Gabriele Fabbrici
Introduzione
Famiglie correggesi - Araldica e genealogie

Campo d'indagine dell'araldica è lo studio critico, su basi rigorosamente storiche e suffragate da una solida documentazione, dei blasoni, delle insegne e degli emblemi che nel corso dei secoli hanno identificato famiglie, singoli individui, istituzioni laiche ed ecclesiastiche, politiche, economiche, territoriali o altro ancora (Regioni, Province, Città, Comuni, Ordini religiosi, Associazioni di arti, mestieri o professioni, eccetera). Siamo dunque in presenza di una disciplina rigorosa, ben lontana dalle facili improvvisazioni che caratterizzano molte delle attuali proposte di ricerche "araldiche".
Non limitandosi ad una pura e semplice descrizione 'tecnica' di stemmi ed emblemi, ma cercando di approfondire il significato delle figure e dei colori che li compongono (che sovente ricordano il nome della famiglia o del personaggio, la professione, fatti di guerra o di particolare distinzione, eccetera) inserendoli in un contesto e in una dimensione storico-culturale ben precisa, l'araldica offre al ricercatore, allo studioso o anche al solo appassionato di storia una chiave di lettura nuova, un approccio originale o quanto meno non usuale alle tradizioni di un territorio o di una data località.
Città ricca di un passato illustre, Correggio ha conosciuto la presenza, dal medioevo ad oggi, di un rilevante numero di famiglie e di personaggi ragguardevoli che nel 1765 vennero iscritti al Libro d'oro della nobiltà locale, rinnovato poi nel corso dell'Ottocento. Nelle tre classi del Libro furono registrati famiglie e singoli individui di condizione nobiliare per antica concessione principesca (sia dei da Correggio che degli Estensi) o per diritto statutario locale, avendo uno o più membri ricoperto la carica di Anziano, Priore o Provvisore della Comunità di Correggio.
Gli stemmi che sono stati qui raccolti formano una prima raccolta araldica correggese organica (sia pure certamente lontana dall'essere completa) e sono stati desunti da fonti archivistiche, bibliografiche e iconografiche degli Archivi Storici e della Biblioteca di Correggio. Si tratta, in particolare, degli stemmari conservati nelle bb. 13 e 97 dell'Archivio di Memorie Patrie (indicate con la sigla AMP) e nel volume di F. Giannotti Colleoni, Notizie storiche della città di Correggio (Raccolta Manoscritti, n. 18, in sigla MS18).
Altre fonti sono state i volumi monografici su Correggio di Riccardo Finzi (in sigla FIN) e Odoardo Rombaldi (in sigla ROM), di Artuto Lusuardi e Vittorio Mioni sulla zecca e le monete correggesi (in sigla MIO), nonchè gli studi di Quirino Bigi sui da Correggio (in sigla BIG).
In questa prima fase di elaborazione del materiale raccolto, si è volutamente scelto di non utilizzare, nella descrizione dei singoli stemmi, un linguaggio rigidamente tecnico - che proprio per questa ragione sarebbe risultato assai poco comprensibile ai più - quanto piuttosto di individuarne gli elementi formali caratteristici (colori, figure, eccetera) organizzandoli in modo tale da potere compiere delle ricerche per classi di appartenenza, facilitando così anche il riconoscimento di stemmi non identificati.
Questa raccolta verrà in futuro incrementata con altri stemmi ricavati da fonti conservate prevalentemente presso istituzioni culturali reggiane e modenesi, quali ad esempio la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, l'Archivio di Stato di Reggio Emilia, l'Archivio di Stato di Modena ed altre che via via verranno individuate.