Riccardo Finzi
Enrico Montessori
Correggio nella storia e nei suoi figli, Arca Libreria Editrice, 1984

Enrico Montessori nacque a Correggio il 14 ottobre 1864 da Agostino e Clementina Tavernarini. Compiuti gli studi classici nella natia città, studiava Giurisprudenza a Modena, laureandosi nel 1890.
Contemporaneamente agli studi ufficiali, la passione per la pittura lo induceva a seguire corsi di belle arti, ch'egli effettuava nelle scuole serali. Ma si può dire con certezza che, malgrado le lezioni apprese, il nostro fu un autodidatta nel vero senso della parola.
Impiegatosi a Correggio come vice segretario comunale, reggeva il suo ufficio solamente tre anni, presentando le dimissioni nel 1893, insofferente com'era della vita d'impiego, che soffocava i suoi intendimenti artistici.
Si dedicava, indi, alla libera professione, con buon successo e, attraverso il campo politico, svolgeva delicati incarichi, presiedendo istituti locali e facendo parte di varie commissioni.
Ammogliatosi nel 1891, diveniva padre di cinque figli.
Le cure professionali e politiche gli lasciavano tempo sufficiente per coltivare la sua arte, che Montessori sentiva come una vera necessità dello spirito.
Modestissimo di carattere, senza alcuna ricerca di guadagno, di successo o di gloria, l'artista compone lavori ad olio, disegni in bianco e nero, pastelli e soprattutto acqueforti, acquetinte e vernici molli, che sono dei veri gioielli.
La natura semplice che lo circonda gli è fonte di innumeri impressioni. Non si rivolge al grandioso, ma al modesto; non ai fatti storici od al ritratto, ma alla visione di cose che gli uomini osservano troppo superficialmente.
Per lui, una casetta nella nebbia, un tronco d'albero in una squallida mattina di marzo, una notte d'inverno illuminata da una pallida luna, mostrano come un'anima di sogno e soprattutto di tristezza. Sembra quasi che Montessori sia alla perenne ricerca della conoscenza degli eterni segreti della vita e delle cose.
Non è seguace di alcuna scuola, ma la sua arte può venire avvicinata a quella dell'ultima maniera di Antonio Fontanesi.
Di Montessori ben si disse che il nostro ha sentito umanamente il dolore della pianta e della roccia, la rabbia del vento che sconvolge cielo e terra, la malinconia soffusa ovunque in certi momenti per la vita sempre voluta e desiderata, malgrado il dolore ovunque insorgente ed in agguato (V. Ferrari).
Poeta delle visioni, grande poeta, Montessori si sofferma sulle campagne correggesi, come su quelle della montagna reggiana e quando ne esula per Venezia e pel mare di Genova, non tripudia superficialmente col colore, ma sente profondamente la bellezza e la forza degli insoliti paesaggi.
1 suoi lavori rappresentano quasi sempre stati d'animo e fantasie ricamate su di una cruda realtà: una osteria di notte, una fornace abbandonata, uno stagno, un'alba, richiamano sensazioni lontane non chiaramente afferrabili, lasciando quasi sempre nell'anima dell'osservatore, una grande tristezza.
Montessori visse solamente 56 anni. Affranto per la perdita del figlio Emilio, caduto per la patria nel 1915, si ritira ancor più profondamente in se stesso, abbandona tutte le cariche pubbliche, solo dedicandosi alla professione ed ai suoi sogni d'arte. Ammalato, si rifugia a Borzoli di Genova, per necessità di sole e di mare ed ivi, il 3 aprile 1921, muore.
1 suoi lavori, sparsi ovunque, non sono figli di un'epoca; ma vivranno sempre a documentare il senso della più pura poesia.