Pittore della prima metà dei XVII secolo
Pianta della città di Correggio
Olio su tela, cm 131,5 x 111
Provenienza: Municipio (già della famiglia Berni)


La realizzazione di questa pianta risponde a un'esigenza celebrativa, come suggerisce la scritta dedicatoria al principe Siro: ACCIPE ET ACCINGERE HEC, EST TUA CORRIGIA SYRE, basata su un concettistico bisticcio tra il cingere la correggia (la fascia bianca in campo rosso - allusiva alla leggenda del mitico capostipite Giberto - antico stemma della casata) e il fregiarsi del titolo di signore di Correggio. Tale scritta, in alto a sinistra, compare su una fascia che si dispiega a cartiglio dallo stemma gentilizio sorretto da un angelo. Sulla destra è raffigurato il patrono san Quirino che indica alla Vergine, col Bambino in braccio, la città sottostante onde ottenerne la protezione. La città, racchiusa nella cerchia delle mura, è vista da ovest (cioè il lato della porta di Reggio). La visione prospettica, a "volo d'uccello", mette in evidenza gli edifici principali (numerati ed elencati nella legenda in basso a destra). Gli altri edifici, le abitazioni civili e i quartieri popolari, sono uniformati e approssimati secondo un procedimento che si impone nella cartografia del XVII secolo. Fa eccezione l'indicazione della "casa del pittore" che intende dare già rilevanza di monumento civico alla modestissima dimora ove abitò il pittore correggese per antonomasia: Antonio Allegri. Comunque anche questa topografia urbana (seppur nobilitata dall'uso del colore e del supporto su tela) non si discosta dagli schemi rappresentativi di città e territori divenuti costanti dalla metà del XVI secolo. Per la datazione dell'opera testimonia la stessa situazione storico-urbanistica "fotografata" dalla pianta, come suggerisce la Ghidiglia Quintavalle che riprende il Finzi: dopo il 1626 (data di erezione della chiesa dedicata alla Madonna della Rosa, già presente nella pianta) e prima del 1630 (inizio della disgrazia e decadenza del principe Siro). Nessuna indicazione ci consente di conoscere il nome dell'autore della tela, probabilmente un "modesto artista locale", secondo la Ghidiglia Quintavalle, mentre il Bertolini (poco attendibile perché confonde il dipinto con mappe del principato di Correggio più tarde) afferma che "da altri questa pianta è attribuita a un distinto pittore fiammingo della scuola milanese" al servizio del principe Siro e sembra datarla intorno al 1650. [VP]

Bibliografia: Bertolini 1930, pp. 20-21; Finzi 1935, p. 5; Finzi 1949, p. 33; Finzi 1959, pp. 41, 78; Ghidiglia Quintavalle 1959, p. 15; Finzi 1968, p. 174; Adani 1976 a, p. 19, fig. 18; Parmiggiani 198788, pp. 111-114 e 238-239.



Catalogo


Piantina