Elena Giampietri
Ritrovamenti epigrafici romani a Correggio
Università degli Studi di Parma - Facoltà di lettere e filosofia
Corso di epigrafia e antichità romane - Anno accademico 1996-97
Prof. M.G. Arrigoni Bertini

Sei i ritrovamenti epigrafici romani piu' significativi nella zona di Correggio:

1) Leone Funerario con epigrafe funeraria su lastra nel basamento

2) Epigrafe sacra di Sertorius

3) Epigrafe funeraria di Petronius Capraius e Chrestis

4) Frammento di cippo funerario iscritto

5) Epigrafe sacra di Aninia Ge

6) Epigrafe funeraria del gruppo familiare degli Antistii

Ad eccezione delle epigrafi 1 e 6, conservate rispettivamente nel cortile del Palazzo dei Principi di Correggio e al Museo Civico di Carpi, e della 3, collocata nella chiesa di Madonna della Rosa di Correggio,non si ha traccia ,in nessuna delle possibili sedi conservative del territorio limitrofo,delle epigrafi rimanenti. La ricerca de visu ai Musei Civici di Reggio Emilia o tramite documentazione fotografica, come nel caso del lapidario dei Musei di Modena, attualmente in corso di restauro, si e' rivelata, almeno per il momento, vana. Si suppone, di conseguenza, una probabile dispersione nei canali del commercio antiquario o in altre sedi museali o distruzione. L'unica testimonianza, da fonti documentarie, che ci puo' accertare la distruzione di un reperto epigrafico, riguarda l'epigrafe sacra di Sertorio.


SCHEDA EPIGRAFICA

1 . CLASSE E TIPO DI MANUFATTO: lastra funeraria nel basamento di un leone funerario romano

2. CLASSE E TIPO DI DOCUMENTO EPIGRAFICO: epigrafe funeraria

3. MATERIA E STATO DI CONSERVAZIONE: - supporto epigrafico in marmo bianco, danneggiato, nello specchio, da segni di eta' moderna; nelle parti angolari, da scheggiature. Necessita' di pulitura della lastra marmorea, finora non ancora attuata. - leone funerario in marmo bianco: danneggiato nella parte dei muso; mutilo degli arti inferiori

4.DESCRIZIONE:
Leone funerario dall'aspetto terrificante, proteso in avanti, a fauci spalancate, nell'imminenza di un balzo.Posizione che ben si addice alla funzione di custode della struttura sepolcrale. Epigrafe funeraria a mo' di tabella, per distinguere individualmente il defunto.
Folta la criniera del leone, riccamente lavorata. Bordatura a cordoncino, con valore decorativo, nella pancia del leone, fino a continuare nell'accenno degli arti inferiori, purtroppo solo parzialmente conservati.

5. MISURE.

lastra: cm 25x70
1 riga : da cm.4,5 a cm.9
2 riga: da cm.4 a cm.6

6.PROVENIENZA, DATA E CIRCOSTANZA DEL RITROVAMENTO: da terreno agricolo non lontano la chiesa di Rio Saliceto; il capitano Orazio Rivolta promuove scavi in localita' Rio Saliceto, dove lavori agricoli hanno evidenziato "vestigia di un edificio sotterraneo"(Cavedoni C., Dichiarazione degli antichi marmi modenesi, MO, 1828)

Tre dei leoni rinvenuti vengono ridotti in calce; gli altri marmi dispersi tra Correggio e Rio Saliceto.Il solo leone tuttora superstite, dopo essere stato esibito nell'ingresso della dimora di Giuseppe Zuccardi, nel 1623 e' concesso al Principe da Correggio e collocato nel cimitero della Madonna della Rosa di Correggio. Dopodiche' la targa con iscrizione e' adibita a soglia dei Palazzo dei Principi, infine reimpiegata in una delle prigioni e murata nell'ingresso del Convento del Corpo di Cristo. Solo nel 1930 se ne dispone il trasferimento sotto il porticato interno dei Palazzo dei Principi, per ricongiungerla al leone funerario.

7. LUOGO DI COLLOCAZIONE: cortile interno del Palazzo dei Principi di Correggio

8. BIBLIOGRAFIA
CIL, XI, 1010
FINZI R., Genesi e preistoria nel territorio correggese, RE, 949
FINZI R.,I cimeli del costituendo museo lapidario di Correggio,in "Atti e Memorie della deputazione di storia patria
per le antiche province modenesi",serie IX,1961,pp.38-53
MACELLARI R., Preistoria e evo antico, in "Correggio: identita' e storia di una cittą", cur. Viller Masoni, PR, 1991, pp.30-51
ROMBALDI O,"Correggio:citta' e principato,MO,1979,p.17

9. DATA DELL'AUTOPSIA. 2O giugno 97

10.TRASCRIZIONE DEL TESTO :


G(aius)Fuficius
Hilario

Gaio Fuficio llarione

1 1. APPARATO CRITICO, PALEOGRAFIA:
le lettere F;V;F;I presentano un'altezza decisamente inferiore rispetto alle lettere C;I;U;S

12. COMMENTO STORICO ANTIQUARIO: assieme ad altre 3 fiere si immagina collocato agli angoli di un grande basamento a parallelepipedo su cui poteva innalzarsi o un monumento oppure una struttura architettonica piu' complessa ad edicola. Non e' esclusa, come ipotesi ricostruttiva, una struttura a recinto. Tutta l'architettura funeraria e l'epigrafe sono di probabile eta' giulio claudia. Si e' tentati di collegare questa struttura a tracce di una villa romana, in localita' Ca' de Frati, non lontano da Rio Saliceto (R. Macellari ) .


SCHEDA EPIGRAFICA

1.CLASSE E TIPO DI MANUFATTO. stele

2. CLASSE E TIPO DEL DOCUMENTO EPIGRAFICO: epigrafe sepolcrale

3. MATERIALE -STATO DI CONSERVAZIONE
marmo pario: (Cavedoni C, Rivista di scienze, lett. e arti a.1846, p.292 e
Bollettino dell'istituto, 1846, p.40)
reimpiegata e adibita in data 1750 a selciato dell'ingresso in Correggio
attraverso la Rocchetta. Ora perduta.

4. MISURE: m 1x0, 5 (CIL, XI, 1012)

5. PROVENIENZA, DATA E CIRCOSTANZA DEL RINVENIMENTO: rinvenuta in occasione di scavi per la costruzione del teatro municipale di Correggio, nel 1750, alla Rocchetta e poi collocato nel selciato della Rocchetta. Ora perduta.

6.BIBLIOGRAFIA:
CAVEDONI C, Rivista di scienze, lett. e arti, a. 1846, p.292
CAVEDONI C, Bollettino dell'istituto, 1846, p.40
CIL, XI, 1012
MACELLARI R, Preistoria e evo antico, in "Correggio. identita' e storia di
una citta'", cur. Viller Masoni, PR, 1991, pp.30-51

7. TRASCRIZIONE DEL TESTO:

SERTO VS L.L.
PRIM S SIBI
SERTOR E L.L.
ONATAE CONTUBERNAL
SERTORIO IANUARIO
FILIO

[Lucius] Serto[ri]us L(ucii) l(ibertus)
Prirn[u]s sibi
Sertor[ia]e L(ucii) l(iberta)e
[D]onatae contubernal[i]
Sertorio lanuario
filio

Lucio Sertorio Primo liberto di Lucio dedica a se', alla convivente Donata liberta di Lucio, al figlio Sertorio lanuario.


SCHEDA EPIGRAFICA

l. CLASSE E TIPO DI MANUFATTO. lastra sepoicrale

2. CLASSE E TIPO DI DOCUMENTO EPIGRAFICO: epigrafe funeraria

3. DESCRIZIONE: epigrafe di forma rettangolare

4. MISURE: m 0,57x0,22

5. PROVENIENZA, DATA E CIRCOSTANZA DEL RITROVAMENTO: da una cantina di Correggio. Rinvenimento casuale datato all'agosto dei 1814. Poi collocato nel muro di facciata della chiesa cimģteriale di Madonna della Rosa di Correggio.Attualmente inserita nel muro di controfacciata della chiesa.

6. BIBLIOGRAFIA:
CAVEDONI C, Rivista di scienze, lett. e arti, a. 1846, p.292
CAVEDONI C, Bollettino dell'istituto, 1846, p.40
FINZI R, Genesi e preistoria nel territorio correggese, RE, 1949

7. TRASCRIZIONE DEL TESTO:

PETRO
NIUS L.F.
CAPRA
IUS
CHRESTIS
L.L.M.P.
Q.LX

[-]Petronius
L(ucii)f(ilius)
Capra=
ius
Chrestis
L(ucii)I(iberta)m(onumentum)p(edes)
q(uoqueversus)LX

Petronio Capraio, figlio di Lucio,Chrestis,liberta di Lucio. Estensione del monumento 60 piedi per lato.

8. LEMMA:
Il Cavedoni lesse:
3,4 CAPRA[R]IUS
6 l(iberta)I(ocus)m(onumenti)p(edes)q(uoqueversus)LX


SCHEDA EPIGRAFICA

l. CLASSE E TIPO DI MANUFATTO: terminus centinato, non levigato nella parte inferiore.

2. CLASSE E TIPO DI DOCUMENTO EPIGRAFICO: iscrizione con misure del sepolcro.

3. MATERIALE, STATO DI CONSERVAZIONE: verifica non possibile

4. DESCRIZIONE: terminus recante la consueta indicazione dell'estensione, in profondita', per XV piedi dell'area sepolcrale.

5. MISURE: m I,20 X 0,40

6. PROVENIENZA, DATA E CIRCOSTANZA DEL RINVENIMENTO: non note. Successivamente alla scoperta venne collocata nel muro esterno della chiesa parrocchiale della frazione correggese di Fosdondo

7. LUOGO DI COLLOCAZIONE:
Fosdondo,chiesa

8. BIBLIOGRAFIA:
CIL, XI, 1013
FINZI R, Genesi e preistoria nel territorio correggese, RE, 1949

9. TRASCRIZIONE DEL TESTO.

IN
AGRO
PEI
/ V

In
agro
pe[des]
[X]V

in profondita' 15 piedi

10. LEMMA:
descripsit Chierici m.Aug.1863
Videtur fuisse ped(es)fortasse [X][X]V
(CIL,X1,1013)


SCHEDA EPIGRAFICA

l. CLASSE E TIPO DI MANUFATTO. lastra di ara

2. CLASSE E TIPO DI DOCUMENO EPIGRAFICO: epigrafe sacra

3. MATERIALE: marmo greco(CIL, XI, 944)

4. DESCRIZIONE DEL MANUFATTO:
lastra facente parte, secondo le attuali ipotesi ricostruttive, di un altare per offerte sacre e libagioni,posto sopra il
sepolcro di Aninia Ge (Calzolari M., Iscrizioni romane nel territorio carpigiano, in "Ricerche archeologiche nel
carpigiano",Panini,Carpi(MO),1984,pp.137-138;Macellari R.,Preistoria ed evo antico,in "Correggio:identita' e storia
di una citta'",cur.Viller Masoni,PR,1991,pp.30-51)

5.MISURE:
longa c.palm.3, alta unc.4(CIL, XI, 944)

6. PROVENIENZA, DATA E CIRCOSTANZA DEL RITROVAMENTO:
testimonianze discordanti, dovute probabilmente a intenzionalita' campanilistica di una fonte letteraria. - "lapide romana scavata in Fabbrico", "venuta in possesso di Girolamo Colleoni di Correggio", scrive ripetutamente , tra il 1773 e il 1781,un letterato di Rubiera,Giambattista Dall'Olio.
- rinvenimento personale nel 1774 da parte dell'erudito carpigiano Eustachio Cabassi,"nella possessione detta la Provenciana in Cibeno,un buon miglio sopra Carpi" e successiva conservazione nella sua raccolta privata di materiali archeologici. Nel 1828 la lastra era ancora conservata a Carpi, tra i reperti del museo Meloni, dove la vide il Cavedoni; poi non se ne hanno piu' notizie.

7. LUOGO DI CONSERVAZIONE: ignoto

8. BIBLIOGRAFIA:
CALZOLARI M, Iscrizioni romane nel territorio carpigiano, in "Ricerche Archeologiche nel carpigiano",Panini,
Carpi(MO), 1984, pp. 137-139
CIL, XI, 944
DALL'OLIO G., lettera del 1773, MO, Biblioteca Estense, manoscritti
FINZI R.I cimeli dei costituendo museo lapidario di Correggio, in "Atti e Memorie della deputazione di storia patria per le antiche province modenesi", serie IX, vol.1, MO, 1961, pp.38-53
MACELLAR[ R., Preistoria ed evo antico, in "Correggio: identita' e storia di una cittą", cur Vilier Masoni, PR, pp.30-51
PONGILEONI D., Descrizione della cittą' e comune e monumenti di Correggio", 1861

9. TRASCRIZIONE DEL TESTO:

Aninia Sex(ti)l(iberta)Ge lunonibus hanc
aram locumque his legibus dedicavit:
si quis sarcire reficere ornar(e)coronar(e) volet, licet
et si quit sacrifici quo volet ferre et ibi ubi volet uti sine
scelere sine fraude licet

Aninia Ge liberta di Sesto Aninio ha dedicato alle dee Giunoni questo altare e luogo secondo la seguente legge sacra: se qualcuno vorra' restaurare, rifare, ornare, decorare l'ara e il sacro recinto, lo potra' fare e se qualcuno vorra' farvi dei sacrifici, lo potra' fare, purche' la sua funzione non costituisca delitto o frode per la divinita'

10. ASPETTI PALEOGRAFICI i, t longa, legamento in 2 riga (his)

11. COMMENTO STORICO:
L'iscrizione ci fornisce 4 dati:
1) il nome della dedicante, la liberta Aninia Ge, una schiava liberata dalla famiglia di Sesto Aninio.
2) la dedica dell'ara e di un piccolo recinto alle lunones, divinita' plurime femminili, tipiche della religiosita' popolare dei territori con substrato celtico (come tutta la pianura padana), protettrici della fecondita' naturale e umana.
3) la lex arae stabilita da un privato regola la fruizione del monumento, protetto da una sorta di inviolabilita'. Il complesso sacro poteva essere composto da un modesto recinto (locus), che racchiudeva un'ara, sulla quale si compivano offerte. La stele poteva trovarsi sopra la tomba di Aninia Ge.
4) la presenza dei caratteri i, t longa permettono una datazione approssimativa al l sec.d.C. Il fenomeno paleografico inizia, infatti, a presentarsi dal l sec.a.C, per diventare frequente nel l d.c. e scomparire verso il IV sec.d.C

Suddetta ipotesi di Calzolari non e' tuttora condivisa da alcuni studiosi, che propendono per una datazione piu' tarda.


SCHEDA EPIGRAFICA

l. CLASSE E TIPO DI MANUFATTO, lastra funeraria

2. CLASSE E TIPO DI DOCUMENTO EPIGRAFICO epigrafe funeraria

3. MATERIALE: pietra calcarea

4. STATO DI CONSERVAZIONE: mutilo della parte sinistra; specchio epigrafico ben lisciato ma con una scalfittura (o erosione) nell'angolo superiore destro, dove la scrittura e' scomparsa. Una seconda scalfittura, ben visibile nella faccia posteriore della lastra, e' stata provocata dal mezzo meccanico utilizzato nel momento dei ritrovamento.

5. DESCRIZIONE DEL MANUFATTO: lastra sepolcrale con iscrizione disposta su sei linee, tracciate con regolaritą; le singole parti sono separate da punti triangolari. Il testo e' incompleto e deve essere integrato. Sullo spessore del lato superiore si notano due fori quadrati per le grappe di ferro, in modo da fissare la lastra ad un monumento sepolcrale, forse del tipo a dado. Lo specchio epigrafico e' delimitato da una cornice a gola rovesciata.


6. MISURE.
la lastra ha un'altezza di cm. 84; uno spessore di cm. 13 alla sommitą, di cm.14 alla base.11 frammento recuperato e' lungo, in media, cm 78,5 e lascia supporre che l'intera lapide avesse una lunghezza complessiva di poco superiore al metro. I 2 fori quadrati che si notano sul lato superiore sono rispettivamente di 4 cm e di 2,8 cm. Lo specchio epigrafico e' delimitato da una cornice a gola rovesciata larga cm. 5, 5. Le lettere sono comprese tra 9,5 cm e 7,2 cm.

7. PROVENIENZA, DATA E CIRCOSTANZA DEL RITROVAMENTO:
poco prima del 1983, nel fondo di proprieta' dei sig.Cinto Pietri, sito in Via Vittoria n' 5 in locaiita' Lemizzone, sul
confine del comune di Correggio.
L'epigrafe venne custodita, in un primo momento, nel Municipio di San Martino in Rio.

8. LUOGO DI CONSERVAZIONE:
dal giugno del 1984, si trova collocata, per disposizione della Soprintendenza archeologica dell'Emilia Romagna, presso il Museo Civico di Carpi (MO).

9. AUTOPSIA:
impossibilita' di autopsia poiche' il Museo di Carpi e' in fase di restauro dal terremoto dell'ottobre dei 1996. La dott.ssa Giordani, della soprintendenza di Bologna,conferma l'attuale presenza nel Museo,della lastra.

10. BIBLIOGRAFIA:
1985, p.103, n.407, CALZOLARI M., Iscrizioni romane nel territorio carpigiano, in "Ricerche archeologiche nel carpigiano ", Panini, Carpi (MO), 1984, pp. 137-139.

1 l. TRASCRIZIONE

[L(ucius)Antistius] L(ucii) f(ilius) pa[ter]
[---][S]ecunda [m(ater)]
[Ti(berius)? Antistiu]s L(ucii) f(ilius) filius
[L](ucius) [Antisti]us L(ucii) f(ilius)
[arbitratu ? Ti(berii)? A]ntisti(i) Ti(berii) [et] L(ucii) l(iberti) Hermia(e)
[et Ti(berii) Antis]ti(i) Ti(berii) l(iberti) Clari

l)interpretazione
Lucio Antistio, figlio di Lucio, padre;---
Seconda, madre;Tiberio(?)Antistio, figlio di Lucio, figlio;
Lucio Antistio, figlio di Lucio, (ordina il monumento)sotto il controllo di Tiberio(?) Antistio Hermia, liberto di Tiberio e di Lucio Antistio, e di Tiberio Antistio Claro, liberto di Tiberio Antistio.

2)interpretazione
Lucio Antistio,figlio di Lucio,padre;---
Seconda,madre;il primogenito Tiberio Antistio;
il secondogenito Lucio Antistio (ordinano il monumento) sotto la responsabilita' di Tiberio(?) Antistio Hermia,liberto di Tiberio e di Lucio Antistio,e di Tiberio Antistio Claro,liberto di Tiberio Antistio.

12. ASPETTI PALEOGRAFICI:
interpunzione a triangoli.

13.COMMENTO STORICO :
E' elencato un gruppo familiare composto dai genitori, dal figlio e da un nipote, o da 2 figli, e da due liberti, a cura dei quali sembra venga eseguito il monumento sepolcrale.
La mancanza del cognomen nel sistema onomastico dei vari membri maschi di nascita libera della famiglia degli Antistii, i caratteri paleografici e la tipologia dei monumento, a cui era probabilmente affissa la tabella, ci portano a datare l'epigrafe alla 2a 1/2 del I sec.a.C: un periodo in cui anche il territorio di Correggio e di San Martino dovette essere oggetto delle nuove deduzioni coloniarie dei triunviri o di Augusto. Probabilmente, all'epoca, questo territorio apparteneva alla colonia di Mutina. (R. Macellari)
Rimane da sottolineare, nonostante l'ipotesi di Macellari, il fatto che la perfezione e rotondita' dei caratteri paleografici possono orientare la datazione al periodo di maggior splendore dei l'epigrafia; la fine dei I sec. d. C.