Viller Masoni
Le Scuole Comunali di Belle Arti
Correggio - Cinque secoli di politica culturale

3.3.1. La Scuola di Musica e la Banda

Dopo la morte del M.o Adelindo Saracini, la Scuola di Musica rimase per circa due anni senza titolare: sia perché i suoi locali 58 furono occupati dall'autorità militare, sia perché si volle evitare una scelta che avrebbe dato luogo "al riacutizzarsi delle polemiche e dei dissapori musicali che hanno rattristato per il passato la nostra città ". 59
Nel 1920 venne infine nominato provvisoriamente il M.o Gino Saracini, figlio di Adelindo.
In quegli anni la Banda ebbe occasione di esibirsi, fra l'altro, in due 'solenni' avvenimenti: la visita di Vittorio Emanuele III nel 1922 e l'inaugurazione del Monumento ai Caduti nel 1923 (Figg. 32-33).
Nel settembre 1925 Saracini dovette passare la mano al M.o Alfredo Fanti, vincitore del concorso appositamente bandito dal Comune. 60 Si trattò di una gestione breve, di soli due anni, interrotta dalla morte di Fanti. 61 Nel quinquennio successivo si alternarono diversi "incaricati provvisori", fra i quali lo stesso Saracini e Mario Lugli.
Nel frattempo era stato approvato un nuovo Regolamento per la scuola di Musica nel quale veniva prefigurato un vero e proprio Conservatorio.
Vi era previsto l'insegnamento, articolato in più anni, di teoria e solfeggio, di strumenti a fiato, a corda e pianoforte.
Obiettivo della Scuola era "di avviare all'arte del suono giovani che ne manifestano attitudine e di favorire l'incremento nell'arte e nella cultura musicale ". Gli insegnamenti erano "diretti anche a fornire buoni elementi per l'Orchestra e la Banda ". Il governo della Scuola era affidato ad una Commissione di Soprintendenza eletta dal Consiglio Comunale. Esso ne nominava pure il Direttore che doveva curare "l'andamento artistico e disciplinare" della stessa e impartirvi "tutti gli insegnamenti ". 62
Proprio qui stava l'evidente contraddizione: grandi propositi da ottenere con mezzi minimi: un unico maestro a cui si richiedevano le prestazioni di un intero corpo docente.
Sicuramente fu questa la ragione che fece andar deserti i concorsi ripetutamente banditi dal Comune per ricoprire questo posto, e anche quando vi furono vincitori essi rinunciarono ben presto all'incarico. 63
Questa situazione si trascinò fino al marzo 1931, quando, anche su invito della Prefettura, il Podestà modificò il Regolamento della Scuola, e conseguentemente il bando di concorso, nel senso di abolire l'insegnamento degli strumenti ad arco lasciando al Maestro il compito di insegnare solo gli strumenti a fiato e dirigere la Banda. 64 Una decisione che ridimensionò alquanto i pretenziosi propositi del Comune su questa sua istituzione, delimitandone definitivamente le caratteristiche e il destino a quelli di 'vivaio' della Banda Cittadina.
Questa scelta comunque creò le condizioni per riuscire, non senza qualche ulteriore difficoltà, a trovare un titolare di ruolo: il M.o Guido Cianfoni di Temi che fu nominato nel luglio 1932.65
Quattro anni dopo, però, a contraddire tutti i precedenti sforzi per mantenere a Correggio la "tradizionale" Scuola di Musica, essa fu soppressa, il M.o Cianfoni licenziato e il suo posto tolto dalla pianta organica del Comune. 66
La decisione fu giustificata dalle autorità comunali con la considerazione che la Scuola e la Banda si trovavano ormai in uno stato di così grave "deperimento" da rendere inutile ogni altra spesa per sostenerle; ma a questa scelta non furono certamente estranee le grandi difficoltà economiche in cui si trova il Comune.
Se cessò la Scuola, non si interruppe però l'attività didattica che venne proseguita, senza soluzione di continuità, come iniziativa privata, autofinanziata dagli stessi allievi e sostenuta dalla Banda.
Il suo vice direttore, Romeo Boselli, di fatto dirigeva la Banda già dai primi anni venti, anche se formalmente tale funzione era attribuita al Maestro di Musica.
Con la sospensione della Scuola, 67 la Banda si trovò ad essere l'unico punto di riferimento e si accollò l'onere di mantener viva in città una qualche forma di insegnamento musicale, sopperendo con la passione e la buona volontà alla mancanza di titoli di studio e di adeguati appoggi pubblici. 68

3.3.2. La Scuola di Disegno

Una prima incrinatura la Scuola Comunale di Disegno la subì nel 1924/25, quando il Commissario Prefettizio soppresse il posto di insegnante di ruolo mandando in pensione, dopo oltre trent'anni di servizio, il M.o Emilio Meulli. 69 Tale provvedimento fu revocato, con plauso generale, dal suo successore Avv. Negri che ritenne invece di dover
"conservare integra la bella tradizione della Scuola di disegno [... ] in attesa di un suo eventuale riordinamento per renderla più consentanea ai nuovi bisogni dei giovani operai ed artigiani cui è particolarmente dedicata ".
Perciò nell'ottobre 1925 incaricò provvisoriamente il prof. Mario Villani della direzione della Scuola.70
Questi, tre anni dopo, su sua richiesta, fu sostituito dal M.o Meulli. 71
Per l'a.s. 1929/30 l'insegnamento venne invece affidato al prof. Enrico Bertolini 72 forse per ripagarlo della contemporanea giubilazione da direttore del Museo. Ma probabilmente Bertolini aveva più spirito di artista e di appassionato ricercatore che di metodico insegnante, inoltre sicuramente non godeva della simpatia delle autorità locali e dei suoi 'colleghi'.
Così alla fine dell'anno scolastico il suo comportamento personale e didattico venne duramente criticato dal Podestà e dalla Commissione di sovrintendenza sulla Scuola di Disegno (composta, fra gli altri, da Finzi e da Meulli). In particolare egli venne accusato di avere impostato un insegnamento troppo personale, trascurando invece la disciplina degli allievi e l'insegnamento degli elementi di geometria e quant'altro serviva per "questa scuola di carattere eminentemente operaio" - e quindi non adatta a programmi troppo colti e anticonformisti.73
Fatto sta che la Commissione propose al Podestà la sua sostituzione, il che puntualmente avvenne con Emilio Meulli. 74
Quest'ultimo si occupò, sempre "provvisoriamente", di tale scuola, con modesti compensi, fino alla fine del 1936, quando si ritirò per motivi di salute.
li suo posto fu preso dal giovane Franco Zanichelli, che già da un paio d'anni lo aveva affiancato nell'insegnamento. 75
La Scuola, che godeva di un sussidio ministeriale, fu mantenuta fino all'inizio della fase più cruenta della guerra ed ebbe sempre un discreto numero di alunni: almeno 20-25 ogni anno. 76


58 La Scuola di Musica aveva sede, almeno dal 1855, nel Palazzo dei Principi: il Capitolato relativo a Raffaele Asioli (datato 26 marzo 1855) prevedeva, infatti, che egli svolgesse il suo insegnamento presso la 'Scuola assegnata dal Ministero di Pubblica Economia ed Istruzione nel Palazzo ex Governatorale' (BCC, amp).
59 ASCC, acc (Seduta del 26 febbraio 1919).
60 ASCC, adc (Seduta del 27 luglio 1925).
61 ASCC, adp (Seduta del 18 ottobre 1927).
62 ASCC, ace (Seduta del 28 agosto 1926).
63 ASCC, adp (Sedute del 24 aprile 1928, 27 luglio 1928, 27 ottobre 1928, 29 ottobre 1929, 7 dicembre 1929, 3 maggio 1930, 7 marzo 1931).
64 Ivi (Seduta del 14 marzo 193 1).
65 Ivi (Sedute del 25 luglio 1931, 31 dicembre 1931, 16 luglio 1932).
66 ASCC, anno 1936/cat. IX.
67 Nel 1944 il Podestà dispose addirittura la vendita di una parte degli strumenti 'della cessata Scuola di Musica' (ASCC, adp, Seduta del 24 ottobre 1944), ma si ritiene che analoghe alienazioni fossero avvenute anche in precedenza.
68 Nel 1942 vi fu un tentativo, bocciato dalla Prefettura, di riaprire, seppur precariamente, la Scuola affidando l'insegnamento degli strumenti a fiato al 'musicante' Romeo Boselli e quello degli strumenti ad arco a Gino Saracini (ASCC, adp, Seduta del 1 settembre 1942). Sull'impegno di Boselli per far sopravvivere la Banda e l'insegnamento musicale cfr. una informazione del Sindaco Zanichelli per il Prefetto datata 11/2/1952 (ASCC, anno 1952/cat. IX).
69 ASCC, adc (Seduta del 3 giugno 1925).
70 Ivi (Seduta del 6 ottobre 1925).
71 ASCC, adp (Seduta del 30 novembre 1928).
72 Ivi (Seduta del 24 settembre 1929).
73 ASCC, anno 1930/cat. IX.
74 ASCC, adp (Seduta del 7 marzo 1931).
75 Ivi (Sedute del 10 novembre 1936 e 3 dicembre 1938).
76 Ivi (varie Sedute negli anni 193911943).