Secondo panno

Il secondo e maggiore arazzo dei Giardini (cm 260 x 430) mostra, al centro in primo piano, Minerva rivestita delle sue armi che si dirige a fare visita alle nove Muse (Metamorfosi, V, 250 ss.): queste appaiono nel settore destro, disperse tra siepi e pergolati, intente a suonare i loro tradizionali strumenti musicali. Perché illustrare questo insolito passo? Forse perché, secondo il testo ovidiano, sull'Elicona sede delle Muse, la dea ammirò la Fonte Castalia fatta sgorgare da Pegaso e, apprezzando le bellezze naturali del sito (Metamorfosi, V, 265-266: "silvarimi lucos circumspicit antiquarum / antraque et innumeris distinetas fioribus herbas"), definì felici le Muse per l'amenità della loro sede. E questo passo si connette direttamente con la veduta nell'arazzo: lo splendido giardino incentrato su una fontana da cui attingono acqua le ninfe-giardiniere, il rigoglio dei fiori e delle piante reso più sontuoso dalle emergenze architettoniche dei pergolati eretti in forma di ombrosi tunnel, di absidi, di torri, di padiglioni.
Un padiglione circolare sorretto da erme, visibile sulla destra, riappare quasi identico in una veduta di giardino illustrata in un arazzo con Paride giovane, opera brussellese del tardo Cinquecento conservata a New York, The Metropolitan Museum of Art, n. 41.203, pubblicata nel bel catalogo del museo redatto da Edith A. Standen. Ma un dettaglio paesistico più significativo compare nello sfondo a sinistra, nel panno di Correggio, dove si erge un curioso edificio a loggiati sovrapposti serrati tra due torrioni di diseguale altezza e forma; davanti ad esso scorre un fiumicello e sulla riva sorge un capanno vegetale emisferico, dalla cui sommità sbuca un albero. Questo "quadretto" è ripreso con minime varianti, in controparte, da una stampa disegnata dal pittore e architetto fiammingo Hans Vredeman de Vries, incisa da Philip Galle, come foglio sciolto, nel 1560, poi raccolta nelle Variae Architecturae Formae edite ad Anversa nel 1601. La stessa fonte fu utilizzata, ma riportata con maggiori varianti, nello sfondo di un altro arazzo brussellese del 1570-80 ca., il panno dei Romani con le mogli sabine a New York, The Metropolitan Museum of Art, n. 42.56.I.
Anche la fontana che costituisce il centro focale della scena del nostro Giardino, nonché le due attigue figure che attingono e trasportano acqua, sono riprese da una stampa disegnata da Hans Vredeman de Vries - un Paesaggio con fontana inciso da Hieronymus Cock - e anche in questo caso il modello a stampa è stato riprodotto nell'arazzo con qualche variante e in controparte. Si può allora ipotizzare che anche per i fantasiosi pergolati prospettici raffigurati a destra, in particolare per quello che culmina in una svettante torre avvolta da rampicanti, siano stati utilizzati analoghi modelli incisi. Esiste infatti un Paesaggio stampato dal Cock su disegno del de Vries in cui compare una torre pressoché uguale, ad eccezione della cuspide. La stessa stampa d'altra parte mostra anche una fontana in forma di tritone che, a cavalcioni d'un grosso pesce, soffia in una conchiglia: questo spunto sembra essere stato utilizzato per un dettaglio dell'arazzo che segue, dove sulla destra compare una fontana molto simile (ma il tritone scolpito, per un travisamento del cartonista o dell'arazziere, è posto assurdamente in groppa a un leone).



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