Pittore della prima metà del XVII secolo
Ritratto del principe Siro in età giovanile
Ritratto del principe Siro in età matura.
Olio su tela, cm 106 x 83, cm 109 x 83
Provenienza: Municipio


Entrambi i ritratti raffigurano Giovanni Siro da Correggio (1590-1645). Figlio illegittimo del conte Camillo, fu legittimato nel 1591 e, superate numerose difficoltà, succedette al padre nel 1605. Riuscì ad ottenere il titolo di principe del Sacro Romano Impero nel 1615, dopo aver sborsato una forte somma. Accusato di falsa monetazione, subì l'invasione delle truppe imperiali nel 1630. Fu poi dichiarato decaduto e il feudo di Correggio passò alla Spagna (1634), quindi al duca di Modena (1635) che da tempo tramava per impadronirsene.

Nel primo ritratto il personaggio è raffigurato a mezzo busto: indossa una corazza attraversata da una sciarpa scarlatta e nella mano destra tiene una pergamena arrotolata. Sulla destra campeggia la scritta SYRUS PRIN. COR. AE. XIX; se essa fosse coeva al dipinto dovrebbe risalire al 1609, quando Siro era ancora soltanto conte. L'abbigliamento potrebbe alludere a un grado militare nell'armata imperiale o all'investitura principesca ottenuta. Si tratta in ogni caso di un ritratto ufficiale, con intenti fors'anche di legittimazione. Nel secondo ritratto il soggetto ha un'età più matura ed è raffigurato in abiti più ricercati: gorgiera bianca a lattughe, corpetto nero con bottoni dorati, maniche brune ricamate d'oro e l'immancabile spada al fianco. Sul ripiano a destra è riposto un cappello di cui rimane soltanto visibile la fascia gemmata che lo ornava. L'immagine che ne risulta è quella del nobile e gentiluomo che si ritrova in tanta ritrattistica coeva. A titolo di esempio si può confrontare un Ritratto di gentiluomo con cane di Sante Peranda, conservato nel Palazzo Ducale di Mantova, che è posto in un atteggiamento assai simile. Per ragioni di costume la datazione del dipinto non dovrebbe superare gli anni venti del Seicento. Di entrambi i ritratti non si conosce l'autore, tanto che potrebbe trattarsi anche di repliche da originali di migliore qualità, eseguite da modesti artigiani locali, forse su commissione di esponenti di famiglie correggesi rimaste legate alla memoria del principe anche dopo la sua disgrazia e caduta. [VP]

Bibliografia: Finzi 1968, p. 243, figg. 217-218.



Catalogo


Piantina