083, 24 novembre, Maranello
31 Ibid. 1085, 24 novembre, Reggio
32 Ibid. 1088, 28 ottobre, Reggio
33 Ibid. 1088, 10 maggio, Reggio
34 Ibid. 1095, 19 novembre, Villanova
35 Ibid. 1095, 19 novembre, Villanova
36 Ibid. 1104, 29 aprile, Correggio
37 Ibid. 1105, 29 luglio, Correggio
38 Ibid. 1114
39 FIORENTINI MANSI, Memorie della Gran Contessa Matilde, Lucca, 1756, Documenti, p. 170 e 231
40 TACOLI, Memorie Storiche, II, 680