Marzio Iotti
Il recupero delle cave
Strade Padane

Fotografie di Marzio lotti

LA RISERVA DI VIA IMBRETO

L'area, che ha un'estensione di 6 Ha., è ubicata presso Via Imbreto in località Budrio a circa 3,5 Km. dal centro urbano di Correggio ed è inserita in una zona intensamente sfruttata ai fini agricoli, quindi molto povera di vegetazione spontanea.
L'attuale conformazione è originata dall'attività estrattiva di argilla, ormai cessata da tempo. Si è venuto a creare un bacino di forma rettangolare, allungata, soggetto al riempimento di acque piovane e di falda in cui, causa l'abbandono e la relativa tranquillità, si è andata via via instaurando, soprattutto sul lato Ovest, un'abbondante vegetazione spontanea. Il lago presenta una profondità di 6-7 mt. ed il livello dell'acqua, ormai stabilizzato, è a soli 1,5 mt. dal piano campagna. Questo livello, straordinariamente alto, è un dato fondamentale poichè seleziona in modo netto le presenze di uccelli acquatici.
Nel 1983 la zona si presentava in condizioni di notevole degrado a causa di ripetuti episodi di discarica abusiva di rifiuti, anche pericolosi. Nello stesso anno, il gruppo Correggese di Italia Nostra raggiungeva un accordo con la proprietà ottenendo un contratto di affitto quinquennale. I volontari dell'associazione iniziarono subito gli interventi di rimozione dei rifiuti, prima con l'ausilio di mezzi meccanici, poi manualmente su tutto il perimetro dell'invaso. Furono pure effettuate opere di movimento terra, soprattutto volte a dissodare quelle zone in cui il terreno era eccessivamente compresso dal transito di autocarri negli anni di coltivazione della cava. Una situazione che avrebbe reso impossibile l'attecchimento di piante. Furono acquistate, grazie al contributo dei Comune di Correggio, 1250 piantine di due anni delle seguenti varietà: Carpino bianco, Biancospino, Nocciolo, Acero campestre, Rosa selvatica; inoltre 18 piante di 5 anni: Ornielli, Farnie, Noci e Tigli.
Le piante furono messe a dimora nel marzo 1984 al fine di accelerare il rimboschimento di alcune zone.
Il lato Ovest della cava, contraddistinto da vegetazione legnosa ad alto fusto, presenta i tre piani di vegetazione (arboreo, arbustivo, erbaceo) ormai definiti. Gli alberi sono: Pioppi ibridi residuo di piantumazioni a scopo produttivo, Salici bianchi e, soprattutto, Olmo campestre spontaneo che, in questa zona, ha carattere infestante per l'abbondante disseminazione. Gli arbusti sono delle stesse varietà scelte per le nuove piantumazioni e tra le erbe sono da segnalare, oltre a un'inconsueta presenza di Tulipano silvestre, le piante tipiche delle nostre zone umide: Tifa, Canna palustre, Piantaggine d'acqua, Giunco, Iris, ecc.
La qualità delle presenze faunistiche è definita dalle caratteristiche dei luogo. L'assenza di bassi fondali esclude la possibilità di alimentazione a limicoli e trampolieri e richiama invece la presenza di anatre che in certi periodi dell'anno sono veramente numerose. Le folte siepi creano un rifugio per i passeriformi e i silvidi che vi nidificano, mentre la mancanza di ampie zone ad alto fusto (es: salicete) limita le possibilità di nidificazione ad Aironi e Nitticore che pur sono segnalati occasionalmente.
La riserva naturalistica è suddivisa in due settori: il primo, più vicino alla strada è ad accesso libero, pur con l'ovvio invito al rispetto delle piante e degli animali; il secondo è a protezione totale, al fine di garantire la tranquillità della fauna e l'integrità della vita vegetale.

LA CAVA CASANOVA

L'area di oltre 15 Ha. si trova in località S. Prospero, a lato di Via Macero. Anche in questo caso siamo di fronte all'esito di alcuni anni di escavazioni di argille. Il risultato è un ampio bacino di forma quadrata, circondato da una "fascia" prativa di 12 mt. a livello campagna. La quantità di acqua presente sul fondo della cavità dipende in gran parte dalle precipitazioni atmosferiche e pur con leggere variazioni, il livello si è stabilizzato a 5-6 mt. dal piano campagna. Questo fatto produce una situazione alquanto diversa rispetto a quella della Riserva di via Imbreto, tant'è vero che anche la vegetazione appare in modo vistosamente differente.
Il fronte dello scavo si presenta ad ampi "gradini" ed è proprio su questi che si è venuto a formare un folto "bosco" in cui predominano i Salici: Salice bianco, Salice rosso, Salicone, Salice vinco e cinerino. In minima parte sono presenti il Pioppo bianco e il nero nonchè numerosi ibridi. In diversi punti dell'invaso, soprattutto ai lati Est e Sud, scavati per primi, si notano evidenti segni di evoluzione: ai salici, tipiche piante pioniere capaci di colonizzare terreni esternamente poveri (tali sono quelli risultanti dall'asportazione dello strato superficiale), si stanno avvicendando altre essenze legnose esigenti un suolo già "iniziato" e arricchito di sostanza organica. Cornioli, Aceri campestri, Biancospini, Fusaggini e addirittura Noci e Farnie si stanno diffondendo grazie alla presenza di uccelli e roditori e crescono con relativa rapidità. ~ da sottolineare che, in questo caso, vista l'abbondanza della vegetazione spontanea, non si è proceduto a piantumazioni come nel caso della Riserva di Via Imbreto.
Secondo l'andamento stagionale che ne condiziona il livello, lo specchio d'acqua presenta zone ricoperte da Tifeto (Tifa angustifolia) e Pragmiteto (Canna palustre) più o meno estese che garantiscono ambienti tranquilli e appartati a varie specie di uccelli. Anche la fauna è sensibilmente diversa da quella di Via Imbreto. Il folto saliceto, con alberi di notevole altezza, richiama le Nitticore che tentano la nidificazione; l'acqua relativamente bassa rende più frequenti le presenze di Trampolieri (Aironi e Cavalieri d'Italia) e Limicoli. E' da segnalare la presenza dei Porciglione e tra i Passeriformi il Rigogolo e la Balia Nera ormai assenti dal resto dei territorio Correggese.
A buona ragione queste zone meritano l'appellativo di Riserve genetiche poichè, sia a livello vegetale che animale, sono "serbatoi" di specie che, localmente, tendono all'estinzione.