Marcello Rossi
Linee di politica amministrativa
La politica amministrativa a Correggio dal 1945 ad oggi

I problemi esistenti sul territorio correggese nel periodo della ricostruzione sono tanti e tali che impongono all'Amministrazione civica di operare a largo raggio in quanto i cittadini la considerano come il punto di riferimento principale per la risoluzione di tutti i loro bisogni. Il Sindaco ed i suoi collaboratori sono consapevoli, però, della necessità di individuare interventi prioritari per non disperdere le esigue disponibilità finanziarie e dare segni concreti di rinascita civile e sociale della città. Per questa ragione l'attività dell' Ente locale viene ispirata da due settori principali: i lavori pubblici e l'assistenza sociale. Attraverso l'analisi di questi due indirizzi di politica amministrativa è possibile avere un quadro significativo dell'iniziativa pubblica durante la prima legislatura del secondo dopoguerra e trovare la conferma sull'orientamento politico ed ideale che ha sostenuto tale azione. In questo quadro non deve essere trascurato l'impegno dedicato all'istruzione ed alla cultura che, nonostante le difficoltà economiche e le urgenze di vita quotidiana, dimostra una acuta sensibilità da parte degli amministratori sulla formazione educativa ed intellettuale dei cittadini di Correggio.
L'attuazione delle linee di politica amministrativa implica un considerevole intervento di carattere finanziario la cui entità permette di collegare la scelta politica all'impegno economico assunto dal Comune e di compiere una precisa valutazione sulle priorità individuate. Per consentire al lettore di equiparare il valore della lira degli anni interessati con quello attuale viene riportata una tabella relativa ai coefficienti relativi agli anni dal 1945 al 1996 che servono per trasformare i valori monetari.

Coefficiente per moltiplicare i valori espressi in lire degli anni sottoindicati per tradurli in lire 1996
Anno Coefficiente Anno Coefficiente




1945 51,9660 1971 11,8214
1946 44,0226 1972 11,1925
1947 26,9433 1973 10,9068
1948 25,6557 1974 8,4901
1949 25,2851 1975 7,2460
1950 25,6293 1976 7,3127
1951 23,3602 1977 5,2656
1952 22,4085 1978 4,6608
1953 21,9802 1979 4,0438
1954 21,4048 1980 3,3397
1955 20,8203 1981 2,8136
1956 19,8335 1982 2,4183
1957 19,4577 1983 2,1031
1958 18,5681 1984 1,9019
1959 18,6461 1985 1,7513
1960 18,1637 1986 1,6517
1961 17,6478 1987 1,5778
1962 16,7914 1988 1,5032
1963 15,6177 1989 1,4111
1964 14,7434 1990 1,3290
1965 14,1295 1991 1,2490
1966 13,8523 1992 1,1849
1967 13,5807 1993 1,1360
1968 13,4098 1994 1,0941
1969 13,0436 1995 1,0390
1970 12,4124 1996 1,0000
Fonte: ISTAT

3.a I LAVORI PUBBLICI

In questa fase di emergenza il settore dei lavori pubblici assume particolare rilievo nelle attività del Comune di Correggio. Le opere pubbliche realizzate sono lo specchio dell'impegno degli amministratori per la ricostruzione della città , compiuto con grande senso di responsabilità visto che il loro finanziamento è avvenuto per la stragrande maggioranza mediante mezzi di bilancio e solo in minima parte con contributi integrativi dello Stato
Le scelte compiute hanno segnato la ricostruzione post-bellica della città sia sul piano urbanistico che su quello delle infrastrutture ed offerto migliori condizioni di vita ai cittadini correggesi. Se poi valutiamo che la realizzazione di questi lavori di utilità pubblica è avvenuta mediante l'impiego di un numero elevato di cittadini disoccupati,
che in questo periodo superavano le duemila unità, acquista ancor più valore l'impatto civile e sociale che da esse è derivato
Le principali opere che sono state realizzate durante la legislatura 1946-1951, comportando una spesa complessiva di L. 164.500.000, riguardano l'acquedotto, le abitazioni civili, gli edifici scolastici, in primo luogo, ed altri interventi significativi (strade, fognature, cimiteri,etc.) di minore entità

- L'acquedotto

La costruzione dell'acquedotto comunale è sicuramente l'intervento più significativo e tribolato di tutto il periodo della ricostruzione. Posto come obiettivo prioritario all'indomani della Liberazione, i correggesi dovranno attendere quasi una legislatura, causa ritardi ed ostacoli degli organismi governativi, per avere finalmente l'acqua potabile nelle proprie case
Il problema era già urgente durante il periodo fascista ma l'insufficienza dei pozzi artesiani e il verificarsi sempre più frequentemente di casi di tifo, rendono , ora, la realizzazione dell'acquedotto non più rinviabile se si intende perseguire un miglioramento significativo della qualità della vita
Il Comune decide di costruire, nella primavera del 1946, un acquedotto in allacciamento con quello di Carpi la cui tubazione principale passa dalla località Santa Croce, a soli 5 Km da Correggio., ed approva una Convenzione a cui partecipano anche i comuni di Novi di Modena e Soliera.(1)
Risolte le discussioni relative alla convenzione, il progetto viene rimesso in discussione da intralci di carattere tecnico e finanziario posti dal Genio Civile , dal Provveditorato alle Opere pubbliche di Bologna e dalla GPA prima sull'indennizzo richiesto da Carpi per la concessione dell'allacciamento, poi sull'aggiornamento dei prezzi che, per i ritardi burocratici, sono aumentati ed il progetto iniziale si ritrova così a non avere più la copertura finanziaria adeguata. Queste complicazioni, oltre a ritardare l'esecuzione, impongono la rielaborazione di una nuova convenzione con Carpi a distanza di un anno da quella precedente che viene approvata nel Consiglio del 31 luglio 1947 ed alla presentazione di un progetto "monco" per rimanere al di sotto dei 20 milioni inizialmente disponibili per la costruzione dell'acquedotto. Di fronte a queste vicende burocratiche il senso generale che prevale è la delusione di non poter iniziare i lavori dopo che gli sforzi , soprattutto del prosindaco Ruozzi, erano stati notevoli e costanti ma il senso di responsabilità civica non viene a mancare e nella seduta di Giunta del 26 agosto si approva la rielaborazione di un nuovo progetto di realizzazione in quanto le esigenze finanziarie erano aumentate rispetto all'anno precedente . E' con il consiglio comunale dell'11 settembre 1947 che si conclude la maratona burocratica per l'approvazione del progetto relativo alla costruzione dell'acquedotto comunale di Correggio perche' in quella seduta il prosindaco Ruozzi comunica la definitiva approvazione delle delibere di consiglio del 31 luglio e di giunta del 26 agosto che autorizzano l'Amministrazione a dare il via ai lavori. Questi vengono assegnati alla Societa' Cooperativa muratori locale ed hanno inizio il giorno 6 dicembre 1947
Nel corso degli anni successivi il Comune adotta deliberazioni, di Giunta e di Consiglio, che completano il progetto iniziale ed assolvono alle esigenze fondamentali per la definitiva messa in funzione dell'impianto idrico. Gli interventi sono relativi alla fornitura di acqua potabile, la servitu' di acquedotto, la costruzione della rete addutrice e di distribuzione, della torre serbatoio ed altre operazioni di contorno. Viene infatti ampliata tutta la rete distributiva , completati i lavori della torre serbatoio, perforati nuovi pozzi artesiani, potenziata la centrale di sollevamento a Fontana di Rubiera. Al termine dei lavori 300 famiglie correggesi avranno l'acqua potabile in casa e sul territorio comunale vi saranno 10 fontanelle pubbliche; il tutto per una spesa complessiva di 60 milioni di cui il 50% (30 milioni) con contributo statale.(2)
Questa opera pubblica che ha segnato fortemente l'attivita' del Comune di Correggio nei primi anni della ricostruzione viene dedicata a colui che piu' di tutti ha speso energie e tempo per vederla realizzata: Edgardo Ruozzi




Il problema casa

Tra gli obiettivi principali posti da Rodolfo Zanichelli, assessore ai lavori pubblici, nel presentare il programma di legislatura inerente ai lavori pubblici vi è la sistemazione delle abitazioni per renderle igieniche e vivibili e la costruzione di case popolari. (3)
A tale scopo fin dall'ottobre 1945 l'Ufficio Tecnico predispone un progetto per la costruzione di un lotto di fabbricati comprendenti 40 appartamenti civili per operai, artigiani e impiegati da erigersi in zona San Biagio, sulla via per Carpi, in un terreno donato gratuitamente dalla Ditta Cagarelli.(4)
L'Ente comunale per le case popolari ha subito iniziato i lavori per la costruzione di una casa a quattro alloggi ma trovatosi di fronte alla mancanza di fondi per continuare, decide di incorporarsi nell'Istituto Autonomo per le case popolari (IACP) che riceve la cessione del terreno di Cagarelli impegnandosi, mediante il suo direttore, Ing. Pellizzi, ad ultimare il fabbricato in costruzione ed a costruire l'intero quartiere di 10 abitazioni richiedendone il finanziamento occorrente .(5)
Nel 1946 nasce, quindi, la prima casa popolare in Via Carpi con la partecipazione di due enti pubblici (Comune ed Istituto Autonomo case popolari) che hanno sostenuto le spese di costruzione ed il decisivo contributo di un privato (Cagarelli). (6)
Ad essa segue, nel 1947, l'abitazione con sei alloggi per "partigiani e reduci", costruita dal Genio civile di Reggio Emilia, con finanziamento del Ministero post bellica a sollievo della disoccupazione in base al D.L.L. 24 aprile 1946, n° 240, sul terreno della Societa' anonima case popolari, acquistato in parte dal Comune di Correggio, sulla Via provinciale per Carpi e messo a disposizione gratuitamente .(7)
Da questi primi interventi di edilizia si capisce lo sforzo compiuto in questo settore dall'Amministrazione comunale che, pur di fronte a notevoli difficolta' finanziarie, favorisce e stimola la partecipazione ai lavori di enti pubblici , contribuisce con un proprio rilevante impegno di spesa,.realizza opere di grande utilita' sociale e civile. Significativo è anche l'aiuto che viene dato ai numerosi disoccupati, braccianti e manovali in particolar modo, impiegandoli in vari lavori pubblici dopo che era stata inoltrata espressa richiesta al Prefetto che nell'assegnazione di fondi statali per opere pubbliche venisse riservato un adeguato contingente di lavori a questi lavoratori in difficoltà
Lo sforzo del Comune a favore dell'edilizia popolare prosegue anche negli anni successivi giustificato dal fatto che lo sviluppo assunto da diversi stabilimenti locali ha favorito un sensibile movimento migratorio di dirigenti e tecnici per cui la necessità di alloggi è diventata ancora più impellente. Nel 1949 la contrazione di un mutuo con la Cassa di Risparmio di 50 milioni include il finanziamento per la costruzione di tre case popolari, due in Via Carpi ed una a Prato, pari ad un valore di £. 23.550.000 e per un totale di 18 alloggi.(8)
Le due case popolari dei "Cappuccini", site in Via Carpi di fianco alla casa "partigiani e reduci", vengono costruite su terreno che il Comune acquista dalla Società anonima case popolari ed ognuna di esse prevede sei appartamenti. I lavori di costruzione eseguiti dalla Cooperativa Muratori e Manovali di Correggio iniziano il 13 ottobre 1949 e sono ultimati il 13 luglio 1950. L'abitazione di Prato, simile alle due precedenti, prevede anch'essa sei appartamenti ma dato che si trova in frazione lontana dal centro le viene annesso un ambulatorio medico ed il centralino telefonico. I lavori vengono assegnati al Consorzio Cooperative di Produzione e Lavoro di Reggio Emilia che li inizia in data 27 febbraio e consegna la casa finita il 10 agosto 1950.(9)
Ultimi e significativi interventi di politica edilizia attuati durante la legislatura riguardano il Piano INA-CASE (Piano Fanfani) mediante il quale viene assegnato un contributo di 20 milioni al Comune di Correggio per la costruzione di case per lavoratori. Al Comune viene chiesto di offrire gratuitamente l'area occorrente per cui diventa automatica l'individuazione dell'ex area Cagarelli assegnata a suo tempo (1945) all'IACP per la costruzione di case operaie. Il Comune ottiene il nulla osta dall'IACP e si impegna ad eseguire lavori per l'approvvigionamento dell'acqua e della fognatura per una spesa complessiva di £ 350.000. (10) I lavori assegnati alla Cooperativa muratori di Correggio prevedono la costruzione di due case con sei alloggi ognuna ; vengono iniziati nel mese di maggio del 1950 e ultimati in autunno.
Il problema casa viene affrontato anche mediante la manutenzione di fabbricati comunali (Torrione e San Rocco), la riparazione di appartamenti, il rifacimento di intonaci, tinteggi, etc.:; significativo il lavoro svolto dalla commissione per la requisizione degli alloggi, presieduta da Ottavio Morgotti, con la collaborazione dei vice commissari Amedeo Fortini e M° Giovanni Ferretti , ed in seguito da Lampridio Radighieri. Il compito della commissione risulta piuttosto delicato in quanto ha il compito di requisire alloggi disponibili nel Comune per assegnarli in locazione a coloro che ne abbiano assoluto bisogno come conseguenza di distruzioni dovute alla guerra o a persecuzioni politiche o razziali. La commissione considera disponibili le case non abitate utilizzate solo saltuariamente, quelle affittate ma non occupate dal locatario, le abitazioni occupate senza titolo, i locali non destinati e non destinabili ad abitazione. I provvedimenti emanati dal commissario sono esecutivi anche se i proprietari possono fare ricorso alla commissione prefettizia nominata appositamente per la verifica degli atti di requisizione.(11)
La commissione comunale per la requisizione degli alloggi svolge il proprio lavoro per poco tempo, dal 30 dicembre 1946 al mese di luglio 1947, ma riesce a contribuire positivamente all'individuazione di case da mettere a disposizione dei più bisognosi. In una lettera al prefetto del 23 aprile 1947 risulta che la commissione ha sistemato dal febbraio '47, in alloggi requisiti, 31 famiglie e che vi sono 25 pratiche in corso, con12 ricorsi definiti ed 8 pendenti. (12)







Gli edifici scolastici

Tra le varie incombenze che spettano alle amministrazioni locali vi è anche quella
relativa alle spese di costruzione e di manutenzione degli edifici scolastici la cui presenza deve essere assicurata su tutto il territorio comunale.(13)
Anche per Correggio il problema si pone in modo urgente, soprattutto nelle frazioni, per cui, in primo luogo, il Comune si impegna a recuperare a fini scolastici gli edifici già esistenti nel capoluogo e nelle frazioni. Infatti, nel primo periodo dopo la liberazione, le scuole delle frazioni erano diventate il luogo di ritrovo dei cittadini che le utilizzavano a scopo associativo per l'organizzazione di feste da ballo, di riunioni di partito, di attività varie di carattere ricreativo; qualcuno le utilizzava pure con fini professionali (officine e laboratori artigianali). Più volte il Provveditore agli studi aveva richiamato gli amministratori a recuperare alle proprie finalità quegli edifici e di assegnare il giusto valore all'istruzione che, in un periodo di grandi problematiche sociali ed esistenziali, rischiava di passare in subordine. La presenza diffusa dell'analfabetismo nelle campagne imponeva la necessità di avere luoghi dove potere svolgere in modo regolare l'attività scolastica ma anche per organizzare corsi di alfabetizzazione per gli adulti. Il Comune accoglie con celerità l'invito del Provveditore ed interviene nelle scuole mediante lavori di pavimentazione, di tinteggio, di sistemazione dei serramenti che consentono la realizzazione delle attività didattiche in modo adeguato
In secondo luogo, l'intervento del Comune si concretizza nella costruzione di edifici nuovi nelle frazioni di Canolo e Budrio sprovviste di locali scolastici.
La scuola elementare di Canolo, dedicata nel 1949 alla memoria di Giovanni Cocconi, consigliere comunale, viene costruita nel 1947 utilizzando un contributo dello Stato a sollievo della disoccupazione pari alla metà dell'ammontare della spesa complessiva che risulta essere di £. 8.439.300. La sua inaugurazione avviene Sabato 6 dicembre 1947 con una cerimonia ufficiale presso il salone della cooperativa di Canolo.
La scuola di Budrio, invece, risale al 1950 e viene eseguita a carico totale del Comune che utilizza la cifra di £. 11.846.500 dedotta dal mutuo stipulato con la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. (14)


Altri lavori pubblici

Se i lavori pubblici relativi alla realizzazione dell'acquedotto, delle case e degli edifici scolastici sono gli interventi di maggiore rilievo compiuti dall'Amministrazione comunale di Correggio, non possono essere dimenticate altre opere pubbliche che, seppur di minore entità, contribuiscono a fornire un quadro abbastanza esauriente
sulla mole dei lavori di utilità generale compiuti nel periodo post-liberazione
Essi riguardano la bitumatura dei piazzali Porta Reggio e Porta Modena, di tutti i viali della circonvallazione, di via Campagnola, la fornitura di ghiaia per le strade comunali, la creazione dei viali pedonali di Via Carpi da entrambi i lati fino al cimitero, il ripristino del vecchio macello comunale, il restauro del tetto del Palazzo dei Principi, la creazione della centrale del latte, la realizzazione delle fognature e della pesa pubblica, la costruzione del dispensario antitubercolare e dei loculi nei cimiteri della città
Si attua, in sostanza, una progressiva trasformazione urbanistica ed estetica di Correggio frutto della positiva collaborazione tra Giunta municipale e consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, della volontà unitaria di ricostruire "in nome e per conto del popolo" una comunità che, dopo tanta sofferenza e dolore, vuole cambiare e vivere in modo sereno
L'unica opera che non viene realizzata, seppur prevista dal piano per la ricostruzione, è il ricovero di mendicità, inizialmente indicato tra gli obiettivi prioritari della legislatura
La non individuazione di un luogo preciso che subito doveva essere l'area dell'ospedale poi una villa di proprietà della famiglia Zuccardi Merli sita in via Modena, gli ostacoli burocratici posti in seguito dalla GPA bloccano l'iter amministrativo per cui i lavori non verranno mai eseguiti
Giunta al termine del proprio mandato elettorale la Giunta municipale raggruppa nella data del 15 ottobre 1950 l'inaugurazione delle scuole elementari di Budrio, delle due case popolari di via Carpi, della casa popolare di Prato e della torre dell'acquedotto
Per l'occasione viene presentato in una grande mostra, allestita presso le sale del Palazzo dei Principi, il complesso di tutte le opere pubbliche realizzate durante la legislatura attraverso fotografie e disegni tecnici a testimonianza dello sforzo compiuto dall'Ente locale in questa fase d'emergenza per la ripresa della vita sociale e civile della città.

Vediamo un riepilogo schematico delle realizzazioni effettuate nel settore dei lavori pubblici così come risulta da un opuscolo elettorale curato dal Partito Socialista che ha riportato l'ammontare delle spese in modo arrotondato rispetto a quelle reali anche se similari

OPERA PUBBLICA REALIZZATA AMMONTARE SPESA
 
Acquedotto £. 60.000.000
Case popolari £. 23.000.000
Edifici scolastici £. 25.000.000
Asfaltatura circonvallazione £. 12.500.000
Sistemazione scuola Capoluogo £. 3.000.000
Viali pedonali via provinciale Carpi £. 3.500.000
Restauro macello comunale £. 1.750.000
Centrale latte £. 1.500.000
Nuova pesa pubblica £. 1.300.000
Costruzione n° 12 appartamenti £. 1.200.000
Pozzi artesiani £. 800.000
Nuovi impianti elettrici £. 1.000.000
Sistemazione Palazzo Principi £. 2.000.000
Orinatoi pubblici £. 300.000
Allargamento ponte canale d'Enza £. 240.000
Fontane pubbliche (n°10) £. 250.000
Pozzetti antincendio (n°8) £. 440.000
Spartitraffico Porta Modena £. 160.000
Bitumatura Porta Reggio e Porta Modena £. 250.000
Sistemazioni locali scuole frazionali £. 800.000
Bitumatura via Ardione £. 200.000
Cinta asilo e locali refezione £. 300.000
Sistemazione cimitero e costruzione loculi £. 25.000.000
Per la realizzazione di queste opere sono state spese £. 164.500.000
Inoltre per interessamento dell'Amministrazione sono state costruite:
due case ("Reduci"e popolare zona ex-Cagarelli) per una spesa di £.12.000.000 ed il dispensario mandamentale per una spesa di £. 11.000.000. (15)
E' opportuno ricordare che le spese dei lavori pubblici suindicati sono sostenute dal Comune di Correggio mediante il proprio bilancio o con la contrazione di mutui ma anche attraverso il contributo dello Stato (es: acquedotto, scuola di Canolo, casa dei "reduci") e di Enti vari (es: IACP ed INA-CASA per case popolari )











La disoccupazione

Realizzare lavori di pubblica utilità permetteva di lenire la disoccupazione che nei primi anni del dopoguerra rappresenta uno dei problemi sociali più preoccupanti di Correggio. Verso la fine di luglio del 1948 i correggesi disoccupati risultano 2047, così suddivisi per categoria:
Braccianti n°1398  
Edili 333
Metallurgici n° 77
Alimentari 124
Chimici 23
Generici 81
(16)

Per un Comune di 20 mila abitanti è una cifra piuttosto elevata che si mantiene tale nonostante l'impegno degli amministratori sia costante per fornire occupazione ed un minimo stipendio che possa consentire un mezzo di sostentamento per numerose famiglie. Nel settore agricolo viene nominata una commissione comunale con il compito di accertare e promuovere lavori nei campi come consorzi di bonifica per riparare gli argini e creare condotte per l'irrigazione, stimolare l'impianto di vivai, gestire burrifici al fine di migliorare ed aumentare i prodotti dell'agricoltura e, nello stesso tempo, fornire lavoro ai disoccupati.(17)
Attivo è anche l'impegno della Camera del lavoro che collabora per l'individuazione di quei cittadini disoccupati che possiedono i requisiti per avere un'occupazione. Essi vengono impiegati in lavori socialmente utili quali la pulitura dei fossi delle strade comunali, l'inghiaiamento delle strade, nella spalatura della neve
Dall'inverno 1948-49 e per i primi anni cinquanta, si assiste su tutto il territorio comunale ad una vasta mobilitazione sociale a favore dei disoccupati che vengono aiutati oltre che dal servizio erogatore sussidi, dal Comitato di soccorso invernale, presieduto dal Sindaco Zanichelli, attraverso un vero e proprio piano d'intervento che si caratterizza per alcune direttrici di grande valore umano e sociale
Viene incaricato l'ufficio economato del Comune di coordinare la raccolta di offerte individuali da parte dei cittadini correggesi, si invitano le maestranze delle varie ditte locali, di tutti i lavoratori delle scuole, delle banche, del Comune, di aderire in modo volontario alla trattenuta di mezza giornata di paga da devolvere all'aiuto dei disoccupati. Si ottiene un'adesione totale di tutti i lavoratori correggesi che permette al Sindaco di trasmettere al Prefetto, nel febbraio del 1949, il piano di soccorso previsto dal Comitato comunale di Correggio. Esso prevede di corrispondere un primo sussidio di £.500 ad ogni lavoratore risultante disoccupato al 15 dicembre 1948; di concedere un sussidio complementare di altre £.500 ai soli disoccupati in gravi condizioni economiche famigliari; permettere l'acquisto di generi alimentari a prezzo ridotto. Nello stesso tempo si trasmette l'elenco nominativo di tutti i disoccupati ammessi al piano di soccorso che comprende 1057 lavoratori dell'agricoltura e 736 dell'industria iscritti alla Camera del lavoro, altri 19 lavoratori agricoli aderenti ai sindacati liberi. La comunicazione al Prefetto comprende, infine, tutte le somme riscosse dalle banche locali, dall'ufficio postale, dalla Camera del lavoro oltre ai versamenti effettuati direttamente a Reggio o nel c/c della Prefettura. (18)
Lo slancio civico dimostrato dai correggesi di fronte a questo grave problema sociale assume un grande significato morale ed è la testimonianza di uno spirito solidale eccezionale di una comunità che pur vivendo in condizioni economiche difficili si sente in dovere di fare il possibile per aiutare chi sta ancora peggio ed ha bisogno del minimo per sopravvivere. Credo si possa condividere il giudizio di far risalire questa solidarietà all'esperienza vissuta negli ultimi decenni caratterizzata da tragedie e dolori ma anche da una grande volontà di rinascere e di costruire un mondo nuovo che, pur nella differenza ideologica, doveva basarsi su di una concezione diversa dell'uomo, rispettosa innanzitutto dei diritti elementari di vita sociale e civile che spettano ad ogni essere umano
Un contributo significativo alle varie attività organizzate a livello locale viene dalla legge n° 264 del 29 aprile 1949 relativa ai "provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati" che prevede la costituzione di una commissione centrale per l'avviamento al lavoro e l'assistenza, l'istituzione di corsi per disoccupati, facilitazioni alle piccole aziende, l'istituzione dei Cantieri-scuola. (19)
In base alle norme previste da tale legge si realizza una proficua collaborazione tra Comune e Camera del lavoro che si sviluppa attraverso l'organizzazione di corsi di addestramento professionale per lavoratori disoccupati e con i cantieri scuola gestiti direttamente dal Comune. Quest'ultimi vengono istituiti per la costruzione dei viali pedonali di via Carpi, con l'occupazione di 36 operai per complessive 2988 giornate lavorative, e per la derivazione dell'acqua dal civico acquedotto alla frazione di San Biagio, con l'utilizzo di 40 operai per 75 giornate lavorative. Le spese di tali lavori sono a carico del Ministero del lavoro e della previdenza sociale con una quota anche da parte del Comune di Correggio.(20)
E' di questo periodo la nascita di varie cooperative di lavoro, muratori e meccanici ad esempio, la stessa S.C.I.A. di Pietro Gibertoni comincia la propria fortunata ma travagliata vita in questa fase mediante il contributo finanziario di tanti cittadini che credono tipo di organizzazione economica che si intende realizzare sul territorio.







3. b. ASSISTENZA E BENEFICENZA

Per comprendere bene la situazione esistente a Correggio nel settore dell'assistenza e della beneficenza occorre ripercorrere brevemente la storia delle istituzioni delegate a tale oneroso compito. In base alla legge del 17 giugno 1890, n° 6792, modificata dal R.D. 30 dicembre 1923, n° 2841 si stabiliva che le istituzioni per la beneficenza erano amministrate dalla Congregazione di carità composta di nove membri, di cui 5 eletti dal Consiglio comunale e gli altri dalla Prefettura. Con la legge del 3 giugno 1937, n°847 e successive modificazioni le Congregazioni di Carità vengono abolite ed istituiti in ogni comune gli Enti comunali di assistenza per l'amministrazione di tutte le opere pie guidati da un comitato composto da nove membri che doveva nominare il presidente al proprio interno. Il decreto reale del 16 giugno 1939 stabilisce di decentrare dall'Ente comunale di assistenza di Correggio l'Ospizio esposti, l'Ospedale civile San Sebastiano, il Conservatorio Contarelli per affidarli all'amministrazione dell'Orfanatrofio Bellelli, costituito dal Vescovo di Reggio Emilia, dal Prevosto di Correggio e da un rappresentante del Comune
La situazione dell'assistenza a Correggio nel secondo dopoguerra vede, pertanto, la presenza di un'Amministrazione delle Opere Pie riunite ( Ospizio di S.Maria della Misericordia, Ospedale San Sebastiano, Conservatorio Contarelli e Orfanatrofio maschile Bellelli ) e dell'Ente comunale assistenza (E.C.A.) il cui Comitato viene rimesso in vita una prima volta il 31 luglio 1945 dalla Giunta amministrativa con presidente il M° Giovanni Scaltriti e poi ricostituito successivamente alle elezioni amministrative nella seduta del 4 aprile dal Consiglio comunale.(21)
Tale divisione viene mal sopportata dal Comune che, intendendo svolgere un ruolo guida nel campo assistenziale, persegue fin dai primi mesi del dopoguerra la linea della concentrazione nell'ECA di tutte le istituzioni presenti sul territorio correggese motivandola dal fatto che per il carattere e le finalità civili e sociali cui tendono dovrebbero essere amministrate da una serie di rappresentanti delle diverse categorie interessate, che la concentrazione dell'amministrazione nell'Orfanatrofio Bellelli abbia creato elementi di confusione perchè il Sindaco, in assenza del Vescovo e per impedimenti del Prevosto, si ritrova a firmare atti che riguardano contestazioni al Comune, che in via di principio l'Amministrazione degli Enti pubblici deve essere uniformata allo spirito ed al sentimento della democrazia. (22)
Ma l'opposizione del parroco e di tutto il mondo cattolico che non aveva nessuna intenzione di fondersi con il Comune nè di accettare l'intromissione del Consiglio comunale nella nomina di altri membri, non porterà a modificazioni nel senso sperato dagli amministratori dell' Ente locale per cui le Opere Pie Riunite e l'ECA rimangono due istituzioni distinte anche se entrambe prevedono la partecipazione di rappresentanti pubblici, seppur a diverso titolo: il Comune, infatti, partecipa alla Commissione amministrativa delle Opere Pie a titolo rappresentativo con l'assessore alla Pubblica istruzione, delegato dal Sindaco, mentre interviene in modo diretto nell'ECA mediante la concessione di un contributo finanziario deliberato dal Consiglio comunale. Vi sono, pertanto, diverse forme attraverso le quali si realizza la politica assistenziale del Comune di Correggio che se da un lato prevede rette giornaliere di cure mediche e chirurgiche per gli infermi a proprio carico ricoverati presso l'Ospedale e per i bambini orfani o dichiarati illegittimi mantenuti negli orfanatrofi Bellelli (maschi) e Contarelli (femmine) pagate all'Amministrazione delle Opere Pie, d'altro lato interviene direttamente in settori di grande rilievo sociale e civile
In primo luogo vi è da considerare l'impegno nel settore sanitario nel quale viene assicurata l'assistenza medica ed ostetrica a tutti i pensionati che vivono soli o in famiglie disagiate, a tutti i lavoratori disoccupati o con reddito insufficiente che, in caso di malattia, non sono in grado di sostenere le spese mediche
A tal proposito vengono assunti in servizio, con spesa a carico del bilancio comunale, alcuni medici condotti (Baccarini, Mastronardi, Tondelli, Gandolfi) ed ostetriche (Borghi, Benati, Cervi). Il servizio per la somministrazione gratuita dei medicinali viene garantito ai cittadini veramente bisognosi escludendo a priori i proprietari, gli stipendiati, i salariati fissi, gli affittuari, i mezzadri, gli artigiani, gli esercenti fissi ed ambulanti; l'incarico di espletare il servizio è assegnato alle farmacie locali che a turni mensili forniscono i medicinali ai poveri
In secondo luogo, vi è l'impegno in campo sociale nel quale vengono privilegiati gli anziani e i bambini. A favore degli anziani il Comune sostiene, oltre alle cure mediche ed ospedaliere, la spesa per la loro ammissione nei ricoveri di mendicità mentre per i bambini bisognosi gli interventi si concretizzano mediante contributi che vengono assegnati a diversi enti quali l'asilo infantile per la loro frequenza, al Comune di Reggio Emilia per l'invio alle colonie estive di Busana e di Riccione, al Patronato scolastico che assiste più di duecento alunni delle scuole elementari mediante la distribuzione di libri, quaderni, razioni alimentari, indumenti (23)
Nel corso dei primi anni della ricostruzione altri provvedimenti vengono adottati a favore dell'infanzia tra cui bisogna annotare i campi estivi nelle varie frazioni del Comune ed, in particolare, l'assistenza ai figli delle mondariso e quella sanitaria. La protezione dei figli delle mondariso si concretizza a partire dal 1948 con la costituzione di un comitato apposito, presieduto da Rodolfo Zanichelli, che ha il compito di coordinare i contributi in denaro o in natura per i figli piccoli, dai 3 ai 7 anni, delle circa 300 mondine che ogni anno si recano in Piemonte per circa 40 giorni
In questo periodo il Convitto nazionale ospita tutto il giorno, anche di notte, quei bambini a cui manca l'assistenza familiare. I provvedimenti sanitari per l'assistenza all'infanzia sono rivolti alla necessità di debellare i numerosi casi di mortalità infantile che si verificano su tutto il territorio comunale dovuti, in gran parte, alla mancanza di rispetto delle norme igieniche. I medici condotti vengono obbligati a compilare una cartella clinica per ogni bambino, sulla quale annotare le condizioni fisiche ed ambientali di ognuno per mantenere sempre la situazione sotto controllo ed intervenire in quelle situazioni di scarsa igiene
Come si può dedurre, la politica assistenziale del Comune, nelle diverse forme in cui si realizza, rappresenta una priorità della linea amministrativa seguita durante la prima legislatura del dopoguerra e non poteva essere altrimenti per delle forze politiche a base fortemente popolare che, cresciute nella lotta contro la discriminazione dei deboli, cercano di riparare ai tanti torti subiti e vogliono migliorare la condizione di vita di coloro che in passato sono sempre stati dimenticati. Le scelte di bilancio confermano l'orientamento individuato: le spese per l'assistenza che nel 1945 sono di £. 1.414.409, diventano di £. 12.244.820 nel 1948 e poi nel 1950 di £. 19.850.000



3.c ISTRUZIONE E CULTURA

La costruzione delle scuole elementari di Canolo e di Budrio, la sistemazione ed il miglioramento di quelle del capoluogo e delle altre frazioni, la riapertura del Convitto, l'organizzazione fin dall'estate del 1945 di corsi estivi per gli alunni, l'assistenza fornita dal patronato scolastico, sono la dimostrazione che fin dall'immediato dopoguerra vi è un intenso impegno a Correggio per favorire l'educazione scolastica
La ripresa della attività didattica se da un lato sviluppa l'istruzione, dall'altro stimola la vita associativa dei giovani che venivano da un periodo di limitate opportunità di ritrovo e di esperienze collettive per cui la scuola rappresenta un momento molto importante di riorganizzazione della vita civile e democratica. Il desiderio di partecipare delle masse popolari alla ricostruzione del paese, aumentava la voglia di conoscere e di capire, di leggere e discutere dei problemi che stavano alla base del nuovo Stato, per cui il bisogno di imparare è molto sentito da tutta la popolazione
L'attività didattica, perciò, non si limita alla frequenza dei soli alunni di età scolare ma coinvolge anche gli adulti, e sono numerosi, che vogliono imparare a leggere e scrivere. L'analfabetismo, infatti, è ancora piuttosto diffuso, soprattutto nelle campagne e comporta la necessità di organizzare lezioni per gli adulti così che la direttrice didattica incaricata, la maestra Ida Formentini Rughetti, istituisce dei corsi popolari di alfabetizzazione in quasi tutte le frazioni di Correggio con una larga partecipazione di cittadini.
A partire dall'autunno 1945, anche la scuola comunale pareggiata di avviamento professionale inizia la propria attività didattica con un proprio ordinamento e degli specifici insegnanti. (24) Per la scuola secondaria l'Ente locale ha un progetto di sviluppo ben definito che la signora Maria Ballabeni Pignedoli, direttrice della scuola di avviamento, enuncia nella relazione finale dell'anno 1946-'47:

"La scuola di avviamento attende una sistemazione
definitiva: per il triennio di avviamento è stata chiesta
la statizzazione; per il Biennio Tecnico commerciale
il riconoscimento legale degli studi, ultima tappa per
addivenire ad una Scuola Tecnica commerciale, natu-
rale trasformazione della scuola di avviamento"(25)

Il riconoscimento della statizzazione per la scuola di avviamento professionale rimane l'obiettivo fondamentale che il Comune si pone per tutta la legislatura ed oltre ma il Ministero della Pubblica Istruzione, tra rinvii e ritardi, la trasformerà solamente a partire dal 1° ottobre del 1953 con la denominazione di Scuola secondaria statale di avviamento professionale a tipo commerciale ed agrario. Le conseguenze del mancato provvedimento di rendere statale la scuola sono notevoli e pesanti finanziariamente per l'Ente locale che deve sostenere tutte le spese del suo funzionamento mediante il proprio bilancio di amministrazione. Ogni anno, infatti, il Consiglio comunale doveva approvare l'ordinamento della scuola, a cui dal 1947 è annesso anche il biennio tecnico, che prevedeva la designazione del personale insegnante, ordinario e supplente, le loro retribuzioni e tutto quanto era inerente al suo funzionamento
Tali spese, inserite a bilancio tra quelle facoltative ordinarie assieme ad altre relative alla pubblica istruzione quali il contributo all'asilo infantile, alla scuola di musica e di disegno e ad alcune spese per la biblioteca, subiscono una progressione considerevole nel corso degli anni tanto da risultare a consuntivo la spesa "autonoma" più significativa sostenuta dall'Amministrazione comunale. (26)
Da ricordare e' la ricostituzione ufficiale della banda cittadina a partire dal marzo del 1947 anche se risulta in funzione già nel 1946. Essa viene annessa alla scuola di musica con sede al Palazzo dei Principi e la sua direzione è affidata al M° Romeo Boselli. (27)
Per quanto riguarda invece l' impegno nel settore della cultura, bisogna dire che esso rimane marginale nei primi anni del dopoguerra in quanto non vi è ancora la sensibilità giusta per far decollare un'istituzione importante quale la bilioteca comunale. Il mancato affidamento della direzione a Riccardo Finzi che, in contrasto con il Comune sugli obiettivi da perseguire, aveva rifiutato l'incarico è la dimostrazione del ritardo culturale degli amministratori che per la loro formazione non certo intellettuale e con le emergenze che la situazione generale poneva, antepongono altre priorità. Affidata, pertanto, al M° Giovanni Scaltriti con la mansione di bibliotecario provvisorio la bilioteca, in questo periodo, funziona a scarto ridotto e senza una precisa organizzazione provocando diverse lamentele dei cittadini sul servizio.(28)
E' a partire dal 1949 che l'impegno amministrativo in questo settore diventa significativo perchè finalmente ci si pone il problema del riordino e della gestione della biblioteca. Nella seduta del Consiglio comunale del 9 aprile 1949 l'assessore alla Pubblica Istruzione Jaures Salsi pone in modo deciso la necessità di riordinare il patrimonio culturale della bilioteca, di farla funzionare in modo razionale per essere fruita in modo adeguato da tutti i cittadini.(29)
Da questo momento si procede in modo deciso con una serie di provvedimenti, messi a punto da una commissione specifica, che vengono presentati ed approvati nelle sedute del Consiglio comunale del 14 settembre e del 3 dicembre. Essi riguardano la definizione del programma per la gestione della bilioteca e la nuova pianta organica che prevedeva un direttore, un applicato distributore ed un inserviente custode del Palazzo dei Principi. In data 7 dicembre 1949 la Giunta municipale decide la chiusura al pubblico della bilioteca dal 1 gennaio al 31 marzo 1950, affida l'incarico di direttore, seppur onorario visto che la GPA non aveva autorizzato l'immissione in ruolo di tale figura, a Riccardo Finzi ed assume due avventizi (Vulmaro Radighieri e Sergio Moscardini) per riordinare il patrimonio librario e permettere la riapertura nel minor tempo possibile. (30)
Il passo successivo e conclusivo della nuova organizzazione della biblioteca comunale è rappresentato dalla approvazione definitiva del Regolamento generale del servizio, avvenuta nella seduta consiliare del 28 gennaio 1950, nel quale si specifica posizione e ruolo del personale, si fissa a 14 anni l'età minima per l'accesso alla biblioteca, si prevede il versamento di una quota di £.1000 per ottenere il prestito, si costituisce una commissione per la vigilanza sugli acquisti e sul buon funzionamento della biblioteca.(31) Questo regolamento ha il pregio di aprire anche per la civica bilioteca e per la cultura correggese una nuova stagione anche se esso "era congegnato per una biblioteca di tipo tradizionale, più incline alla conservazione dei propri materiali che alla promozione della lettura, che si rivolgeva ad un pubblico ristretto (di studiosi, professionisti, insegnanti e studenti universitari)" (32)
Dopo un anno di chiusura la bilioteca rinnovata riapre definitivamente al pubblico l'8 gennaio 1951.
Discorso a margine deve essere riservato al teatro Asioli la cui gestione era stata affidata dal 1943 ad un privato, con un contratto valido per nove anni. La programmazione delle attività, ripresa subito dopo la guerra, si basa in modo essenziale sulle proiezioni cinematografiche anche se non mancano altri spettacoli teatrali (operette, lirica, etc.) ma le condizioni della struttura risultano piuttosto insoddisfacenti in quanto sono evidenti i segni della trascuratezza e dell'incuria. Il Comune che inizialmente si propone di riesaminare il contratto d'affitto anche per poterlo usare autonomamente o per altri fini (comizi, consigli comunali, conferenze), nel corso degli anni cercherà di promuovere un'azione legale per la risoluzione del contratto senza però ottenere risultati positivi così che il teatro continuerà ancora per parecchio tempo ad essere gestito da privati e a decadere sia sul piano materiale che su quello culturale.(33)
La triste vicenda del Teatro cui si può accomunare il tentativo per la costituzione della Pinacoteca-Museo, fallito per ben due volte, così come la configurazione della biblioteca, poco aperta alla fruizione popolare, raffreddano le aspettative del dopoguerra nel settore della cultura ed evidenziano, di fatto, un'impreparazione degli amministratori su questi problemi ma anche la mancanza, a Correggio, di intellettuali, soprattutto di sinistra, capaci di interpretare e canalizzare nel modo adeguato le esigenze di conoscenza e di cultura che nascevano dalle masse popolari.


1 - Vedi, Delibera di giunta del 13 aprile 1946 e Delibera di Consiglio del 15 giugno 1946

2 - Vedi, Al servizio del popolo, il libero Comune del popolo, opuscolo a cura del Partito Socialista, 1951

3 - Altri interventi urgenti indicati sono: la costruzione di loculi, la sistemazione delle due piazze di Porta Modena e Porta Reggio, opere di bonifica, costruzione dell'acquedotto; crf., Consiglio comunale del 4 aprile 1946, in Delibere..., cit

4 - Vedi, Delibera di giunta del 30 ottobre 1945, oggetto 158: costruzione di case popolari;

5 - Cfr., Ente comunale case popolari, verbale della riunione del 24 agosto 1946, in ACC, cat.X, cl.IX, fasc.6, 1946

6 - La spesa complessiva della casa risulta essere di £. 4.500.000 così ripartita: £. 2.500.000 a carico dell'Istituto autonomo case popolari e £. 2.000.000 a carico del Comune di Correggio;

7 - L'importo della costruzione è stato di £. 6.500.000 totalmente a carico dello Stato. Cfr., Consiglio comunale del 13 giugno 1947, in Delibere...,cit

8 - Il mutuo di 50 milioni contratto con la Cassa di Risparmio per la costruzione di opere pubbliche prevede:
- £. 15.700.000 per due fabbricati ad uso abitazione civile in via Prov.le Carpi ;
- £. 7.850.000 per un fabbricato ad uso abitazione civile a Prato,
- £. 12.429.000 per un fabbricato scolastico a Budrio;
- £. 1.720.000 per restauro e riordinamento macello;
- £. 6.500.000 pagamento Comune di Carpi per acquedotto;
- i residui 5.801.000 vengono momentaneamente accantonati per essere usati successivamente
Cfr., Consiglio comunale del 18 giugno 1949, in Delibere..., cit

9 - Le delibere relative alla costruzione delle tre case popolari vengono approvate nella seduta del Consiglio comunale del 18 giugno 1949, ibidem

10 - Vedi, Delibere di Consiglio comunale del 29 dicembre 1949 e 7 settembre 1950 che autorizzano l'esecuzione dei lavori per la costruzione delle INA-CASA e delle opere accessorie

11 - Cfr., Documento di costituzione della commissione, in ACC, Commissione per la requisizione degli alloggi, cat.XIV, cl.I, fasc.2, 1948

12 - Lettera del Sindaco al Prefetto del 23 aprile 1947, in ACC, cat.XIV, cl.I, fasc.2, 1947

13 - Cfr., Anna Maria Verna, La pubblica istruzione nei comuni di Torino e di Trento, in, Tendenze di amministrazione locali nel dopoguerra, a cura di Ettore Rotelli, 1981, Il Mulino, Bologna, pp. 429-437

14 - ACC, Ufficio Lavori pubblici, filza statistiche, fasc, opere pubbliche dalla liberazione ad oggi, 1952

15 - Vedi, Al servizio del popolo, il libero Comune del popolo, cit

16 - Vedi, Richiesta di notizie da parte della Lega dei comuni in ACC, cat.I, cl.I, fasc.1,1948

17 - Vedi, Nomina di una commissione comunale dell'agricoltura, seduta del Consiglio comunale del 19 maggio 1946, in, Delibere..., cit

18 - Comunicazione alla Prefettura del 25 febbraio 1949, in ACC, cat.XI, cl.VI,fasc.6, 1949

19 - Vedi, Legge n° 264 del 29 aprile 1949

20 - Cfr., ACC, Ufficio lavori pubblici, statistiche, cit

21 - Il 31 luglio 1945 viene nominato il Comitato ECA ,con presidente Giovanni Scaltriti, per iniziare ad essere immediatamente operativo sui problemi dell'assistenza; viene poi costituito ufficialmente dopo le elezioni amministrative in data 4 aprile 1946.
Risulta così composto: Ettore Zaccarelli (presidente), Franco Griminelli, Agide Manicardi, Vittorio Fornaciari, Otello Poli, Jaures Salsi, Asia Bonaretti, Enrico Massari, Santina Bigliardi. Nel corso degli anni la composizione subisce dei cambiamenti per essere definitivamente rinnovato, con validità 1 luglio 1949-30 giugno 1953, nella seduta del Consiglio comunale del 18 giugno 1949

22 - Lettera al Prefetto del 16 agosto 1946, in ACC, cat.II, cl.I, fasc.2, 1946

23 - I Patronati scolastici sono ricostituiti nel 1945 e gestiti dal Comune con offerte di privati cittadini. Nel novembre 1946 gli alunni assistiti sono 230
Cfr., lettera al Provveditore del 14 novembre 1946, in ACC, cat.IX, cl.IV, fasc.1,1946

24 - Per una visione generale sulla Scuola di Avviamento professionale, vedi, A. Rangoni, La scuola secondaria pareggiata di avviamento (1930-1953) in, Città di Correggio, La scuola a Correggio nel periodo fascista (1922-1943), catalogo pubblicato in occasione della mostra documentaria fotografica sull'educazione scolastica fascista a Correggio, Aprile 1995, pp.28-35

25 - Relazione finale a.s.1946-1947 di Maria Ballabeni Pignedoli, 26 luglio 1947, in ACC, cat.IX, cl.III, fasc.4,1947
26 - Sulla base dei consuntivi dal 1947 al 1951 le spese per la pubblica istruzione sono:
1947: 2.011.727 - 1948: 4.772.024- 1949: 6.169.302- 1950: 7.391.078- 1951: 8.576.325
in ACC, Conti consuntivi

27 - Ricostituzione della banda cittadina, in Consiglio comunale del 2 marzo 1947, in ACC, Delibere..., cit

28 - Per una visione ampia sulla storia delle Istituzioni culturali a Correggio, vedi, Ville Masoni, Correggio. Cinque secoli di politica culturale, Ed. Analisi, Bologna, 1988, pp.161-166

29 - Riordinamento biblioteca comunale, in Consiglio comunale del 9 aprile 1949, in ACC, Delibere..., cit

30 - Per una maggiore conoscenza dei provvedimenti adottati, vedi, Consigli comunali del 14 settembre 1949 e 3 dicembre dello stesso anno; vedi anche seduta della G.M. del 7 dicembre 1949 in , Delibere di giunta, cit

31 - Cfr., Consiglio comunale del 28 gennaio 1950, in Delibere..., cit

32 - Vedi, V. Masoni, Correggio. Cinque secoli di politica culturale, cit., p.164

33 - I Consigli comunali nei quali si discute il problema della gestione del teatro sono: 4 aprile 1946, 30 luglio 1946, 20 marzo 1948, in Delibere, cit