Riccardo Finzi
Ottavio Bolognesi
Correggio nella storia e nei suoi figli, Arca Libreria Editrice, 1984

Ottavio Bolognesi nacque da antica famiglia correggese, nell'anno 1580. Conseguita la laurea in giurisprudenza, venne nominato segretario della comunità di Correggio. Da questo modesto trampolino, il Bolognesi salì alte vette, sino a venire complimentato ed accarezzato da Principi, Duchi e dallo stesso Imperatore.
A quel tempo non mancavano in patria giuristi assai abili, quali Ercole Donati ed Ubertino Zuccardi, personaggi di nobile famiglia ed assai stimati per la loro competenza. Tuttavia Siro, nell'anno 1612, incaricava il modesto segretario comunale di rappresentarlo a Vienna, alla Corte dell'Imperatore Mattia, per ottenere la conferma dell'investitura del feudo.
Gli affari di stato e quelli personali di Siro, a quel tempo, vanno assai male.
Il Consiglio Imperiale, in data 16 ottobre 1612, dichiara Siro illegittimo e lo stato di Correggio decaduto al fisco imperiale.
In verità Siro non era figlio della Collalto, moglie di Camillo, ma della Mellini, sua seconda moglie ed era nato quando il padre era ancora coniugato colla prima moglie. Ma queste, a quei
tempi, erano bazzecole di poco conto. Evidentemente la Corte Imperiale era influenzata contro Siro da oscure manovre di stati vicini, e particolarmente della Spagna, che tendevano ad impadronirsi del feudo.
Per fortuna di Siro i Signori vicini temevano al pari di lui che la Spagna si impadronisse di Correggio, incuneandosi definitivamente nei loro territori.
Ottavio Bolognesi, recatosi a Vienna, seppe far valere le sue qualità diplomatiche in modo tale che Mattia ebbe a dichiararlo uno dei più onesti italiani che fossero alla sua corte e, a tanto giunse la sua simpatia pel Bolognesi, da crearlo Nobile del Sacro Romano Impero ed investirlo del titolo di Conte.
Il Bolognesi conosceva varie lingue, era assai abile e, a quanto pare, onestissimo.
Quando ormai sembrava che la causa di Siro fosse perduta, il Bolognesi, nell'aprile del 1616, otteneva dall'Imperatore Mattia l'investitura del feudo e l'erezione della Contea a Principato, con che Siro veniva creato Principe del Sacro Romano Impero.
Narrano le cronache che in Vienna il Bolognesi era divenuto intimo dei maggiori personaggi italiani ivi convenuti ed amico di ministri stranieri, con cui poteva conversare conoscendone la lingua. Il nostro diplomatico strinse amicizia pure
con Fulvio Testi, e ciò gli servì più tardi al fine di passare al servizio degli Estensi.
Malgrado i successi del Nostro, l'indipendenza era più tardi condannata e ciò principalmente a motivo degli errori di Siro.
Quando nel 1630 il Bolognesi se ne accorse, non insistette per difendere una causa che era definitivamente perduta, e passò al servizio di Francesco 1 d'Este. A quel tempo il diplomatico era già divenuto confidente di vari sovrani di Italia e particolarmente dei Duchi di Savoja.
Passato il feudo di Correggio allo stato estense, il Bolognesi veniva colmato di onori e, pochi anni dopo, nominato dal duca suo consigliere intimo. Un voluminoso carteggio diretto al Bolognesi - in parte cifrato - è conservato nell'Archivio di M.P. della Biblioteca di Correggio. In esso, che è molto interessante, appare tutto il maneggio segreto della diplomazia italiana di quel tempo e l'opera dell'Estense per impadronirsi del feudo di Correggio.
Moriva il nostro a Correggio, all'età di 66 anni, nell'aprile del 1646, forse per veleno propinatogli per ordine del duca.
L'Estense, temeva forse la troppa influenza del Bolognesi presso la Corte Imperiale, o voleva ingraziarsi gli spagnoli, che il diplomatico aveva sempre osteggiati?
Interrogativi vani, poichè nessuno potrà svelare il segreto della sua morte, giunta improvvisa fra atroci dolori.
Quella del Bolognesi è una singolara figura, che meriterebbe di venire studiata in profondità per porre in luce, oltre che la sua vita di abile tessitore, l'ambiente storico in cui egli visse, tra il fasto e l'intrigo.