LA RELAZIONE SULLO STATO DELL'AMBIENTE
LA QUALITA' DELL'ARIA
Vanes Poluzzi

Il rilevamento degli inquinanti

Vengono di seguito presentati, per ciascun inquinante, i giorni tipici stagionali (considerando cioè i valori medi orari) calcolati sul periodo dal 1° aprile 1997 al 31 marzo 1998, per la stazione di monitoraggio di Correggio, eccetto che per l'ozono, per il quale, vista l'assenza dell'analizzatore nella centralina, si prendono come riferimento i dati della stazione più vicina, che risulta essere Massenzatico.

I dati vengono riportati con le seguenti modalità:

primavera: dal 1° aprile al 30 giugno 1997;

estate: dal 1° luglio al 30 settembre 1997;

autunno: dal 1° ottobre al 31 dicembre 1997;

inverno: dal 1° gennaio al 31 marzo 1998.

Tutti i dati rilevati sono riferiti all'ora solare: quindi, nel periodo estivo, non si tiene conto dell'ora legale. Tale modalità di rappresentazione grafica risulta efficace poiché vengono evidenziati gli andamenti medi dei valori rilevati di ogni inquinante nei diversi periodi stagionali.

Biossido di azoto

Il biossido di azoto è un inquinante secondario che si origina soprattutto attraverso processi di ossidazione del monossido di azoto in atmosfera.

Quest'ultimo è invece emesso direttamente nei processi di combustione e quindi dal traffico veicolare, dal riscaldamento e da alcuni processi produttivi,.

Il biossido di azoto è uno dei maggiori responsabili della formazione dello smog fotochimico in quanto viene coinvolto direttamente nelle reazioni che portano, durante l'estate, a quella miscela di inquinanti contenente anche l'ozono e altre molecole complesse di tipo radicalico.

A Correggio durante il periodo invernale si hanno dati piuttosto elevati, raggiungendo valori che si riscontrano nelle postazioni di misura dell'area urbana di Reggio Emilia.

 

Primavera

Estate

Autunno

Inverno

Monossido di carbonio

Il monossido di carbonio è un inquinante primario che ha origine principalmente dal traffico veicolare, al punto che viene considerato come la sostanza inquinante che meglio si correla con il numero di veicoli circolanti.

Anche per questo inquinante, come già evidenziato per il biossido di azoto, l'andamento caratteristico mostra i due massimi mattutino e serale in corrispondenza delle ore più trafficate.

Risulta inoltre evidente, dal grafico, che i valori più elevati si trovano nei periodi invernali ed autunnali.

Il motivo di questo comportamento è legato al fatto che nel semestre freddo, le altezze dello strato di rimescolamento dell'atmosfera risultano molto più basse che nel periodo estivo, generando così scarse capacità diffusive della bassa troposfera.

 

Primavera

Estate

Autunno

Inverno

 

Particelle sospese (polveri)

Anche per questo inquinante è possibile proporre i giorni tipici stagionali. Si può notare come le concentrazioni più elevate si osservano durante il semestre freddo, quindi durante le stagioni dell'inverno e dell'autunno.

Inoltre, le concentrazioni maggiori, come evidenziato anche gli anni precedenti, si osservano durante le ore serali durante tutti i periodi dell'anno.

Primavera

Estate

Autunno

Inverno

Ozono

Nel corso del 1997 è stata condotta dall'ARPA dell'Emilia - Romagna una campagna di monitoraggio di questo inquinante su tutta la pianura padana denominata MOTAP, come del resto era già stata effettuata durante il 1996 e il 1995, in collaborazione con altri enti pubblici ed istituti di ricerca del nord Italia.

Il rilevamento dell'ozono viene effettuato di norma in due postazioni dell'area urbana di Reggio Emilia (Massenzatico e S. Lazzaro) e a Casalgrande; solo per il periodo estivo è stata effettuata la misura anche nella stazione di Guastalla visto l'estremo interesse di questa stazione per questo inquinante manifestatosi durante le campagne degli anni precedenti.

Il grafico qui riportato mostra l'andamento della stazione di Massenzatico, la quale è la più vicina in linea d'aria a Correggio.

L'andamento è anche in questo caso diviso per stagione anche se è evidente che la stagione di interesse è il periodo estivo, quando le alte temperature e l'intensa radiazione solare portano questo inquinante a valori spesso superiori al livello di attenzione.

Nelle postazioni di pianura, vengono spesso osservati valori molto alti con frequenti superamenti, durante il periodo estivo, del livello di attenzione, legati soprattutto all'attività fotochimica intensa e ai fenomeni di trasporto verticale.

E' interessante notare che i valori dell'estate del 1997 sono stati molto più alti di quelli del corrispondente periodo estivo del 1996. I motivi di questo aumento sono da ricercarsi nella maggior stabilità atmosferica che hanno caratterizzato quest'ultimo estate rispetto al precedente che è invece risultato molto perturbato.

 

Primavera

Estate

Autunno

Inverno

 

2 - Analisi delle serie storiche

Di seguito vengono analizzate le serie storiche dei dati rilevati per ogni inquinante, nella stazione di Correggio, dall'inizio dell'attività della stazione di monitoraggio (1994), fino al 30.9.1998.

Questi andamenti, relativi ad ogni inquinante rilevato, ed effettuati prendendo come indicatore la media annuale, sono costituiti da un numero ancora troppo basso per poter essere considerati significativi dal punto di vista statistico.

Ciononostante, è comunque interessante notare una variabilità interannuale che può essere spiegata sia considerando le variazioni meteorologiche sia per l'inserimento di alcuni provvedimenti normativi.

In questi termini è infatti interessante effettuare alcune considerazioni relative ad ogni inquinante:

Per quel che riguarda il monossido di carbonio, è interessante notare che il 1994 è stato caratterizzato dal valore più alto, per poi allinearsi, negli anni seguenti, ad un valore stabile con scarse oscillazioni interannuali sicuramente non statisticamente significative.

La causa di questo calo è da cercarsi, probabilmente, nel ricambio del parco veicolare, il quale ha portato ad un incremento notevole di autoveicoli dotati di dispositivo catalitico. Come è noto infatti le marmitte catalitiche hanno normalmente una buona resa sulla reazione di ossidazione del monossido di carbonio, di conseguenza, i valori di questo inquinante in aria, con l'aumentare del numero dei veicoli catalizzati circolanti nella zona, sono diminuiti.

Bisogna però ricordare che i volumi assoluti di traffico sono costantemente in aumento, per cui le diminuzioni derivanti dal provvedimento normativo di inserimento del dispositivo catalitico negli autoveicoli sono assolutamente ridimensionate per via dell'effetto del maggior numero di veicoli circolanti.

Relativamente al biossido di azoto, il valore minimo si trova nell'anno 1995, mentre gli anni seguenti sono caratterizzati da una ripresa graduale dei valori fino a rimanere costanti durante il 1997 e 1998 (30.9).

In questo caso, l'andamento risulta diverso da quello evidenziato per il monossido di carbonio. I motivi di questa differenziazione potrebbero essere i seguenti:

il biossido di azoto, a differenza del monossido di carbonio che è un inquinante emesso direttamente dal traffico veicolare, è un inquinante che si forma in atmosfera per ossidazione del monossido di azoto (quest'ultimo emesso invece direttamente dal traffico). Di conseguenza, la distribuzione spaziale di questo inquinante è molto più diffusa di quanto succeda per il CO; in altre parole, si può dire che i valori di CO, appena ci si allontana dalle strade trafficate, decrescono velocemente, mentre la velocità con cui diminuiscono le concentrazioni di NO2, è molto minore. Con queste premesse è facile intuire che una dipendenza diretta dal ricambio del parco veicolare non è così immediata come nel caso del monossido di carbonio;

inoltre, la resa delle marmitte catalitiche nella riduzione di questo inquinante non è generalmente così buona come lo è per il monossido di carbonio;

infine, la componente meteorologica, vista l'elevata diffusione nello spazio di questo inquinante e la sua elevata solubilità in acqua, è determinante per comprendere il suo andamento. Interessante è infatti notare che il 1995, anno in cui si trova il valore minimo, è risultato essere un anno piuttosto perturbato.

Le particelle sospese totali, come risulta evidente dal grafico, mostrano un trend in diminuzione, anche se con piccoli segnali di ripresa durante il 1996 e, in misura minore, durante il 1998 (al 30.9). Anche per questo inquinante le ipotesi che si possono formulare sono molteplici:

la componente legata a situazioni locali, quale la presenza di cantieri, possono aver determinato episodi di valori alti di PTS.

l'aumento del volume di traffico, in particolare quello pesante, può generare un incremento di questo inquinante.

sicuramente la componente meteorologica risulta anche in questo caso determinante vista la particolarità delle PTS, le quali, lo ricordiamo, sono polveri e quindi inquinanti solidi e non gassosi come i precedenti discussi.

Infatti, valori elevati della velocità del vento nei bassi strati della troposfera o alta frequenza di precipitazioni, possono determinare situazioni più o meno favorevoli all'accumulo in aria di queste sostanze.

In sintesi possiamo quindi dire che, la qualità dell'aria nel Comune di Correggio non è significativamente cambiata, almeno negli anni dal 1994 ad oggi. Piccoli segnali di miglioramento sembrano esservi anche se, è utile sottolineare ancora una volta che, l'ancora non elevato numero di dati a disposizione non permette un'adeguata valutazione statistica.

 

3 - Campagna di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico mediante laboratorio mobile

 

Al fine di effettuare ulteriori controlli relativi all'inquinamento atmosferico nel Comune di Correggio è stata effettuata una campagna di rilevamento, dal 14 aprile al 22 maggio 1995, utilizzando il laboratorio mobile della Provincia di Reggio Emilia.

Il sito di misura è stato individuato nel piazzale antistante l'ospedale S. Sebastiano.

Il laboratorio di rilevamento mobile utilizzato per le misure è dotato di strumentazione automatica per la determinazione di alcune delle principali sostanze inquinanti come particelle sospese, biossido di azoto, biossido di zolfo, monossido di carbonio e ozono. Per meglio interpretare i dati di inquinamento atmosferico vengono rilevati anche alcuni parametri meteorologici come temperatura, umidità relativa, velocità e direzione del vento (la misura di queste due ultime grandezze viene effettuata ad un'altezza di circa 10 m dal suolo).

I dati meteorologici e di inquinamento atmosferico forniti dalla strumentazione sono integrati su base oraria, con l'eccezione delle particelle sospese per le quali l'intervallo di mediazione è di 24 ore.

L'area interessata dal rilevamento è una zona residenziale all'interno della quale sono presenti, oltre all'ospedale S. Sebastiano, un edificio scolastico, una zona sportiva e la stazione delle autocorriere. La viabilità della zona sopporta, oltre al traffico locale, i flussi di scorrimento ai margini dell'abitato, in particolare da e per Bagnolo in Piano, ed il traffico indotto dalla presenza del presidio ospedaliero.

Analisi dei dati

La valutazione dei livelli di inquinamento misurati nei siti di misura è stata effettuata tenendo conto anche delle condizioni meteorologiche registrate nel periodo e delle concentrazioni registrate dalla postazione fissa di Correggio ed in altri punti di rilevamento della rete provinciale fissa. Di seguito viene riportata una sintesi dei dati ottenuti.

Il laboratorio mobile è stato posizionato sul piazzale antistante l'ingresso principale dell'ospedale; la zona non presenta, nelle immediate vicinanze, emissioni fisse derivanti da attività produttive ma solo emissioni da impianti di riscaldamento civile che, nel periodo oggetto dell'indagine, hanno funzionato solo in parte. Il traffico veicolare presente nella zona è discreto e viene regolato da un impianto semaforico posto a pochi metri dal punto di misura, in corrispondenza del quale si vengono a formare code solo nelle ore di punta e di modesta entità in termini di durata e numero di veicoli.

Le condizioni meteorologiche registrate nel periodo di rilevamento sono state caratterizzate da una prima fase di bel tempo fino al giorno 19, cui è seguito un deciso peggioramento del tempo a partire dal giorno 20 con un graduale miglioramento fino al giorno 29. Nei giorni 30/4 e 1/5 si sono registrate condizioni di tempo variabile, seguite da un periodo di bel tempo dal giorno 2 al 9/5. A partire dal giorno 10 le condizioni meteorologiche sono state caratterizzate da variabilità con presenza di precipitazioni. Viste le condizioni atmosferiche e la stagione, non sono state registrate le situazioni favorevoli all'accumulo delle sostanze inquinanti al suolo tipiche della stagione invernale.

Da rilevare solo i seguenti episodi:

aumento delle concentrazioni del monossido di carbonio nell'area urbana di Reggio Emilia nella serata del giorno 1/5;

aumento delle concentrazioni di biossido di azoto e ozono del periodo dal 4 al 7/5 a seguito della persistenza di condizioni anticicloniche e di temperatura elevata;

superamento della soglia di attenzione ai sensi del D.M. 25/11/1994 per l'ozono nella postazione di Massenzatico (comune di Reggio Emilia).

Le temperature hanno presentato valori minimi notturni che solo in un'occasione sono stati inferiori allo zero (-0.2 °C nelle prime ore del giorno 15/4); durante le ore diurne le temperature hanno presentato anche valori massimi più alti rispetto alla media stagionale, specie tra il giorno 3 e il giorno 8/5. L'umidità relativa ha fatto registrare una buona variabilità giornaliera nei giorni più soleggiati, con tendenza all'aumento nel periodo dal 20/4 al 1/5.

La velocità del vento ha fatto registrare valori medi orari raramente superiori a 1 m/sec ed una media complessiva sull'intero periodo di 0.6 m/sec; le direzioni di provenienza prevalenti sono lungo l'asse nord-ovest sud-est (si veda la fig. 1), con una terza direzione prevalente da sud-est. La presenza di alberi e fabbricati nelle immediate vicinanze della postazione hanno comunque indotto perturbazioni nella misura del vento.

 

Fig. 1 - Rosa del vento

Biossido di azoto

In fig. 2 si riporta la rosa di inquinamento relativo al biossido di azoto, che riporta graficamente la concentrazione media registrata per ciascuna direzione di provenienza del vento; è visibile un maggiore contributo dai quadranti sud-occidentali, direzione verso la quale è più consistente il traffico veicolare.

Fig. 2:Rosa di inquinamento (µg/m3)

Monossido di carbonio

Per questo inquinante sono stati osservati valori medi giornalieri compresi tra 1 e 2.2 mg/m3. I valori orari più elevati sono sempre stati inferiori a 4 mg/m3, ben lontani dal livello di attenzione di 15 mg/m3. La rosa di inquinamento di fig. 3 non mostra contributi all'intenso traffico significativi, ma solo una leggerissima prevalenza intorno sud - sud ovest. Da notare il picco di concentrazione registrato nella serata del 10 maggio, dovuto con molta probabilità di rientro del giorno festivo.

Fig. 3 Rosa di inquinamento (mg/m3)

 

 

Particelle sospese

Vengono riportati per questo inquinante, in fig. 4, le concentrazioni medie giornaliere. Come si può notare il numero dei dati disponibili è limitato, ma nella prima parte della campagna di misura i valori rilevati sono molto simili a quelli dell'area urbana di Reggio Emilia. Il rilevamento delle particelle sospese nella postazione fissa di Correggio viene effettuato mediante un analizzatore che utilizza un principio di misura diverso da quello utilizzato sul laboratorio mobile che, per questo motivo, può fornire dati sensibilmente diversi. Non sono comunque stati osservati superamenti del livello di attenzione di 150 µg/m3.

 

Fig. 4

 

Biossido di zolfo

I valori medi giornalieri di questo inquinante sono stati decisamente bassi, essendo stati compresi tra 5 e 17 µg/m3, molto inferiori rispetto al livello di attenzione di 125 µg/m3; Le concentrazioni orarie massime giornaliere sono risultate quasi sempre inferiori a 30 µg/m3, ma sono ben visibili alcune punte anomale che fanno supporre l'esistenza in zona di una sorgente puntiforme di questo inquinante; in particolare dal 30/4 al 10/5 sono state registrate concentrazioni massime giornaliere leggermente più elevate. Anche per questo inquinante la rosa di inquinamento di fig. 5 non mostra contributi significativi, ma solo una leggera prevalenza da nord - est.

Fig. 5 Rosa di inquinamento (µg/m3)

 

Ozono

Il rilevamento di questo inquinante, tipico dei mesi estivi, ha fatto registrare concentrazioni medie orarie che nel corso del giorno 6/5 hanno superato il livello di attenzione di 180 µg/m3; i superamenti osservati sono stati tre: 189 µg/m3 alle ore 15 e 188 µg/m3 alle ore 16 e alle 17. Si ricorda che soprattutto nella prima settimana del mese di maggio 1995 le condizioni meteorologiche sono state favorevoli alla generazione di questo inquinante (cielo prevalentemente sereno, temperatura relativamente elevata). La rosa di inquinamento (fig.6) evidenzia che il contributo maggiore alle concentrazioni osservate si ha per direzioni di provenienza del vento intorno ai settori settentrionali.

Fig.6 Rosa di inquinamento (µg/m3)

Il confronto del giorno tipico, effettuato con le postazioni dell'area urbana di Reggio Emilia che dispongono di questo analizzatore, evidenzia un analogo andamento delle concentrazioni osservate. Si ricorda che, per i particolari meccanismi di generazione e ricombinazione di questo inquinante, le concentrazioni attese sono maggiori in area rurale che in area urbana.

 

 

Idrocarburi non metanici

La legge italiana prevede il controllo di questo inquinante solo in aree in cui le concentrazioni di ozono superano il valore limite di qualità dell'aria. La presenza di questo inquinante è indicativa della presenza di traffico veicolare e/o di emissioni di alcune lavorazioni (p. es. verniciatura).

La rosa di inquinamento mostra un maggior contributo dai quadranti meridionali, ma non particolarmente importante.

Fig.7 Rosa di inquinamento (µg/m3)

 

Conclusioni

I risultati del rilevamento della qualità dell'aria nella zona dell'ospedale di Correggio non hanno evidenziato, nel periodo di osservazione, superamenti degli standard di qualità dell'aria e dei livelli di attenzione e di allarme, eccetto un occasionale superamento del livello di attenzione previsto dal D.M. 25/11/1994 per l'ozono. Le elaborazioni del giorno tipico dimostrano che le concentrazioni misurate si collocano mediamente su valori analoghi o inferiori a quelli della città per tutti gli inquinanti.

La postazione oggetto del rilevamento, sebbene collocata in un centro abitato di piccole dimensioni, presenta le caratteristiche di un sito urbano, interessato soprattutto da sorgenti di emissione mobili (traffico); si precisa che per il periodo dell'anno in cui sono state condotte le misure non è possibile valutare l'influenza delle emissioni legate agli impianti di riscaldamento.

Per quanto riguarda i livelli di attenzione e di allarme previsti dal D.M. 25/11/1994, sono da ritenersi probabili superamenti soprattutto per biossido di azoto ed ozono e, in misura inferiore, per il monossido di carbonio e le particelle sospese; il superamento delle soglie per il biossido di zolfo è da ritenersi praticamente impossibile, visti i livelli riscontrati nella nostra provincia.

Eventuali superamenti del livello di attenzione per il biossido di azoto ed il monossido di carbonio sono da attendersi soprattutto nel periodo invernale, ma anche in altri periodi possono essere avvicinati tali livelli, come dimostrato dai dati rilevati. Le concentrazioni di ozono maggiori sono da attendersi nel periodo estivo, come del resto avviene per tutte le postazioni che misurano questo inquinante.

Sono da ritenersi altamente improbabili i superamenti dello standard di qualità dell'aria per il biossido di azoto, il monossido di carbonio, le particelle sospese e il biossido di zolfo, possibile il superamento per l'ozono.

 

 


LA NORMATIVA SULLA QUALITA' DELL'ARIA

 

Gli inquinanti possono avere effetti dannosi sull'uomo e sull'ambiente, per questo la legislazione italiana impone degli standard (limiti) di qualità dell'aria per ciascuno di essi.

Di seguito viene riportata una rassegna della legislazione attualmente in vigore:

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28/3/1983 stabilisce i limiti massimi di accettabilità dei principali inquinanti nell'ambiente esterno.

Il decreto del Presidente della Repubblica n. 203 del 1988 modifica alcuni dei limiti stabiliti dal d.P.C.M. del 1983 ed introduce il concetto di valore guida, che rappresenta un valore limite destinato "alla prevenzione a lungo termine in materia di salute e protezione dell'ambiente" e "a costituire parametri di riferimento per l'istituzione di zone specifiche di protezione ambientale per le quali è necessaria una particolare tutela della qualità dell'aria".

Il D.P.C.M. del 1983 ed il d.P.R. n. 203/1988 fissano limiti su medio o lungo termine (un mese o un anno) per diversi inquinanti e su breve termine per il monossido di carbonio e gli idrocarburi non metanici. Questi limiti o standard di qualità dell'aria, riportati in dettaglio nella tab. 1, rappresentano indici sintetici della distribuzione dei dati rilevati ed hanno come fine un esame riassuntivo dello stato della qualità dell'aria ed una verifica dell'andamento di lungo periodo dell'inquinamento atmosferico.

Nelle aree urbane si possono talvolta verificare situazioni che provocano un sensibile aumento delle concentrazioni di alcuni inquinanti per periodi di tempo più o meno lunghi. Per limitare l'entità di questi fenomeni di inquinamento acuto, i "decreti antismog", a partire dal 1991, hanno imposto l'adozione di opportuni provvedimenti che consentano di limitare l'esposizione della popolazione ad elevate concentrazioni di sostanze inquinanti.

Sono stati quindi introdotti i concetti di stato di attenzione cioè "una situazione che, se persistente, determina il rischio che si raggiunga lo stato di allarme" e di stato di allarme cioè "una situazione di inquinamento atmosferico che, se persistente, determina una potenziale condizione di superamento dei limiti massimi di accettabilità e di rischio sanitario per la popolazione".

Il Ministero dell'Ambiente, di concerto con altri Ministeri, ha emesso, in successione, l'Ordinanza del 20/11/1991 (nota come Ruffolo-Conte), il Decreto del 12/11/1992 (Ripa di Meana) e la sua modifica con il Decreto del 15/4/1994 e il D.M. 25/11/94.

Si configurano quindi due livelli di valutazione dei dati di qualità dell'aria: uno a lungo termine, per la verifica degli standard di qualità dell'aria, ed uno a breve termine, per la gestione dei fenomeni di inquinamento acuto delle aree urbane. L'emanazione dei decreti antismog è stata preceduta da un Decreto Ministeriale che fornisce criteri di carattere tecnico per la realizzazione di sistemi di rilevamento della qualità dell'aria.

Con riferimento al Comune di Reggio Emilia, il D.M. 20/5/1991 prescrive che le città fino a 500.000 abitanti devono essere dotate di sei postazioni di misura così collocate e classificate:

una, di tipo A, in aree verdi o pedonali non direttamente interessate da sorgenti inquinanti, dove misurare tutti gli inquinanti ed i parametri meteorologici (S. Lazzaro);

due, di tipo B, in zone ad alta densità abitativa, dove misurare alcuni inquinanti come biossido di azoto, biossido di zolfo e particelle sospese (Viale Risorgimento e Via Ortolane);

due, di tipo C, situate in zone ad elevato traffico, per misurare inquinanti tipici del traffico come il monossido di carbonio e gli idrocarburi (Viale Timavo e Via XX Settembre);

una, di tipo D, situata in zone periferiche o suburbane, dove misurare inquinanti come l'ozono ed il biossido di azoto (Massenzatico).

La rete cittadina di Reggio Emilia è stata quindi ristrutturata e potenziata tenendo conto di queste disposizioni di legge.

Per quanto riguarda i comuni minori, come può essere considerato Correggio, la normativa non fornisce indicazioni esplicite. Ciononostante, è evidente che gli standard di qualità dell'aria valgono per tutto il territorio nazionale e quindi anche per questi comuni.

Nella tabella 3 si riportano i livelli di attenzione e di allarme per ciascun inquinante e le modalità di attivazione degli stati corrispondenti stabiliti dal D.M. 25/11/1994. Quest'ultimo decreto introduce anche limiti, intesi come obiettivi di qualità, per la concentrazione di benzene, del PM10 (particelle sospese totali con diametro inferiore o uguale a 10 µm) e degli IPA (idrocarburi policiclici aromatici).

Inoltre, il D.M. del 16/05/1996, "Attivazione di un sistema di sorveglianza di inquinamento da ozono", il cui scopo è quello di instaurare un sistema di sorveglianza, di scambio di informazioni, di gestione degli stati di attenzione e di allarme per la popolazione finalizzato al controllo dell'inquinamento da ozono, indica livelli differenziati in funzione di:

protezione della salute, il cui limite è di 110 µg/m3 per il valor medio sulle 8 ore;

protezione della vegetazione i cui limiti sono di 200 µg/m3 per il valor medio su un'ora e di 65 µg/m3 per il valore medio su 24 ore.

All'interno dello stesso decreto vengono poi confermati i livelli di attenzione e di allarme con gli stessi limiti previsti dalla legislazione precedente, rispettivamente 180 e 360 µg/m3 per il valor medio su un'ora.

Inoltre, la legislazione italiana relativa al controllo e alla tutela della qualità dell'aria registra, nel corso dell'ultimo anno, l'emanazione della legge 413/1997 "Misure urgenti per la prevenzione dell'inquinamento atmosferico da benzene" e del suo decreto attuativo.

In sintesi, si riportano nelle tabelle seguenti i valori limite di riferimento e gli obiettivi di qualità previsti dal D.P.C.M. del 28/03/1983, dal D.P.R. 203/1988, dal D.M. 25/11/1994 e dal D.M. 16/05/1996.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inquinante

 

Periodo di osservazione

Concentrazione

Valori limite

 

Biossido di azoto (µg/mc)

 

dal 1/1 al 31/12

98° percentile delle concentrazioni medie di 1 h

200

Monossido di carbonio (mg/mc)

 

dal 1/1 al 31/12

Concentrazione media di 1 ora

40

Monossido di carbonio (mg/mc)

 

dal 1/1 al 31/12

Concentrazione media di 8 ore

10

Particelle sospese(µg/mc)

 

dal 1/1 al 31/12

Media aritmetica delle concentrazioni medie di 24 h

150

Particelle sospese(µg/mc)

 

dal 1/4 al 31/3

95° percentile delle concentrazioni medie di 24 ore

300

Biossido di zolfo(µg/mc)

dal 1/4 al 31/3

 

Mediana delle concentrazioni medie di 24 ore

80

Biossido di zolfo(µg/mc)

 

dal 1/4 al 31/3

 

98° percentile delle concentrazioni medie di 24 ore

250

Biossido di zolfo(µg/mc)

 

dal 1/10 al 31/3

 

Mediana delle concentrazioni medie di 24 ore

130

Ozono(µg/mc)

 

dal 1/1 al 31/12

Concentrazione media di 1 ora da non raggiungere più di una volta al mese

200

Tabella 1 - Valori limite di qualità dell'aria (standard di qualità dell'aria)

Inquinante

Concentrazione

Livello di attenzione

Livello di allarme

Lo stato di attenzione o allarme è raggiunto se il superamento avviene...(*)

Biossido di azoto (µg/m3)

media oraria

200

400

nel 50% delle stazioni di tipo A e B

Monossido di carbonio (mg/m3)

media oraria

15

30

nel 50% delle stazioni di tipo A e C

Particelle sospese (µg/m3)

media di 24 ore

150

300

nel 50% delle stazioni di tipo A, B e C

Biossido di zolfo (µg/m3)

media di 24 ore

125

250

nel 50% delle stazioni di tipo A, B e C

Ozono (µg/m3)

media oraria

180

360

in una qualsiasi stazione di tipo A o D

(*) Gli stati di attenzione e di allarme vengono raggiunti quando si verifica, nel corso del ciclo di rilevamento di 24 ore, il superamento, anche non contemporaneo, dei relativi livelli in un numero e tipo di postazioni uguale o superiore a quello indicato.

Tab. 2 - Livelli di attenzione e allarme stabiliti dal D.M. 25/11/1994.

 

 

 

Livelli per la concentrazione di ozono in aria

Concentrazione

Livello per la protezione della salute

110 µg/m3 per il valore medio su otto ore (media mobile trascinata)

Livello per la protezione della vegetazione

200 µg/m3 per il valore medio su un'ora

65 µg/m3 per il valore medio su 24 ore

Livello di attenzione o di informazione alla popolazione

180 µg/m3 per il valore medio su un'ora

Livello di allarme

360 µg/m3 per il valore medio su un'ora

Tab. 3 - Livelli per la concentrazione di ozono nell'aria stabiliti dal D.M. 16/05/1996.

 

 

 

Inquinante

Concentrazione media annuale
(calcolata come media mobile dei valori medi giornalieri)

Particelle sospese PM 10

Dal 01/01/1996 al 31/12/1998: 60 µg/m3

Dal 01/01/1999: 40 µg/m3

Benzene

Dal 01/01/1996 al 31/12/1998: 15 µg/m3

Dal 01/01/1999: 10 µg/m3

Idrocarburi policiclici aromatici con riferimento al Benzo (A) Pirene

Dal 01/01/1996 al 31/12/1998: 2.5 ng/m3

Dal 01/01/1999: 1 ng/m3

Tab. 4- Obiettivi di qualità previsti dal D.M. 25/11/1994.