Marcello Rossi
La ripresa della vita democratica
La politica amministrativa a Correggio dal 1945 ad oggi

1.a La prima Amministrazione del dopoguerra


L'atto ufficiale che sancisce la ripresa della vita democratica a Correggio dopo la Liberazione è la consegna della Amministrazione Comunale da parte di Ezio Scaltriti, commissario prefettizio uscente, al sindaco Arrigo Guerrieri che avviene il giorno 30 aprile 1945 alle ore 18 presso la residenza municipale.(1)
La nomina di Guerrieri a primo Sindaco del dopoguerra era stata compiuta il 27 aprile dal Governo Militare Alleato (Allied Military Governement) su designazione del Comitato di Liberazione comunale (CLN) che aveva seguito l'indicazione del Partito Comunista.(2)
La scelta del Sindaco rappresenta una sorpresa dell'ultima ora perchè i comunisti correggesi ed il CLN di Reggio Emilia avevano individuato in Aldo Magnani la figura più prestigiosa e conosciuta per assumere un incarico di tale rilievo ma il giorno della Liberazione egli è lontano da Correggio ad espletare importanti responsabilità politiche. Si trova, infatti, a Piacenza a coordinare l'insurrezione generale ed è impedito proprio fisicamente a far rientro nella sua città.(3)
L'estrema necessità, per il CLN, di assumere pienamente i poteri civili della città prima dell'arrivo degli alleati, induce a prendere una decisione diversa da quella inizialmente prospettata ma ugualmente significativa.(4)
Si trattava di scegliere una persona in grado di essere veramente rappresentativa dello spirito di unità e di collaborazione che aveva animato le diverse forze politiche correggesi nel CLN (5) e con capacità tali da assumere le redini dell'amministrazione civica per avviare la ricostruzione di Correggio
Arrigo Guerrieri, in un certo senso, porta in sè alcune caratteristiche importanti: è uno dei pochi intellettuali (laureato) impegnati nel PCI, proviene da una famiglia di vecchi socialisti, ha ricevuto una formazione cattolica, frequenta da sempre gli ambienti antifascisti ed è culturalmente preparato.(6) Con questi elementi di supporto Guerrieri diventa il massimo esponente della nuova Amministrazione che risulta formata da Edgardo Ruozzi, per il Partito Socialista, Giovanni Vecchi per il Partito Democratico Cristiano, in qualità di vice-sindaci;Cocconi Giovanni, Montanari Bruno, Scaltriti Giovanni, Zanichelli Franco, Gasparini Tonino, Codeluppi Mario, Morini Ave, Cuccolini Elda, Rangiferri Armando, Cucchi Achille, Guerrieri Alfredo, Fantuzzi Enrico, Villari Antonio, come componenti della Giunta amministrativa.(7)
Questa prima formazione di governo locale è l'esito di un atto politico compiuto dal CLN con il preciso intento di far valere la propria autorità e di segnare l'indirizzo politico che avrebbe dovuto avere la nuova amministrazione; non deve essere considerata come primo Consiglio comunale perchè non è supportata da alcun atto valido in senso giuridico
La riunione dei Comitati di Liberazione comunali, avvenuta a Reggio Emilia il 10 maggio 1945, decide di procedere su tutto il territorio provinciale alla costituzione di Giunte amministrative così come previsto dal R.D.L. n.111 del 4 Aprile 1944.(8)
Vengono fissati anche i criteri da seguire per la loro costituzione:

"Il Sindaco e gli assessori dovranno essere
designati secondo il criterio della rappre-
sentanza patriottica dei Partiti,cioè in nu-
mero uguale per ognuno dei partiti. Si dovrà
tener conto delle diverse categorie di lavora-
tori e fare in modo di includere nella giunta
un elemento attivo e meritevole dei Corpi deiVolontari della Libertà"(9)
 
Con il decreto del 12 luglio il prefetto Vittorio Pellizzi rende operativa quella decisione e, per Correggio, dopo aver udito il Governo Militare Alleato e su proposta del CLN provinciale, nomina la Giunta Municipale che risulta composta nel seguente modo:
Guerrieri Arrigo (Sindaco), Ruozzi Edgardo (Vice-Sindaco), Cocconi Giovanni, Scaltriti Giovanni, Vecchi Giovanni, Corradini Gustavo, Vecchi Vasco (Assessori).(10)

1.B I problemi del dopoguerra e gli interventi della Amministrazione Comunale

I problemi di fronte ai quali si trova il nuovo governo della città sono legati alla ripresa della vita civile e alla necessità di far diventare il Comune un'istituzione democratica vicina ai bisogni dei cittadini
Il quadro generale sulla situazione civile e politica di Correggio lo si deduce dalla relazione inviata dal Sindaco alla Prefettura poche settimane dopo la liberazione:

SITUAZIONE POLITICA: La situazione politica è buona. Perfetto accordo tra i partiti, guidati e consigliati dal CLN

ORDINE PUBBLICO: L'ordine pubblico è mantenuto da carabinieri e partigiani che collaborano insieme e mantengono in maniera più che soddisfacente l'ordine pubblico

EPURAZIONE: L'epurazione va a rilento e non è stata fatta ancora al completo e ciò genera un certo malcontento tra la popolazione

RAPPORTI COLL'A.M.G.: Più che ottimi

TRASPORTI: Il Comune è collegato con Carpi e Reggio per mezzo di ferrovia. I voti della popolazione sono quelli di una rapida ripresa del servizio ferroviario. Numerosi autocarri sono sul posto e non appena dotati di carburante potranno riprendere ogni attività

ALLOGGI: Difettano in modo assoluto. Numerose famiglie abitano in catapecchie malsane ed altre, con sei o sette componenti, costrette a vivere in un unico ambiente

DISOCCUPAZIONE: Molti sono i disoccupati

LAVORI PUBBLICI URGENTI: 1)Acquedotto. Correggio non ha acqua; ogni anno si verificano epidemie di tifo causate dall'acqua non potabile. 2) Ricovero per vecchi. A Correggio non esiste ricovero per vecchi che fino ad oggi vengono ricoverati a S.Martino in Rio lontani dai famigliari dei quali invece hanno bisogno

MACELLO: Il Comune di Correggio ha un macello insufficiente ed indecente

CASE OPERAIE: (vedi alloggi)

SCUOLE: Le scuole sono alloggiate in locali inadatti ed insalubri. Tengasi presente che Correggio ha oltre le scuole elementari, un Ginnasio, un Liceo, un Istituto Tecnico e una scuola di Avviamento Professionale

ASSISTENZA: l'E.C.A. non può svolgere la sua attività come dovrebbe per mancanza di fondi

SITUAZIONE ALIMENTARE: La situazione alimentare è buona

PREZZI: I prezzi tendono a salire. Il controllo eseguito dal C.L.N. e dal Sindaco stanno normalizzando le cose
MERCATO NERO: Ora solo qualche caso sporadico

PROBLEMI DELL'AGRICOLTURA E PREVISIONI SUI RACCOLTI: Sono indispensabili solfato di rame, calce, filo di ferro,carburanti e lubrificanti per aratura ecc. Le previsioni sui raccolti sono poco buone causa la siccità

SITUAZIONE SANITARIA: Abbastanza buona

SERVIZI PUBBLICI: Niente gas. Non esiste acquedotto. La pulizia urbana funziona bene

RACCOLTA PER LA MONTAGNA: Ha dato risultati sbalorditivi.(11)

Dalla relazione del Sindaco si può constatare che sulla ripresa della vita democratica
correggese gravano problemi di carattere politico ed altri di portata eminentemente civile
Sul piano politico è senza ombra di dubbio l'epurazione a preoccupare seriamente gli organismi politici del comune in quanto non sono stati raggiunti ancora risultati significativi. Bisogna però dire che l'impegno in tale direzione è determinato fin dai primi giorni dopo la liberazione: viene costituita una commissione epurazione e giustizia presieduta da Rodolfo Zanichelli, poi sostituito dal giudice Mario Campana,(12) che agiva in stretto contatto con i partigiani guidati dal comandante di piazza Germano Nicolini. Essa aveva "il compito di vagliare i casi degli arrestati, onde compiere un primo accertamento delle responsabilità, trattenendo coloro che vengono ritenuti maggiormente compromessi col passato regime e liberando gli altri".(13)
La stessa Giunta municipale, con successive delibere, adotta la sospensione di personale impiegatizio e salariale iscritto al P.N.F., alla G.N.R., o facente parte della Brigata Nera, sostituendolo con l'assunzione provvisoria di cittadini fidati che avevano il nulla osta del CLN.(14) Ma il problema rimane complesso e di non facile soluzione, tanto che nel prosieguo degli anni perderà consistenza e non produrrà gli
effetti sperati. Anche a livello locale, seppur in termini e con conseguenze molto diverse, l'epurazione nella pubblica amministrazione segnerà un solco profondo a favore della "continuità dello Stato".(15)
Se i problemi di ordine politico si imponevano per dare un segno di profondo rinnovamento, quelli di natura economica e civile , con particolare riferimento alle necessità abitative, si presentavano agli amministratori quotidianamente e in tutta la loro gravità. Se si considera poi che la disoccupazione riguarda circa 800 persone (16), si capisce quanto le condizioni di vita dei cittadini correggesi siano decisamente deficitarie e che l'impegno del Comune deve essere teso a lenire questa grave situazione generale
Al fine di intervenire per migliorare la realtà civile correggese del dopoguerra il Comune pone al centro della propria iniziativa due grandi questioni: i lavori pubblici e l'assistenza
La priorità dei lavori pubblici viene assegnata, oltre che agli alloggi, alla costruzione dell'acquedotto e del ricovero per vecchi; l'intervento nel settore dell'assistenza prevede il potenziamento finanziario dell'E.C.A. (Ente Comunale di Assistenza) per sostenere i cittadini più bisognosi
Lo stato d'emergenza della città metteva al centro dell'azione amministrativa anche altre urgenze: dalla manutenzione di fabbricati, uffici, cimiteri, strade, giardini, al ricovero indigenti e spedalità varie, all'indennità per le offese belliche.E poi tutto il lavoro dell'ufficio annonario per l'assegnazione di generi vari (grano, carne, vino, latte, pane, zucchero), il rifornimento della legna, l'assegnazione e la revisione delle tessere, la distribuzione della carta del pane
Significativa anche l'attenzione per rendere agibili e liberi gli edifici scolastici, soprattutto frazionali, per favorire la riapertura del Convitto, per consentire la continuità delle attività didattiche anche durante il periodo estivo

1-C Il Consiglio Comunale provvisorio

L'Amministrazione del Governo Militare Alleato sulla provincia di Reggio Emilia termina il 5 agosto 1945 per cui, da questo momento, il CLN e le Giunte municipali acquistano piena autonomia ed ampia responsabilità nella direzione amministrativa del territorio. Occorreva dimostrare capacità democratiche ed un sempre maggiore contatto tra pubbliche amministrazioni e cittadini. In questa prospettiva il prefetto Pellizzi ha una felice intuizione:

"...poichè la democrazia era solo annunciata, più che in atto, e l'unico organo che poteva in qualche modo realizzarla- fino al giorno in cui si fossero fatte libere elezioni- era il CLN, pensai che per dare alle Amministrazioni dei maggiori Enti pubblici una più viva sensibilità delle esigenze popolari ed anche per moderarne o stimolarne l'attività, si potevano creare degli organi consultivi che con esse collaborassero almeno nelle questioni di principale interesse"(17)

L'iniziativa, apprezzata anche dal presidente del Consiglio Ferruccio Parri, viene approvata e trasmessa a tutti i comuni della provincia con circolare del 3 settembre che invita a procedere "alla costituzione in ogni Comune della Provincia con popolazione superiore ai 5000 abitanti di un Consiglio Comunale composto pariteticamente dai rappresentanti dei Partiti e dalle organizzazioni facenti parte del CLNP".(18)
A Correggio spettano 24 consiglieri: 4 per ogni partito, 4 dell'ANPI e 4 della Camera del lavoro con rappresentanza paritetica di partito. Le funzioni assegnate a questi Consigli provvisori, nominati dal CLN provinciale su indicazione di quelli comunali, erano di carattere consultivo, le deliberazioni non erano ufficiali ma la Giunta avrebbe dovuto attenersi agli indirizzi di massima espressi da questi organismi
L'insediamento del nuovo Consiglio Comunale provvisorio avviene il 26 gennaio 1946 in seduta straordinaria presieduta dal prefetto Vittorio Pellizzi che, nel suo intervento, espone la "verità della situazione" in cui si trova la provincia di Reggio. Egli sottolinea la "grave e preoccupante" situazione alimentare che vede la mancanza assoluta di grano a partire dal mese di febbraio; la disoccupazione di tanti lavoratori, in particolare braccianti, è ancora pesante nonostante l'impegno della Giunta e del CLN per impegnarli in vari lavori.Tutto ciò, però, è compensato dalla conquistata libertà di cui "si avrà fra breve l'esperimento con le elezioni amministrative fissate per Correggio pel giorno 17 marzo e prossimamente con la convocazione dei comizi per la elezione della Costituente". Tale seduta del Consiglio Comunale, che registra una numerosa partecipazione di cittadini, è l'occasione per il Sindaco Guerrieri di tracciare un esame dei problemi più importanti e di informare sull'attività svolta fino a quel momento. Il Comune presenta una situazione finanziaria negativa in cui il bilancio 1945 si è chiuso con un deficit di L.377.997 a cui si pensa di ovviare con la revisione della imposta di famiglia che colpirà "coloro che dalla guerra hanno tratto profitti considerevoli"; il settore dei lavori pubblici versava in uno stato di completo abbandono per cui " dal giorno della liberazione ad oggi, lavori di piccola mole sono stati fatti per una somma che si aggira sui due milioni. Si sono rimosse le difese anticarro, si sono rifatte le latrine pubbliche, si sono ripulite le scuole elementari del Capoluogo ridotte dal manicomio in uno stato pietoso e quelle delle frazioni, si è sistemato il cimitero urbano e quelli di Prato e Mandriolo, sono stati ripristinati alcuni ponti stradali, sono stati costruiti in località Fariniera quattro appartamenti". Le priorità di intervento vengono assegnate alla costruzione dell'acquedotto, di case popolari, alla chiusura della fossa anticarro; la disoccupazione è diminuita nei mesi da ottobre a gennaio passando da 700 a 300 persone ma il problema rimane serio perchè i lavori assegnati sono esauriti; l'ordine pubblico è soddisfacente; le scuole funzionano regolarmente pur con qualche difficoltà nel riscaldamento e per la scarsità di vetri; l'assistenza è ancora limitata per ragioni finanziarie; le condizioni igieniche sono abbastanza buone. La relazione del Sindaco riceve unanimi consensi così come testimonia l'intervento del prof. Franco Griminelli del Partito Democratico Cristiano che " esprime l'approvazione dell'operato della Giunta e la promessa di appoggio al Sindaco per l'esecuzione dei progettati necessari lavori. Assicura che esplicherà una politica onesta intesa alla concordia e fusione di intenti ed al bene dell'Italia."(19)
Il Consiglio comunale provvisorio che viene eletto risulta così composto: Arrigo Guerrieri (Sindaco), Edgardo Ruozzi (vicesindaco), Giovanni Vecchi, Gustavo Corradini, Giovanni Scaltriti, Giovanni Cocconi e Sergio Moscardini nel ruolo di assessori; i consiglieri comunali eletti sulla base della rappresentanza partitica, dell'ANPI e della Camera del lavoro sono: Domenico Belmonte, Appio Bernini, Adolfo Corghi, Aves Codeluppi, Adelmo Casarini, Achille Cucchi, Arduino Caffagni, Antonio Gasparini, Pietro Gibertoni, Franco Griminelli, Aleardo Ferretti, Serafino Fantuzzi, Nello Incerti, Eugenio Incerti, Aldo Magnani, Bruno Montanari, Germano Nicolini, Dario Soglia, Edoardo Setti, Umberto Righi, Antonio Villari, Franco Zanichelli, come consiglieri comunali
Questo consiglio avrà vita breve perchè le elezioni amministrative del 17 marzo erano imminenti e spettava ad esse sancire in modo ufficiale l'assetto istituzionale del Comune di Correggio. La sua costituzione, però, acquista un valore politico di rilievo perchè esprime lo spirito di collaborazione tra le forze politiche correggesi, la volontà di conoscere e di partecipare dei cittadini alla vita pubblica della propria città

1-D Le elezioni amministrative del 17 Marzo 1946 ed il primo legittimo Consiglio Comunale del dopoguerra

Lo svolgimento di elezioni rappresenta per gli uomini ma soprattutto per le
donne correggesi (20), che si recavano per la prima volta a votare, il primo segno tangibile della democrazia riconquistata. Essi devono eleggere un Consiglio comunale di 30 componenti nominato con il sistema maggioritario che assegna, per i Comuni al di sotto dei 30000 abitanti, 24 consiglieri alla maggioranza e 6 alla minoranza.(21)
Gli elettori, con almeno 21 anni d'età, sono chiamati a scegliere tra due liste: la socialcomunista, nata dall'alleanza tra Partito Socialista e Partito Comunista, e quella democristiana che raccoglieva gli esponenti del mondo cattolico correggese. (22)
La giornata elettorale si svolge nella calma più assoluta, in un clima di ordine e di grande partecipazione che fa fugare i dubbi, le apprensioni, i timori della vigilia sul verificarsi di incidenti davanti alle sezioni elettorali. La conferma di quanto detto e del positivo rapporto esistente tra le forze politiche locali lo si deduce dal resoconto del quotidiano "Il Lavoro di Reggio":

"Nella giornata di oggi, ad avvenuta pubblica-
zione dei risultati ottenuti nelle elezioni ammi
nistrative (...) si è avuta una spontanea manife-
stazione di solidarietà nazionale con la popola-
zione di tutta la città. Le vie cittadine si so-
no in breve tempo gremite di popolo plaudente e
di rosse bandiere dei due grandi partiti di mas-
sa:dalle finestre venivano esposti drappi trico-
lori. Dal balcone del palazzo municipale, viva-
mente applauditi, si sono succeduti i signori
Aldo Magnani per il Partito Comunista, Salsi per
il Partito Socialista e Vecchi per il Partito
Democristiano:gli oratori con infiammata parola
hanno unanimemente elogiato la coscienza politica
dimostrata (...) e il senso di reciproco rispetto
e di disciplina che hanno caratterizzato lo
svolgersi delle elezioni in tutte le sezioni del
Comune" (23)

Come era prevedibile, i risultati assegnano una consistente vittoria alla lista socialcomunista, legata fortemente alle masse popolari della città dopo anni di lotta contro il fascismo e di partecipazione alla Resistenza. Le stesse dimensioni del successo non meravigliano più di tanto se si pensa al contributo fornito dai comunisti e dai socialisti alla lotta di Liberazione, al radicamento sociale che essi avevano in città e nella campagna.(24)

Elezioni Amministrative - 17 marzo 1946
| ISCRITTI 13.168
P A R T I T I |  
| VOTI %
||    
     
SOCIALCOMUNISTI 8463 71,07
     
DEMOCRISTIANI 2892 24,29
     
TOTALE VOTI VALIDI 11355 95,36
     
VOTI INDIVIDUALI 328 2,75
     
SCHEDE NULLE 225 1,89
     
NON VOTANTI 1260 9,56
(25)

E' interessante osservare la ripartizione del voto tra le 16 sezioni elettorali del Comune che ne comprendevano 4 nel capoluogo e le rimanenti nelle frazioni (26). Nel centro storico le prime tre sezioni assegnano la maggioranza alla lista socialcomunista che si attesta intorno al 60% mentre quella democratico-cristiana raggiunge una percentuale superiore al 30%; nella quarta sezione, invece, la prevalenza spetta ai democristiani con il 49,57% contro il 42,57% dei socialcomunisti. Nelle sezioni delle frazioni il divario a favore della lista di sinistra aumenta in modo consistente attestandosi spesso al di sopra del 70% e solo nella sezione di Mandriolo la differenza tra le due liste è ai livelli del capoluogo. Le sezioni che risultano più "rosse" sono quelle di Fosdondo (88%), Prato con Lemizzone (84%), Mandrio (83%).

IL VOTO SEZIONE PER SEZIONE
SEZ. ISCRITTI VOTANTI NULLE BIANCHE SOCIALC DEMOCR
             
1 850 750 10 8 471 234
2 945 816 15 13 460 288
3 875 765 18 9 437 269
4 826 700 25 11 298 347
5 975 911 13 7 768 120
6 862 815 28 9 637 150
7 898 816 11 3 557 243
8 922 852 16 9 645 170
9 777 694   - 425 209
10 748 680 13 5 569 91
11 830 769 13 5 682 74
12 770 698 10 8 550 115
13 887 819 25 13 589 185
14 689 620 7 - 474 130
15 665 600 16 9 471 113
16 649 600 5 5 430 154
             
Totale 13168 11908 225 114 8463 2892
La percentuale dei correggesi che hanno partecipato al voto è stata del 90,43% risultando soddisfacente se consideriamo che era la prima prova elettorale dopo anni di dittatura e di guerra, che scarsa era l'abitudine democratica dei cittadini, diffuso era l'analfabetismo e che vi era la sola presenza di due liste. Con le elezioni del 2 giugno per la Costituente la partecipazione al voto avrà uno scatto di 4 punti in percentuale passando al 94,02% dovuta soprattutto al fatto che viene assegnata maggiore importanza a tale consultazione e che vi è la presenza di liste diverse come il Fronte dell'Uomo Qualunque, del Partito Repubblicano, della Concentrazione democratica nazionale (Partito Liberale). (27)
La vittoria dei socialcomunisti correggesi alle elezioni amministrative determina la nomina di 24 consiglieri (12 comunisti e 12 socialisti). Sono eletti,in ordine di preferenze ottenute: Magnani Aldo, Lini Sergio, Bigliardi Florindo, Incerti Eugenio, Cocconi Giovanni, Verzelloni Calisto, Bellelli Aristodemo, Catellani Rachele, Corradini Lino, Luppi Italo, Salsi Jaures, Guerrieri Arrigo, Caffagni Arduino, Zanichelli Rodolfo, Fantuzzi Serafino, Manicardi Agide, Lini Eva, Nicolini Germano, Gibertoni Pietro, Corradini Gustavo, Borciani Mario, Codeluppi Aves, Bonaretti Asia, Ruozzi Edgardo. Se si esclude Aldo Magnani, leader carismatico ed indiscusso dei comunisti, la maggior parte delle preferenze è stata assegnata ai rappresentanti del Partito Socialista; lo stesso Arrigo Guerrieri, Sindaco in carica, pur essendo il secondo dei comunisti arriva solamente al dodicesimo posto. Dato il ruolo avuto dal Partito Comunista nella Resistenza e la sua forte influenza morale e politica esercitata sulla popolazione il risultato può destare qualche meraviglia ma un'attenta analisi ci permette di capire il motivo vero delle maggiori preferenze ottenute dai socialisti. Innanzitutto la maggiore esperienza socialista nella ripartizione territoriale delle preferenze e, in secondo luogo, il legame forte che alcuni esponenti socialisti (Bigliardi ed Incerti in particolar modo) avevano con i cittadini che li portava a riscuotere una considerevole fiducia. L'unico esponente socialista che non ottiene consensi elettorali è Edgardo Ruozzi che viene eletto con il minor numero di voti singoli. Il motivo di questa carenza di riconoscimenti va ricercato nel passato, nel periodo prefascista, quando Ruozzi, figura di rilievo del Partito socialista correggese di cui fu consigliere comunale e provinciale, venne coinvolto e condannato in un procedimento penale del 1919. Il fatto lo mise in cattiva luce di fronte agli elettori socialisti che, seppur a distanza di tempo, non dimenticarono l'accaduto dimostrando in modo concreto la loro scarsa fiducia nel candidato (28). Per quanto riguarda, invece, il Partito Comunista bisogna evidenziare che esso partecipava per la prima volta ad una competizione elettorale per cui non vi era molta esperienza nel gioco delle preferenze; ad esso poi aderivano tanti giovani che non avevano ancora diritto di voto e, da ultimo ma non di scarsa importanza, il timore che serpeggiava sulla scarsa affidabilità democratica dei comunisti
Per la lista democristiana sono eletti 6 consiglieri: Paterlini Luigi, Adani Carmela, Gasparini Antonio, Vecchi Giovanni, Beltrami Lea, Griminelli Franco
L'insediamento del primo Consiglio comunale del dopoguerra, scaturito da libere elezioni, avviene domenica 24 marzo 1946 dopo 25 anni dall'ultima volta. Una grande cornice di pubblico segue l'evento che si svolge nella sala del municipio, alle ore 11, presieduto da Aldo Magnani, consigliere anziano. Nel suo discorso di apertura, Magnani sottolinea il significato della consultazione elettorale e il valore politico della attività amministrativa nella quale " è necessario ricordare che se la critica è necessaria nel confronto democratico delle forze politiche, questa critica deve sempre poggiare sopra una base comune (...): che noi vogliamo veramente ricreare una nuova Italia..." e che "dai Comuni deve esprimersi uno spirito nuovo perchè solo così sarà possibile che le stesse aspirazioni, le stesse volontà che si realizzano nei Municipi si realizzino anche più in alto, nello Stato. Dalle parole di Magnani scaturisce il forte connotato politico che i comunisti affidano alla gestione amministrativa intesa come banco di prova per un nuovo modello di sviluppo e per la trasformazione socialista dello Stato. Non a caso Magnani afferma che "quando si tratterà delle autonomie locali cioè dei rapporti tra Comune e Stato sarà non solo un problema amministrativo ma squisitamente politico". (29)
I lavori del Consiglio proseguono poi con l'esame delle condizioni degli eletti e la conferma della loro eleggibilità dai quali è possibile conoscere il livello di istruzione prevalente nei 30 consiglieri eletti: 4 sono i laureati, 7 i diplomati, 5 coloro che hanno licenze di scuole varie (scuola tecnica, di avviamento professionale), 6 consiglieri con la licenza elementare ed 8 che avevano rilasciato una dichiarazione di
alfabetismo.Viene nominata, quindi, la Giunta municipale con votazione a scrutinio segreto e scheda bianca da parte della minoranza. Essa risulta così composta: Edgardo Ruozzi (socialista), Rodolfo Zanichelli (comunista), Sergio Lini (socialista), Gustavo Corradini (comunista), in qualità di assessori effettivi; Eugenio Incerti (socialista), Asia Bonaretti (comunista), come assessori supplenti. Come vuole la prassi burocratica, da ultimo viene nominato il Sindaco con la riconferma di Arrigo Guerrieri.
Il dato rilevante che si può notare dai discorsi ufficiali tenuti dagli esponenti politici consiliari è l'atteggiamento costruttivo sui rapporti tra maggioranza e minoranza. Le parole di Edgardo Ruozzi, per la maggioranza, sono eloquenti:

"come amministratori dobbiamo tutti collabo-
rare per una amministrazione sana e giusta
Accetteremo una critica benevola e costruttri-
ce, da qualunque parte venga, che maggiormente
ci servirà per mantenerci sulla retta via...."

Così come Luigi Paterlini, per il Partito Democristiano, sottolinea quali sono le intenzioni della minoranza:

"Noi faremo (anzi) tutto il possibile per as-
secondare il compito ricostruttivo che vi sie-
te assunti, e specialmente perchè si possa rea-
lizzare il vasto programma di iniziative e di
opere da voi annunciato".(30)

L'intervento di Paterlini acquista poi spessore civile quando affronta temi di grande rilievo che pur non avendo eco all'interno della Amministrazione, coinvolgono i militanti dei due schieramenti politici maggiori, comunisti e democristiani. Egli, infatti, invita al "rispetto verso i nostri sentimenti", sollecita la maggioranza a "promuovere il ritorno definitivo alla osservanza della più assoluta legalità" ed a "reprimere tutte le forme di vita viziosa e di malcostume"
Sono problemi che coinvolgeranno il Partito Comunista e la società reggiana del dopoguerra in modo tempestoso, soprattutto dopo la rottura dei governi di unità nazionale quando diventò chiaro che gli obiettivi per i quali si aveva partecipato alla Resistenza erano stati in gran parte disattesi per lasciare spazio alla continuità dello Stato.(31)


1- Verbale di consegna della Amministrazione comunale da
parte del Signor Ezio Scaltriti Commissario prefettizio
uscente al Dottor Arrigo Guerrieri-Sindaco, in Archivio del
Comune di Correggio (d'ora in poi ACC), a.1945, cat.1
cl. 1 ,fasc.1

2- Il luogotenente Adam Gennette del Governo Militare Alleato
(AMG) con una breve nota sancisce la nomina del Sindaco:
"Nomino Sindaco del Comune di Correggio il Sig. Guerrieri
Dott. Arrigo" in ACC, a. 1945, cat.1 , cl.1 , fasc.1
Vedi anche Antonio Rangoni, La nomina del primo sindaco di
Correggio, in "Primo Piano", periodico del Partito
Comunista di Correggio, a. 1985, 3 aprile, p.8

3-Cfr. Antonio Rangoni, La nomina...., ibidem
e A. Magnani, Sessant'anni di un militante, Milano, Teti
editore, 1982, p.153

4- Per un'analisi approfondita delle direttive del CLN,
vedi, L. Bergonzini, L'offensiva finale e la Liberazione,
in AAVV, L'Emilia Romagna nella guerra di Liberazione,
Vol.1, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, pp.374-393

5- Sulla collaborazione esistente nel CLN di Correggio, vedi,
Mauro Saccani, Correggio 1920-1945,Il sacrificio di un
popolo per la libertà e la democrazia, a cura
dell'Amministrazione Comunale di Correggio, 1988

6- Testimonianza di Mario Codeluppi rilasciata all'autore

7- ACC, Verbale di consegna...., cit

8- Con il R.D.L. del 4 aprile 1944, n. 111 venivano fissate
le "Norme transitorie per l'Amministrazione dei Comuni e
delle Province" in cui si decretava che in attesa di poter
indire le elezioni amministrative "ogni comune ha un
sindaco ed una Giunta municipale. Il sindaco e gli
assessori municipali sono nominati dal Prefetto"(art.1)

9- Cfr. Reggio Democratica, organo del CLN, sabato 12 maggio
1945

10-Decreto del prefetto della Provincia di Reggio Emilia, in
data 12 luglio 1945, in ACC, cat.1 , cl.1 , fasc.1 ,
a.1945

11-Relazione sulla situazione del Comune di Correggio, 23
maggio 1945, in ACC, cat.12, cl.12, fasc.3, a. 1945

12-Testimonianza di Mario Codeluppi rilasciata all'autore

13-Vedi, M. Saccani, Correggio 1920-1945, cit

14-Vedi, Delibere di Giunta del 19.5.1945 e 30.5.1945, in
ACC, Delibere di Giunta dal 22 aprile 1944 al 19 ottobre
1945

15-Per i problemi riguardanti l'epurazione, vedi, C. Pavone,
Alle origini della Repubblica, scritti sul fascismo,
antifascismo e continuità dello Stato, Torino, Bollati
Boringhieri, 1995, pp.140-146; M. Flores, L'epurazione, in
Istituto Nazionale per la storia del Movimento di
Liberazione in Italia, L'Italia dalla Liberazione alla
Repubblica, atti del Convegno internazionale organizzato a
Firenze il 26-28 marzo 1976, Milano, Feltrinelli editore,
1976, pp.413-467

16-Per alleviare le condizioni di vita dei disoccupati,il
Comune li impegna in lavori socialmente utili quali la
pulitura dei fossi delle strade comunali, la copertura dei
fossati anticarro e, successivamente, per l'inghiaiamento
delle strade e per la spalatura della neve

17-Vittorio Pellizzi, Trenta mesi, Reggio Emilia, 1954, p.57

18-Deliberazione del CLN provinciale, Reggio Emilia, 4
settembre 1945, in ACC, cat.1,cl.4, fasc.2, a.1945

19-Cfr. Verbale della seduta del Consiglio del 26 gennaio
1946, in ACC, Delibere del Consiglio Comunale dal 26
gennaio 1946 al 18 giugno 1949;

20-Il D.L.L. n.23 del 1° febbraio 1945 estende il diritto di
voto alle donne che si trovano nelle condizioni previste
dagli articoli 1 e 2 del T.U. della legge elettorale del 2
settembre 1919

21-Vedi, D.L.L. 7 gennaio 1946 n.1, Ricostituzione delle
amministrazioni comunali su base elettiva;
Per una visione generale delle leggi che regolano la vita
delle Amministrazioni, vedi, R.D. 4 febbraio 1915, n.148,
che approva il nuovo testo unico della legge comunale e
provinciale

22-I candidati della lista democristiana erano:
Adani Carmela, Beltrami Lea, Boccaletti M° Silvio, Borghi
Giovanni, Caffagni Mario, Casarini Primo, Catellani
Valentino, Corradi Ugo, Cucchi Achille, Ferrari Luigi,
Gasparini Geom. Antonio, Griminelli Prof. Franco, Ferrari
Silvio, Magnani Vilio, Menozzi Stanislao, Messori Mario,
Mioni Carlo, Montanari Prof. Tonino, Paterlini Rag. Luigi,
Righi Umberto, Romoli Giovanni, Spaggiari Raffaele, Vecchi
Giovanni

23-Cfr. Il lavoro di Reggio, quotidiano, Martedì 19 marzo
1946

24-Per un'analisi approfondita vedi, M.Saccani, Correggio
1920-1945.., cit

25-Municipio di Reggio Emilia, Statistica Elezioni, Risultati
delle elezioni comunali della provincia, del Referendum e
dell'Assemblea Costituente, 1947, Vol.1

26-La suddivisione delle sezioni elettorali sul territorio
correggese è la seguente:

n°1- 9 vie del capoluogo
n°2- 9 vie del capoluogo
n°3- 12 vie del capoluogo
n°4- 6 vie del capoluogo
n°5- Tutte le vie di Villa Prato, via Lunga e via Erbosa di Lemizzone
n°6- Le vie di Lemizzone e 4 vie di Fazzano
n°7- Le vie di San Biagio e le rimanenti di Fazzano
n°8- Tutte le vie di Canolo meno via Carletti, Lupi e Bliscione
n°9- Le vie di Mandriolo e le rimanenti di Canolo
n°10- Tutte le vie di Mandrio e via Lupi di Canolo
n°11- Tutte le vie di Fosdondo
n°12- Le vie di Budrio meno via Fornacelle, via Ruota e Fossa Ronchi
n°13- 10 vie di Villa San Martino
n°14- 5 vie di San Martino
n°15- 10 vie di San Prospero e 2 vie di Budrio
n°16- 9 vie di San Prospero

27- I risultati delle elezioni per l'Assemblea Costituente
sono i seguenti:
| P A R T I T I I S C R I T T I 13.124
|-    
| V O T I %
     
P.C.I. 6.883 56,80
P.S.I. 2.077 17,14
D.C. 2.849 23,51
UOMO QUAL. 112 0,93
U.D.N. 116 0,96
P.R.I. 46 0,38
C.D.R. 33 0,28
|    
     
TOT. VOTI VALIDI 12.116 100,00
     
SCHEDE BIANCHE 115 0,89
     
SCHEDE NULLE 109 0,88
     
VOTI NULLI 4 0,03
-    
TOT. VOTANTI 12.344 94,02
28- Per una maggiore conoscenza dell'episodio, vedi, A.Rangoni, Correggio 1900-1960. Storia dei movimenti popolari, Vol.1, L'età giolittiana, la prima guerra mondiale, il biennio rosso (1900-1920), Editore FGT Correggio, 1993, pp. 773-775 e pag. 811

29-Verbale della seduta del Consiglio Comunale del 24 marzo
1946, in ACC, Delibere del Consiglio Comunale..., cit

30-Ibidem

31- Per un'analisi della società reggiana nel dopoguerra,
vedi, Marcello Rossi, 'La Verità'-La Federazione
Comunista di Reggio Emilia dalla Liberazione al VII
Congresso, Tesi di Laurea, Università degli Studi di
Bologna, a.acc. 1979-1980; V. Pellizzi, Trenta mesi,
cit.; G. Magnanini, I giovani nella politica del dopo-
guerra (1945-1949), Ed. Nuova libreria Rinascita,
Reggio Emilia, 1987